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Oggi presso la Scuola Medio Supriore Italiana di Pola è stata inaugurata la mostra "Il Patrimonio culturale della Serenissima", pensata nell'ambito del progetto educativo e culturale transfrontaliero "Scuole di Venezia, Rovigno e Pola, creators per il patrimonio culturale della Serenissima". L'obiettivo del progetto è quello di connettere i giovani delle due sponde dell'Adriatico e di coinvolgerli creativamente in progetti che mettano in evidenza la storia, le tradizioni e gli usi comuni tra il Veneto e l'Istria, unitamente alla necessità di superare incomprensioni e traumi del passato. Martedì a Venezia è stato firmato il gemellaggio tra alcune scuole del Veneto e quelle dell'Istria
Oggi presso la Scuola Medio Supriore Italiana di Pola è stata inaugurata la mostra "Il Patrimonio culturale della Serenissima", pensata nell'ambito del progetto educativo e culturale transfrontaliero "Scuole di Venezia, Rovigno e Pola, creators per il patrimonio culturale della Serenissima". L'obiettivo del progetto è quello di connettere i giovani delle due sponde dell'Adriatico e di coinvolgerli creativamente in progetti che mettano in evidenza la storia, le tradizioni e gli usi comuni tra il Veneto e l'Istria, unitamente alla necessità di superare incomprensioni e traumi del passato. Martedì a Venezia è stato firmato il gemellaggio tra alcune scuole del Veneto e quelle dell'Istria
Inaugurata stamattina presso la Scuola Media Superiore Italiana “Dante Alighieri” di Pola la mostra “Il Patrimonio Culturale della Serenissima” che si svolge all’interno del progetto educativo culturale transfrontaliero “Scuole di Venezia, Rovigno e Pola creators per il patrimonio culturale della Serenissima”.
Radici e una storia comuni in seno alla Repubblica di Venezia, l’uso dell’istroveneto in Istria, ma anche la necessità di superare le incomprensioni e i traumi del passato sono i cardini del progetto rivolto ai ragazzi delle scuole superiori del Veneto e dell’Istria che, sostenuto finanziariamente dalla Regione Veneto, vede il coinvolgimento della Fondazione ENGIM veneto, dell’Unione Italiana di Fiume, alcune scuole del Veneto (Istituto Tecnico Marinelli Fonte di Venezia, SFP CIF Venezia, SFP Turazza di Treviso, SFP Patronato Leone XIII di Vicenza) e alcune delle scuole italiane dell’Istria (SMSI Dante Alighieri di Pola, SMSI di Rovigno). Coinvolte anche le Comunità degli Italiani di Pola e di Rovigno.
Uno degli scopi del progetto è l’avvicinamento tra i giovani tra le due sponde dell’Adriatico e il loro coinvolgimento creativo in progetti che valorizzino la storia, le tradizioni e gli usi comuni tra Veneto e in Istria. Uno di questi progetti è proprio la mostra che si dipana in 14 pannelli informativi nei quali si sviluppano i temi dell’architettura, dell’arte, della musica, dell’etnologia della gastronomia, della produzione, del commercio e della sostenibilità.
Pure il logo del progetto è stato realizzato dagli alunni della scuole: in seguito a una votazione che ha coinvolto 500 persone è stato scelto quello proposto da un’alunna della scuola SFP Patronato Leone XIII di Vicenza, figlia di genitori filippini, a testimoniare l’inclusività e la multiculturalità del progetto.
I testi per i pannelli sono stati predisposti dai ragazzi delle scuole che hanno recuperato e proposto contenuti dai quali emergono le somiglianze tra le due sponde. Così nel pannello gastronomia, predisposto dagli alunni di Rovigno, compaiono le ricette delle “sardine in savor”, del brodo di pesce, del branzino alle patate e delle frittelle, così come venivano preparati al tempo di Venezia, ma anche oggi.
Nel pannello architettura si rileva l’importanza della pietra istriana nell’edilizia veneziana, si presenta il Castello veneziano di Pola, nel pannello commerci vengano presentati i traffici via mare con galee, in quello sulla produzione si dà risalto al vino e all’olio d’oliva istriani, ma anche alla pesca con la battana rovignese, nel pannello sull’arte compaiono i Leoni di San Marco in Istria, ma anche la Scuola dalmata dei Santi Giorgio e Trifone di Venezia, detta anche “degli Schiavoni”, che è uno scrigno di storia della Serenissima.
