Ventiquattro

COINVOLTO ANCHE L'ETNOMUSICOLOGO DARIO MARUŠIĆ

„POLIVOCALITÀ DI TRADIZIONE" A SISSANO: Domani sera grande concerto di musica etno

Il pubblico ascolterà brani tradizionali quali le "Mantignade", i “Canti xota le pive”, “Canti a pera”, “Canti a la longa”,il “Canto a stesa” marchigiano, il “Canto a tenore” della Sardegna, il “bugarenje” da Žejanje, le „Arie da nuoto“ (arie notturne) rovignesi, i „Bassi“ di Dignano, il „Kanat“ di Veglia e il „Pojanje“ di Peroj * Accanto ai cori delle Comunità degli Italiani di Sissano, Dignano, Gallesano e Rovigno (SAC “Marco Garbin”) si esibiranno il gruppo “Tenores Picottu Nugoro“ di Nuoro che giunge dalla Sardegna, Giovanni Cofani da Fabriano (Marche, Italia)  i „Žejanski kantaduri“ da Žejanje, l' associazione “Udruga sopaca otoka Krka” dall’isola di Veglia (Krk), il DPC “Peroj 1657” e il Gruppo musicale Etno folk - Etno skupina “Veja” di Pisino (Pazin) che chiuderà il concerto


 
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Istra24

Il pubblico ascolterà brani tradizionali quali le "Mantignade", i “Canti xota le pive”, “Canti a pera”, “Canti a la longa”,il “Canto a stesa” marchigiano, il “Canto a tenore” della Sardegna, il “bugarenje” da Žejanje, le „Arie da nuoto“ (arie notturne) rovignesi, i „Bassi“ di Dignano, il „Kanat“ di Veglia e il „Pojanje“ di Peroj * Accanto ai cori delle Comunità degli Italiani di Sissano, Dignano, Gallesano e Rovigno (SAC “Marco Garbin”) si esibiranno il gruppo “Tenores Picottu Nugoro“ di Nuoro che giunge dalla Sardegna, Giovanni Cofani da Fabriano (Marche, Italia)  i „Žejanski kantaduri“ da Žejanje, l' associazione “Udruga sopaca otoka Krka” dall’isola di Veglia (Krk), il DPC “Peroj 1657” e il Gruppo musicale Etno folk - Etno skupina “Veja” di Pisino (Pazin) che chiuderà il concerto

È ricchissimo il programma del concerto „Polivocalità di tradizione” che si terrà domani sera, con inizio alle ore 20, presso il Giardino di Sissano

Il canto a più voci costituisce un’importante componente della musica di tradizione orale in Croazia ed in Italia, nonché uno specifico argomento di indagine e riflessione nel campo degli studi etnomusicologici. Esso è presente in tutto il territorio, dove dà vita ad un’ampia molteplicità di repertori che presuppongono precise occasioni di incontro e l’interazione tra gli esecutori.

In ambito accademico il canto a più voci viene indicato genericamente con i termini polivocalità o polifonia, entrambi utilizzati per designare la compresenza di due o più parti in un discorso musicale.

Quasi tutti i canti che verranno eseguiti domani sera sono iscritti nella lista dei beni immateriali dell’UNESCO.

Dopo un video introduttivo di Dario Marušić sul canto tradizionale “arbereshe" e il “canto a vatoccu”, si esibiranno ben 14 cori o interpreti (Noel Šuran e Branimir Šajina) istriani: Accanto ai cori delle Comunità degli Italiani di Sissano, Dignano, Gallesano e Rovigno (SAC “Marco Garbin”) si esibiranno il gruppo “Tenores Picottu Nugoro“ di Nuoro che giunge dalla Sardegna, Giovanni Cofani da Fabriano (Marche, Italia)  i „Žejanski kantaduri“ da Žejanje, l' associazione “Udruga sopaca otoka Krka” dall’isola di Veglia (Krk), il DPC “Peroj 1657” e il Gruppo musicale Etno folk - Etno skupina “Veja” di Pisino (Pazin) che chiuderà il concerto.

Il pubblico avrà modo di ascoltare i vari canti quali le “Mantignade” i “Canti xota le pive”, “Canti a pera”, “Canti a la longa” (Sissano, Gallesano), il “Canto a stesa” marchigiano, il “Canto a tenore” della Sardegna,, il “bugarenje” (canto a intervalli strettissimi, in lingua valacca da Žejane, le „Arie da nuoto“ (arie notturne) rovignesi, i „Bassi“ di Dignano, il „Kanat“ di Veglia e il „Pojanje“ di Peroj.

