Ventiquattro

L'ISTRIA PER LA PRIMA VOLTA SENZA UN DEPUTATO EU

ELEZIONI EUROPEE: Vince l'HDZ, la DDI domina in Istria ma Flego non passa

Nella Regione istriana la Dieta ha vinto in tutte e 10 le Città e in ben 30 dei 31 Comuni dell’Istria, ma non è bastato * Oltre alla tristemente scarsa adesione al voto, al fatto che al parlamento di Bruxelles non ci sarà un istriano e al dato che la DDI in Istria si è imposta nettamente, un altro dato che scaturisce dalle elezioni di ieri è la svolta verso un netto bipolarismo HDZ-SDP che si è registrato in Croazia almeno per quel che riguarda le elezioni europee


 
5 min
Silvio Forza
foto: Ufficio di Valter Flego

Nella Regione istriana la Dieta ha vinto in tutte e 10 le Città e in ben 30 dei 31 Comuni dell’Istria, ma non è bastato * Oltre alla tristemente scarsa adesione al voto, al fatto che al parlamento di Bruxelles non ci sarà un istriano e al dato che la DDI in Istria si è imposta nettamente, un altro dato che scaturisce dalle elezioni di ieri è la svolta verso un netto bipolarismo HDZ-SDP che si è registrato in Croazia almeno per quel che riguarda le elezioni europee

Le elezioni europee di ieri, alle quali cittadini i croati hanno fatto registrare il triste record della più scarsa adesione di sempre (si è recato ai seggi solo il 21,3% degli aventi diritto al voto) a livello di tutta l’Unione Europea, hanno visto la vittoria dell’HDZ (che ha avuto il 34,70% delle preferenze) che avrà 6 dei 12 deputati in rappresentanza della Croazia, 2 in più di quelli conquistati dalla coalizione guidata dall’SDP (il 25,96%).

Gli altri due eurodeputati sono stati eletti uno in rappresentanza del Domovinski pokret (Movimento patriottico) che ha ottenuto l’8,82 % e l’altro per la piattaforma politica Možemo! (Possiamo farcela) che ha avuto il 5,92 dei voti, una percentuale lievemente superiore a quella della coalizione Fair Play, guidata dal dietino Valter Flego che, con il 5,61% dei voti, pur avendo superato la soglia elettorale, rimane fuori dal parlamento europeo.

I dodici deputati eletti:

HDZ: Sunčana Glavak, Tomislav Sokol, Davor Ivo Stier, Nikolina Brnjac, Karlo Ressler e Željana Zovko

SDP: Biljana Borzan, Predrag Fred Matić, Romana Jerković Kraljić, Tonino Picula

Domovinski pokret: Nikola Bartulica

Možemo: Gordan Bosanac

Segnaliamo che per le elezioni europee tutta la Croazia è un’unica circoscrizione elettorale.

La DDI in crescita ma non passa

Dunque, a conti fatti, la Dieta Democratica Istriana, ma in genere l’Istria, per la prima volta rimane senza un proprio “rappresentante territoriale” a Bruxelles. Infatti, oltre che a Valter Flego, le elezioni di ieri non hanno premiato nemmeno gli altri istriani in corsa: la polese Dušica Radojčić di Možemo, Ivan Vidović di Most (ll ponte), Iva Dellabernardina (Republika).

Eppure, in Istria gli esiti elettorali sono stati in assoluta controtendenza rispetto al resto del paese. Infatti, nella Regione istriana, la DDI, alla quale è andato il 47,40% dei voti, ha distanziato nettamente l’SDP, fermo al 18,57% e l’HDZ che raccolto solo l’11,9% dei voti.

I dati  sembrano ancor più eclatanti quando si entra nel dettaglio; si nota, infatti, che la Dieta ha vinto in tutte e 10 le Città e in ben 30 dei 31 Comuni dell’Istria, perdendo soltanto a Lanischie, dove ha ottenuto il 34,32% contro il 37,31% della vincente HDZ.

Inoltre, la DDI ha ottenuto più del 50% dei voti in ben 27 delle 41 (tra Città e Comuni) autonomie locali Istria (il 65,58%), con punte del 71,91% a Grisignana, del 68,02% a Portole, del 67,56% a Pinguente, del 65,68% a San Lorenzo del Pasenatico, del 63,37%  a Verteneglio, del 63,14% a Barbana, del 62% a Sanvincenti e del 60,20 a Santa Domenica di Albona.

