(FOTO/ VIDEO) RICONOSCIMENTO UFFICIALE PER LE PARLATE ISTRIOTE: Ora sono un bene culturale del patrimonio immateriale della Croazia
Il sipario sull'undicesima edizione del festival dell'Istrioto si è chiusa in bellezza, con la consapevolezza che le parlate istriote sono ora riconosciute dallo stato * Causa l’esiguo numero di parlanti, la cui stima approssimativa non supera le duemila unità, l’istrioto, nelle sue sei parlate, è classificato a serio rischio d’estinzione dall’Atlante delle lingue del mondo in pericolo e dunque l’inserimento nell'elenco dei beni culturali immateriali dalla Croazia rappresenta ora una forma di tutela e di rilancio
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Silvio Forza
Il sipario sull'undicesima edizione del festival dell'Istrioto si è chiusa in bellezza, con la consapevolezza che le parlate istriote sono ora riconosciute dallo stato * Causa l’esiguo numero di parlanti, la cui stima approssimativa non supera le duemila unità, l’istrioto, nelle sue sei parlate, è classificato a serio rischio d’estinzione dall’Atlante delle lingue del mondo in pericolo e dunque l’inserimento nell'elenco dei beni culturali immateriali dalla Croazia rappresenta ora una forma di tutela e di rilancio
L’undicesimo edizione del Festival dell’Istrioto, durata da giovedì a domenica scorsi, si è chiusa nel migliore dei modi: nel corso del festival è giunta infatti la la notizia ufficiale che questo dialetto italiano dell’Istria meridionale, categorizzato come “parlate istriote” viene considerato dalla Repubblica di Croazia bene culturale protetto facente parte del patrimonio immateriale del paese, domenica è stata scoperta simbolicamente una targa bilingue che certificata l’evento. Aiutata dal sindaco di Lisignano Marko Ravnić e dal presidente della Comunità degli Italiani di Sissano Paolo Demarin, a farlo è stata la piccola Zita Grbac Kmet.
Il sindico di Lisignano Marko Ravnić e il presidente della CI di Sissano Paolo Demarin con la piccola Zita
Paolo Demarin, presidente della Comunità degli Italiani di Sissano e presidente dell'Assemblea dell'Unione Italiana, ma anche uno dei promotori dell'idea del festival e della volontà di ottenere il riconscimento ufficiale da parte dello stato, non ha nascosto la propria soddisfazione: „Grazie ai Festival dell'Istrioto e alle sei Comunità degli Italiani coinvolte nella sua organizzazione”, ci ha sspiegato Demarin, “nel corso dell’edizione del 2019 abbiano deciso di dare avvio alle pratiche per ottenere la tutela del dialetto. Abbiamo coinvolto alcuni docenti, Isabella Matticchio e Matija Drandić, conoscitori della lingua e della storia delle parlate istriote, ma anche alcuni attivisti delle Comunità che hanno preparato un altro tipo di documentazione perché accanto alla parte scientifica, si doveva dimostrare la vitalità dell’istrioto. Nel 2021 abbiamo consegnato al Ministero tutta la modulistica, con la firma congiunta dei presidenti di tutte le Comunità degli Italiani coinvolte (Rovigno, Valle, Dignano, Fasana, Gallesano e Sissano) poiché volevamo che a farlo fossero proprio le CI quali protoganiste della rivitalizzazione dell’istrioto e non altre istituzioni. Siamo stati sempre in contatto con la commissione minisiteriale che doveva esprimersi in merito alla nostra richiesta, ci ha dato una grossa mano anche la direttrice del Museo etnografico dell’Istria Lidija Nikočević, ad un certo punto abbiamo saputo che la nostra richiesta sarebbe stata accolta per cui siamo impegnati affinché la certificazione ufficiale giungesse proprio in concomitanza con il Festival dell’Istrioto”.
Da parte su Lidija Nikočević ci ha spiegato che con l'ufficializzazione dello status di bene culturale immateriale della Repubblica di Croazia, le varie realtà interessate avranno maggiori probabilità di veder accolti, godendo del sostegno finanziario, vari progetti come ricerche, rassegne, laboratori, corsi, pubblicazione editoriali, audio e video dedicati all'Istrioto.
