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Sono tri candidati che alle elezioni amministrative di domenica prossima, 18 maggio, chiederanno il voto degli Italiani di Buie per essere eletti alla funzione di vicesindaco in rappresentanza della comunità nazionale italiana: Michela Altin, Corrado Dussich e Bruno Savron, tutti candidati indipendenti.
Dopo quella con Michela Altin, stamane pubblichiamo l’intervista preelettorale con Corrado Dussich, mente nel pomeriggio sarà la volta di quella con Bruno Savron.
Segnaliamo che l’ordine di pubblicazione delle interviste non dipende da altra scelta redazionale che non sia quella di pubblicarle nell’ordine cronologico in cui sono state portate a termine, il che dipende pure dal momento in cui sono giunte le risposte dei candidati.
Corrado Dussich, laureato in scienze politiche e relazioni internazionali all’università degli Studi di Trieste, ha alle proprie spalle una lunga militanza all’interno delle istituzioni della Comunità nazionale italiana. Vicesindaco di Buie nel mandato che si sta esaurendo, membro del Consiglio della minoranza nazionale italiana autoctona della Regione istriana dal 2015, è stato anche presidente della Comunità degli Italiani di Buie e consigliere dell'Assemblea dell'Unione Italiana. Ha insegnato presso la scuola elementare italiana di Cittanova. Alle elezioni politiche del 2024 si è candidato per la funzione di deputato della CNI al Sabor di Croazia, rimanendo dietro a Furio Radin per soli 39 voti.
Perché, secondo lei, è importante che la Comunità nazionale italiana abbia un vicesindaco/a eletto esclusivamente dai membri della comunità stessa?
In passato il vicesindaco italiano di Buie era votato da tutti i cittadini e sostituiva il sindaco in sua assenza, oggi rappresenta gli Italiani del territorio, collabora, propone, interviene in varie occasioni, ma effettivamente non sostituisce il sindaco come un tempo. Per questa ragione si dovrebbe stabilire a livello di statuto cittadino, in conformità con la legge, un mansionario del vicesindaco italiano. A mio parere dovrebbe almeno vedere sancito il diritto di proporre delibere al consiglio e di disporre di un bilancio almeno per le emergenze. Credo che questo sia un problema comune a tutti i vicesindaci italiani in giro per l'Istria, per cui sarebbe necessario u coordinamento comune.
“Porterò il bilinguismo a un alto livello, aggiungendo alle vie cittadine, alle strade, ai campi delle targhe con i nomi che i Buiesi ricordano, per non dimenticare chi siamo, quello che ci hanno insegnato i nostri padri”
Se verrà eletto, quali saranno le sue priorità?
Se eletto, le mie priorità, saranno quella di predisporre proposte operative condivise con i Buiesi e quella di stabilire una comunicazione con i connazionali attraverso i social network quali Facebook, allo scopo di capire quali siano le reali necessità degli Italiani di Buie.
Come valuta la situazione in merito al bilinguismo nella Città di Buie. Ritiene che ci sia ancora qualcosa da fare in questo ambito, e in quali settori della vita pubblica?
La situazione per quanto riguarda il bilinguismo non è delle migliori, c’è ancora molta strada da fare, iniziando con dei miglioramenti al Comune e nelle altre istituzioni, associazioni e in tutti i settori della vita pubblica. Anche a livello di segnaletica visiva il bilinguismo andrebbe applicato meglio.
“Come Italiani pretendiamo rispetto, come in tutte le società civili, l’autoctonia la pretendiamo a casa nostra, dove le leggi lo permettono”
Nonostante la posizione relativamente buona della Comunità Nazionale Italiana in Istria, c’è sempre ancora qualcuno che pone la domanda “che cosa vogliono ancora questi Italiani, aggiungendo che sarebbero numericamente troppo pochi per godere dei diritti che hanno. Come risponde a tale osservazione?
“Questi Italiani” vogliono essere rispettati come previsto dalla legge. Come Italiani pretendiamo rispetto, come in tutte le società civili, l’autoctonia la pretendiamo a casa nostra, dove le leggi lo permettono. Per quanto riguarda la questione numerica, forse “siamo troppo pochi” per diversi motivi, principalmente causa l’assimilazione.
“Migliorare la comunicazione tra municipio e i cittadini”
Qual è la maggiore critica che rivolge alle autorità locali attuali in merito all'attuazione dei diritti della comunità nazionale italiana?
Preferirei una maggiore comunicazione e collaborazione, all’attuale, con l’amministrazione cittadina e molto di più con i consigli comunali della CNI.

FOTO: Erika Barnabà / FB C. Dussich
Come valuta il rapporto dell’amministrazione cittadina con le Comunità degli Italiani, le scuole italiane, le istituzioni e gli enti della comunità nazionale italiana?
Il rapporto dell’amministrazione cittadina con tutti gli enti e le associazioni lo vedrei meglio predisponendo un sito mediatico più presente sul territorio, concretamente con una redazione italiana, come un tempo, in altre parole con più giornalisti e alla portata di tutti. Questo rapporto ci renderebbe più attivi e migliori.
“Collaborerò strettamente con il sindaco e i consiglieri italiani”
Se verrà eletto, cosa vorrebbe fare come cittadino e non solo come appartenente alla comunità, per il bene della città di Buie?
Se eletto, concretamente, proporrei una maggiore collaborazione con le nostre istituzioni. Inoltre, con l’aiuto delle CI e dei cittadini credo si debba ridiscutere dell’accordo per usufruire delle prestazioni dell’ospedale di Isola, come pure di avviare una raccolta di firme per l’abolizione del pedaggio sull’Y da Plovania al Quieto.
Cosa vuole dire agli elettori? Perché dovrebbero votare proprio per lei?
Agli elettori posso dire che sono coerente e che m’impegnerò al massimo per una Buie migliore, collaborerò strettamente con il sindaco e i consiglieri italiani, per una maggiore tutela dei nostri diritti. Porterò il bilinguismo a un alto livello, aggiungendo alle vie cittadine, alle strade, ai campi delle targhe con i nomi che i Buiesi ricordano, per non dimenticare chi siamo, quello che ci hanno insegnato i nostri padri.