Vincendo anche in tutte le Città, la lista capitanata da Valter Flego ha ottenuto più del 50% delle preferenze a Buie, Pinguente, Albona, Cittanova e Pisino, ottenendo il peggior risultato a Pola, dove per la lista dietina ha votato il 36,56 %.

L’SDP, in genere seconda scelta degli elettori dell’Istria (l’HDZ, di norma terza, ha ottenuto la vittoria a Lanischie e la seconda piazza a Verteneglio, Canfanaro, Castellier-Santa Domenica, Chersano, Fontane e San Pietro in Selve), ha registrato il miglior risultato a Pola (23,97%), Fasana (23,96%), Umago (21,93%), Rovigno (21,67%) e Arsia (20,94%).

Per quel che riguarda l'HDZ, partito di governo in Croazia, oltre alla vittoria a Lanischie, il maggior numero di preferenze lo ha avuto a Fontane (33,83%), San Pietro in Selve (26,80 %), Fasana (17,17); nelle città, invece i migliori risultati li ha ottenuti a Umago (13,67%), Cittanova (13,64%) e Dignano (13,51). A Pola l’HDZ non è andata oltre al 12,67%.

Ciò che non è semplice da capire è se gli elettori istriani abbiano votato in massa per la DDI per una ritrovata passione dietina (che sembrava assolutamente consumata alle ultime elezioni amministrative e quelle politiche di aprile, quando la DDI ha avuto un deputato in meno al Sabor di Zagabria), oppure lo hanno fatto perché hanno capito che Flego era l’unico istriano con qualche chance di venir eletto, per cui hanno anteposto di votare per la rappresentanza territoriale a quella essenzialmente politica.

Domina un netto bipolarismo HDZ-SDP

Oltre alla tristemente scarsa adesione al voto, al fatto che al parlamento di Bruxelles non ci sarà un istriano e al dato che la DDI in Istria si è imposta nettamente, un altro dato che scaturisce dalle elezioni di ieri è il netto bipolarismo che si è registrato in Croazia almeno per quel che riguarda le elezioni europee.

All'ultima tornata elettorale di 5 anni fa HDZ (aveva ottenuto 22,72%) ed SDP (18,71%) assieme avevano avuto il 41,43% delle preferenze, ieri con l'HDZ al 34,70% e l'SDP al 25,96% i due schieramenti si prendono comodamente la maggioranza assoluta delle preferenze degli elettori croati, ben il 60,66%. E considerato che, sia alle parlamentari, sia alle europee, a vincere è stata l'HDZ, per la Croazia si prospetta un quinquennio all'insegna di Andrej Plenković che sembra non avere rivali.

D'altra parte il buon risultato elettorale dell'SDP può essere attributo in gran parte al fatto che il volto della sua campagna elettorale è stato quella dell'europarlamentare Biljana Borzan (43,5 % dei voti) e non quello del Polese Peđa Grbin il quale ha annunciato che non si candiderà per mantenere l’incarico di presidente del partito. Lo stesso Tonino Picula, ultimo in lista (per volere di Grbin?), con ben 30.000 voti ha mantenuto il seggio a Bruxelles.

In quanto ad affluenza, siamo i peggiori in Europa

Ma torniamo alla misera affluenza al voto. La media europea è stata circa del 51%, in Croazia solo il 21,34, record negativo assoluto che scalza quello registrato in Slovacchia nel 2019. Con la Lituania, la Croazia è l’unico paese dell’Unione Europea in cui è stata registrata un’adesione al voto inferiore al 30%.

Un ultimo dato riguarda le modalità delle comunicazione nella campagna elettorale. Tutti ricorderanno l’ottimo uso dei social network inaugurato in Italia dal comico Beppe Grillo e il movimento Cinque Stelle. Quest’anno in Croazia è comparsa l’influencer di Tik Tok Nina Skočak (si occupa di moda vintage e retro) che ha ottenuto 22.000 voti. Non le sono bastati, ma ha fatto meglio di Valter Flego che si è fermato a 18.875 preferenze. Un grosso segnale che i tempi cambiano e cambieranno sempre di più in questa direzione: la fama, meritata o meno che sia, oggi si conquista nei social network, non alle tribune politiche e nei giornali. E pare che sia destinata a cambiare anche la tipologia della personalità di chi vuole conquistare la fama o/e essere eletto.


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