La giornata di domenica ha visto uno dei maggiori momenti di coinvolgimento d’unione delle Comunità degli Italiani coinvolte, intitolato “Esi o no esi a la nostra” (Essere o non essere a modo nostro”). Infatti, alle ore 18, dall’area prossima alla sede della Comunità degli Italiani di Sissano, guidata dalla Banda d’Ottoni della città di Rovigno, è partita la sfilata dei gruppi folcloristici di Dignano, Gallesano, Sissano, Valle, della Società artistico-culturale “Marco Garbin” di Rovigno che approdata nell’area verde (Giardin) accanto alla Chiesa di San Felice e Fortunato di Sissano.
Sul palco allestito all’uopo il pubblico ha assistito all’esibizione dei vari gruppi. La “Marco Garbin di Rovigno ha presentato tre bitinade (“Giuvanein e timiduoto”, “Turnade ꭍi li ride” e “Faviela el sapadur”), i giovanissimi del gruppo folcloristico della Comunità degli Italiani di Valle hanno ballato il tradizionale “DAM PASÈ”, I Dignanesi hanno ballato una villotta e cantanto il noto canto “La piova”.
“Zota le pive”, il canto “a la longa e a la pera” e il ballo tipico della furlana sono stati i numeri del folclore della CI di Gallesano mentre i padroni di casa, i membri del gruppo folcloristico della CI di Sissano, hanno proposto le “Mantignade” (canti tradizionali) e il ballo “Sete pasi”. A concdurre lo spettacolo, con addosso gli abiti folcloristici della CI di Gallesano, è stato il bravo Sandor Slacki.
Più tardi, l’ultimo punto del festival si è svolto nella sala interna della Comunità degli Italiani di con le esibizioni delle filodrammatiche delle varie CI e dei Midi cantanti e dei cantanti solisti della CI di Rovigno.
Ricordiamo che Il „Festival dell’Istrioto“ nasce nel 2012 su idea e realizzazione della Comunità degli Italiani di Sissano con lo scopo di avvicinare i sei centri nei quali la parlata è ancora in uso. In questo modo le Comunità incluse nella manifestazione, ovvero le Comunità di Rovigno, Valle, Dignano, Gallesano e Fasana sottolineano la grande importanza della preservazione di questa antica parlata che è fonte di ricchezza non solo per la CNI ma anche per tutta la Regione Istriana.
L’obiettivo del Festival è quello di stimolare la produzione artistico - culturale, lo studio scientifico dell’idioma e di rivitalizzare il suo uso, in particolare tra le giovani generazioni.
Il progetto viene realizzato grazie al costante contributo finanziario del MAECI per tramite di Unione Italiana e Università Popolare di Trieste, della Regione Istriana, del Comune di Lisignano, dell'Ufficio per i diritti dell'uomo e delle minoranze nazionali della Repubblica di Croazia, come pure del Consiglio nazionale per le minoranze della Repubblica di Croazia.
Causa l’esiguo numero di parlanti, la cui stima approssimativa non supera le duemila unità, tenendo conto anche di coloro che hanno lasciato l’Istria e per la mancanza di trasmissione intergenerazionale in alcune delle località elencante sopra, l’istrioto, nelle sue sei parlate, è classificato a serio rischio d’estinzione dall’Atlante delle lingue del mondo in pericolo (Moseley 2010) e dunque l’inserimento nell'elenco dei beni culturali immateriali dalla Croazia rappresenta ora una forma di tutela e di rilancio.
Podaci policije su potvrdili ono što je svaka razumna osoba mogla i sama zaključiti: radnici iz Indije, Bangladeša, Nepala i Filipina, koje su mnogi upoznali kao vrijedne i poštene radnike, ove godine u Puli nisu počinili nijedno kazneno djelo * Sutra: Analizirali smo policijsku statistiku vezano za slučajeve silovanja u Puli. U većini slučajeva žrtva poznaje nasilnika * U sutrašnjem intervjuu za Istru24 saborska zastupnica Dušica Radojčić govori o planovima za predstojeće lokalne izbore, ali i otkriva kako će Možemo! osim Pule i Pazina na izbore izaći i u još nekim istarskim gradovima
Predavačica je Koviljka Aškić, direktorica tvrtke Eko Adria d.o.o. iz Pule, koja se bavi savjetovanjem u zaštiti okoliša.
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