Il “bugarenje” è diffuso in tutta la Ciceria sia tra la popolazione croata che tra la popolazione valacca a Žeiane. Fino al secondo dopoguerra fu presente anche nel villaggio sloveno di Golac. In questo stile ci sono due voci in intervalli stretti, per lo più in seconde e terze diminuite, con momenti all'unisono e finale all'unisono in cui ulteriormente una delle due voci si abbassa di una seconda o terza diminuita.

L’odierna Comunità nazionale italiana è depositaria di una ricca tradizione musicale popolare, rappresentata in particolar modo da vari generi di polifonia vocale: “bitinàde”, “butunàde”, “àrie da cuntràda” e “àrie da nuòto”.

Il canto sardo, denominato canto "a tenore" (in lingua sarda semplicemente su tenore) è uno stile di canto polifonico a cappella (non accompagnato da strumenti musicali) tramandato oralmente in Sardegna che costituisce non solo espressione artistica autoctona ma anche espressione sociale del mondo agro-pastorale storicamente caratterizzante l'isola.

Il quartetto (o anche quintetto) vocale che compone "Su Tenore" è formato da: sa boche (la voce solista), sa cronta (forse traducibile come il baritono), su bassu (il basso), sa mesu boche (forse il contralto), che cantano secondo il procedimento del falsobordone, caratteristico della polifonia che affonda le sue radici attorno all'anno mille.

In Sardegna il canto “a tenore” è vivo ed attuale, tanto che ogni paese ha il suo stile originale. Lo stile "Nugorèsu" (della città di Nuoro = Nùgoro in lingua sarda) è quello eseguito dal quartetto dei “Tenores Picottu Nugoro”.

Il kanat dell’isola di Veglia (Krk) viene eseguito in un discanto ad intervalli stretti a due voci con frequenti unioni di voci all'unisono. Il kanat viene eseguito in terze quando cantano due voci maschili, o talvolta in seste quando viene eseguito da un uomo ed una donna. Gli intervalli di terza e sesta sono più stretti del sistema temperato, quindi ce una minore differenza nell’altezza dei toni che è dopo tutto la specificità che lo differenzia dal kanat Istriano. Le melodie variano notevolmente da un luogo all'altro dell'isola.

Il kanat è usato principalmente dalla popolazione croata, ma in passato ha messo radici pure nei villaggi valacchi ai piedi del Monte Maggiore e in alcuni villaggi del Capodistriano. La stessa tecnica è usata nelle mantignade di Sissano e nel canto alla bugarissa di Valle, su testo istrioto. Alcuni canti vengono eseguiti in Istroveneto pure tra la popolazione croata nell'Istria centrale e meridionale.

Il concerto si svolge sotto il patrocinio del Unione Italiana e dell'Ufficio del diritto dell’uomo e delle minoranze nazionali del Governo croato e viene organizzato dalla Comunità degli Italiani di Sissano con l’aiuto tecnico del etnomusicologo Dario Marušić.

PROGRAMMA

1. Comunità degli Italiani di Sissano – “Mantignade”, “Canti xota le pive”

2. Etno skupina “Veja”, Pazin – „Mantegnada“

3. „Žejanski kntaduri“, Žejane-Seiane – “Bugarenje”

4. SAC “Marco Garbin”, Rovigno-Rovinj - “Arie da nuoto”

5. „Tenores Picottu Nugoro“, Nuoro, Sardegna, Italia - “Canto a tenore” - I

6. Associazione - Udruga sopaca otoka Krka, otok Krk-isola di Veglia - “Kanat”

7. Comunità degli Italiani di Dignano – “I bassi”

8. Comunità degli Italiani „Armando Capolicchio“ di Gallesano – “Canti a pera”, “Canti

a la longa”, “Canti xota le pive”

9. Etno skupina “Veja”, Pazin – „Carneval“

10. Noel Šuran e Branimir Šajina – “Kanat”

11. Giovanni Cofani, Fabriano, Marche, Italia - “Canto a stesa”

12. DPC “Peroj 1657”, Peroj-Peroi - “Pojanje”

13. „Tenores Picottu Nugoro“, Nuoro, Sardegna, Italia - “Canto a tenore” - II

14. Gruppo musicale Etno folk - Etno skupina “Veja”, Pisino – Pazin – concerto finale


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