Ventiquattro

IL PROLUNGAMENTO DELL' UHLJEBLJIMENTO

STORIE DI RACCOMANDATI. VIVA NOI! Alla consulente, la dietina Tamara Brussich, è stato prorogato il contratto. È d'obbligo leggere la sua relazione sull'operato: ha filmato auguri natalizi, ha fornito supporto ai colleghi...

La relazione sull'operato della vicepresidente della Regione istriana di (ben!) 12 pagine, dobbiamo ammetterlo, inizialmente ci ha fatto ridere, ma poi ci è tornato in mente che tutta questa messinscena è foraggiata con denaro pubblico. E ciò non è affatto divertente. Al contrario, risulta che dal momento della firma del contratto con la Regione, che per il progetto di valorizzazione del dialetto istroveneto ha stanziato 100.000 kune, nulla è stato fatto. I nostri sospetti che il soldi dei contribuenti siano stati impiegati esclusivamente per crearle un posto di lavoro hanno trovato conferma


 
5 min
Chiara Bilić

La relazione sull'operato della vicepresidente della Regione istriana di (ben!) 12 pagine, dobbiamo ammetterlo, inizialmente ci ha fatto ridere, ma poi ci è tornato in mente che tutta questa messinscena è foraggiata con denaro pubblico. E ciò non è affatto divertente. Al contrario, risulta che dal momento della firma del contratto con la Regione, che per il progetto di valorizzazione del dialetto istroveneto ha stanziato 100.000 kune, nulla è stato fatto. I nostri sospetti che il soldi dei contribuenti siano stati impiegati esclusivamente per crearle un posto di lavoro hanno trovato conferma

Non sorprende che alla dietina Tamara Brussich, vicepresidente della Regione istriana, sia stato prorogato il contratto per il posto di lavoro di consulente per il dialetto istroveneto, creato e bandito lo scorso anno proprio per lei e di cui Istra24 ha scritto diverse volte. Un tanto avveniva dopo l’insediamento delle nuove autorità di Pola, quando gli stessi dipendenti dell'asilo italiano Rin Tin Tin, fino a quel momento da lei diretto, l’avevano rimossa dall’incarico. Il contratto della Brussich è stato prorogato fino al prossimo 30 giugno.

La musa Furio Radin

La relazione sull'operato della vicepresidente della Regione istriana di (ben!) 12 pagine, dobbiamo ammetterlo, inizialmente ci ha fatto ridere, ma poi ci è tornato in mente che tutta questa messinscena è foraggiata con denaro pubblico. E ciò non è affatto divertente. Anzi.

Tamara Brussih, nella sua relazione sul lavoro svolto, esordisce ricordando che il Ministero della Cultura ha inserito il dialetto istroveneto nella lista dei beni culturali immateriali per poi, probabilmente ispirandosi agli slogan del deputato della minoranza nazionale italiana Furio Radin, proseguire dicendo che inizia proprio così il progetto di tutela e valorizzazione del dialetto istroveneto, preceduto dal Festival dell’Istroveneto (da non credersi, ciò avveniva anche prima che Brussich diventasse consulente), “che da moltissimi anni celebra, festeggia, omaggia e rende visibile la nostra lingua, la nostra identità, noi!”. Esatto, proprio con il punto esclamativo.

A questo punto è bene ricordare brevemente come Tamara Brussich, dirigente della Comunità degli Italiani di Pola, sia diventata consulente per il dialetto istroveneto. L'anno scorso la Regione Istriana e l'Unione Italiana hanno indetto un concorso per quel posto con sede di lavoro a Valle e al quale, oltre a Tamara Brussich, si erano candidati anche il giornalista Dino Geromella, persona con due lauree, e un secondo candidato che, stando alle nostre informazioni, si è laureato con una tesi proprio sul dialetto istroveneto.

L’indizione del bando si basava “sull’accordo di cofinanziamento e collaborazione nell'ambito dell'attuazione del progetto per la tutela e la valorizzazione del dialetto istroveneto nella Regione istriana". A sostegno di questo progetto, la Regione ha assegnato 100.000 kune all'Unione Italiana. Come si vedrà da questa relazione di Tamara Brussich, quei soldi dei contribuenti erano in effetti destinati esclusivamente per coprire le spese della sua assunzione, un raccomandazione, insomma, perché, come si dimostrerà pure più avanti, nell'ambito del progetto lo scorso anno non è stato fatto nulla.

Va bene, ha inviato una tabellina...