Interessante il pannello sulla sostenibilità in cui si racconta del regime speciale che, hai tempi di Venezia, vigeva per il Bosco di Montona: Venezia non si limitava solo a tagliare ed esportare gli alberi, introdusse pure un sistema di irrigamento, di rimboschimento, di controllo e di tutela, prevedendo pene per i trasgressori.
Da rilevare che su ogni pannello compare un codice a barre che conduce alla pagina internet del progetto www.scuoleserenissima.org, facendo diventare, in questo modo, condivisibile il contenuto dei singoli pannelli.
Molti gli oratori all’inaugurazione, introdotti dalla preside della “Dante Alighieri” Debora Radolović. Il coordinatore del progetto Vittorio Baroni ha rilevato che “il progetto ha visto la cooperazione di 240 persone e 38 enti e organizzazioni delle due sponde dell’Adriatico. I materiali culturali sono stati pensati e prodotti in chiave contemporanea da centinaia di giovani delle due sponde dell’Adriatico”.
Diriana Delcaro, vicepresidente dell’Assemblea dell’Unione Italiana, e la vicepresidente della Regione istriana Jessica Acquavita hanno rimarcato l’importanza di mantenere non soltanto l’amicizia tra i giovani, ma anche la collaborazione istituzionale tra i soggetti delle due sponde. Il Console onorario d’Italia a Pola Tiziano Sošić ha definito questo tipo di collaborazione non un ponte, bensì una cerniera tra le sponde adriatiche, mentre Ardemio Zimolo, in rappresentanza della Comunità degli Italiani di Pola, si è congratulato con gli alunni e i coordinatori del progetto per aver portato avanti “una lavoro senza frontiere”.
Germano Fioranti, del Rotary di Pola, parlando delle relazioni tra Venezia e l’Istria, ha annunciato per il 18 ottobre ci sarà l’inaugurazione di una mostra in cui verrà esposto un documento dell’8 ottobre 1624, ovvero una pergamena del contratto stipulato tra un suo antenato e le autorità veneziane in Istria riguardante le proprietà nella zona di Marana nel Dignanese.
È importante rilevare che all’interno di questo progetto l’8 ottobre, in occasione del 930esimo anniversario dell’intitolazione della Basilica di Venezia a San Marco, a Venezia è stato siglato il gemellaggio tra le scuole del Veneto e quelle dell’Istria incluse nel progetto, mentre una mostra uguale a quella di Pola è stata aperta pressi Scuola media superiore di Rovigno dove rimarrà aperta fino al 17 ottobre. La mostra verrà poi riproposta a Venezia dal 14 al 21 novembre.
All’incontro, che si è svolto a Palazzo Ferro Fini sul Canal Grande, sede del Consiglio regionale del Veneto hanno partecipato, tra gli altri, Francesca Zottis, vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, Jessica Acquavita, vicepresidente della Regione istriana, Marin Corva, presidente della Giunta esecutiva dell’Unione e i vicesindaci (in rappresentanza della Comunità italiana) di Pola e Rovigno Bruno Cergnul e David Modrušan.
Presenti a Venezia anche i presidi delle scuole italiane dell’Istria (Ines Venier della SMSI di Rovigno, Debora Radolović, della SMSI “Dante Alighieri” di Pola), i rappresentanti delle Comunità degli Italiani di Pola e di Rovigno, ma anche l’organizzazione degli esuli ANVGD (Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia), la cui coordinatrice per il Veneto Italia Giacca ha espresso un pensiero importante: “Il passato non sempre è stato facile, ma la cosa più importante è guardare al futuro”.
Importante pure il messaggio trasmesso a Venezia dal consigliere del Comune di Venezia, Massimiliano De Martin. “Questo progetto”, ha detto De Martin, “è stato realizzato per i giovani ed è a loro dedicato. Direi che, purtroppo, oggi la diplomazia è qualcosa che manca nella politica. Dobbiamo rispettare e dare valore agli altri. Lo dico da politico. Il nostro messaggio è costruire relazioni tra le persone che vivono nella nostra area, educarle e indirizzarle nel miglior modo possibile, e per questo ringrazio tutti coloro che hanno lavorato su questo progetto destinato ai nostri ragazzi, soprattutto agli studenti.”
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