Tamara Brussich individua il successo dei suoi quattro mesi e mezzo di lavoro nel Festival dell’Istroveneto che, come dicevamo, si svolge da anni e che, detto per inciso, la Regione cofinanzia dal 2016, e da anni va avanti senza questo nuovo progetto di tutela e senza Tamara Brussich. Il resto del denaro è stato utilizzato per garantire a Tamara Brussich un lavoro e un reddito, specie se si considera che dopo la sua rimozione dall'asilo lei non ha più voluto lavorare come educatrice andando invece subito in congedo per malattia, rimanendovi esattamente quanto le spettava, computate anche le ferie annuali pagate, cioè fino al momento in cui ha iniziato a lavorare come consulente.

Stando a quanto scrive Brussich nella sua relazione, il programma del progetto è stato presentato dal presidente della Giunta esecutiva dell'Unione italiana, Marin Corva, mentre lei, nel corso dello sviluppo del piano, si è consultata con la sua collega di partito Marianna Jelicich Bućić. Quest’ultima, responsabile del Settore Arte e Cultura e consigliere regionale, ha fatto parte, come del resto pure Corva, del comitato che aveva scelto la stessa Brussich quale migliore candidata per questo nobile incarico. Successivamente il piano e programma è stato inviato a un altro collega di partito, Vladimir Torbica, assessore alla cultura della Regione istriana. Anch’egli è stato anche membro della citata commissione.

Con i soldi dei contribuenti la Brussich è riuscita, come lei stessa afferma, a parlare settimanalmente con Marianna Jelicich Buić, a bandire un concorso per un logo, si è dedicata alla cartellonistica pubblicitaria, ha collaborato alla redazione della documentazione e all'archiviazione, dando pure, scrive proprio così, sostegno ai colleghi, ha registrato video di auguri in istroveneto, ha lavorato per costruire rapporti di "condivisione e collaborazione" con gli italiani in Istria. Ha pure visitato a Buie un edificio di proprietà dell'Unione Italiana che da tempo si intende convertire in Casa del Dialetto Istroveneto. Per quanto riguarda le cose tangibili, ha visitato la Casa dei castelli a Momiano nell’occasione in cui è stato presentato il programma di lavoro, preoccupandosi di far sì che a tutti coloro che avevano partecipato alla riunione venisse inviata una tabellina da compilare con proposte e/o attività già in corso e riguardanti temi che rientrano nel progetto.

Tante idee, 0 realizzazioni

Per quest'anno, il progetto è quello di adattare il classico di Branko Ćopić “Ježeva kućica ", nella versione “La caseta del porcospin”  e già presentato in traduzione italiana al festival del libro per bambini di Monte Librić dello scorso anno a Pola, in un fumetto in dialetto istroveneto da presentare al pubblico nel corso della Giornata internazionale della lingua madre. Uscirà a puntate nella rivista mensile per bambini 'Arcobaleno' dell’EDIT. Tra le altre novità, Brussich annuncia che quest'anno Monte Librić avrà un angolo per i dialetti, tra i quali l'istroveneto e l'istriota. Continuerà anche la prassi dei videoauguri di Natale agli Italiani dell’Istria.

Dalla relazione apprendiamo inoltre che, sebbene il luogo di lavoro della consulente doveva essere Valle - come indicato nel bando – la Brussich e l’Unione Italiana hanno concordato un compromesso allo scopo di non aumentare ulteriormente i costi del suo impiego, convenendo che lo "smart working" avrebbe procurato gli stessi effetti.

Brussich scrive inoltre che è stata concordata una collaborazione con la Regione istriana, la casa editrice EDIT, le Comunità degli italiani, le città e i comuni istriani. La consulente precisa inoltre che è prevista la collaborazione con TV Nova ed RTV Capodistria.

La conclusione composta da cinque frasi dice forse più di tutta la relazione in sé.

“In conclusione di questa relazione sul lavoro svolto durante i 4 mesi di lavoro devo dire che ho avuto la possibilità di esprimere le idee e non solo ma anche di realizzarle. Mi sto impegnando a creare una collaborazione di qualità con e tra tutti i collaboratori al progetto. Spero di aver la possibilità di continuare con il lavoro poiché’ le idee sono molte. Si pianifica un’edizione del Festival con molti contenuti nuovi, inclusivi e per tutte le età. Si desidera continuare con un lavoro di team col fine di raggiungere tutti i fini e compiti segnalati nel Provvedimento ministeriale.


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