Pobjednice 24. dječjeg festivala "Veseli glasi – Voci allegre" Vita Viljanac i Bella Barbarić
Žiri je ocjenjivao intonaciju, interpretaciju, odnosno vokalnu izvedbu i scenski nastup, a odluku je bilo vrlo teško donijeti
La Dieta vuole i suoi rappresentanti a tutti i livelli in Istria anche se formalmente non fanno parte del partito, pero' che sono in linea con il partito e che saranno al servizio del partito. Evidentemente c'e' un accordo tra la Dieta e l'Unione Italiana che io definisco „sul valzer delle poltrone“. Possono venir eletti ai vertici gli italiani dietini. Dai grandi romantici della Dieta, quelli che pensavano in maniera onesta, con visioni, sono arrivati i faccendieri, i poltronisti, in dialetto i trapoleri o i ligamanighe che antepongono gli interessi personali agli interessi del partitoto, del territorio, del popolo e della cultura. Come me la pensano molti connazionali, pero' hanno paura di esporsi perche' ricevono intimidazioni e condizionamenti, anche le loro famiglie.
La Dieta vuole i suoi rappresentanti a tutti i livelli in Istria anche se formalmente non fanno parte del partito, pero' che sono in linea con il partito e che saranno al servizio del partito. Evidentemente c'e' un accordo tra la Dieta e l'Unione Italiana che io definisco „sul valzer delle poltrone“. Possono venir eletti ai vertici gli italiani dietini. Dai grandi romantici della Dieta, quelli che pensavano in maniera onesta, con visioni, sono arrivati i faccendieri, i poltronisti, in dialetto i trapoleri o i ligamanighe che antepongono gli interessi personali agli interessi del partitoto, del territorio, del popolo e della cultura. Come me la pensano molti connazionali, pero' hanno paura di esporsi perche' ricevono intimidazioni e condizionamenti, anche le loro famiglie.
Valmer Cusma, a lungo giornalista di Radio Pola, e' una persona che non ha bisogno di una particolare presentazione, soprattutto per la Comunita' Nazionale Italiana. Valmer Cusma non ha peli sulla lingua ed e' sempre un interlocutore interessante.
Se e' vero che un giornalista non va mai in pensione, cosa sta facendo in questo momento Valmer Cusma nell'ambito giornalistico?
Ho mantenuto la collaborazione che avevo gia' da diversi anni con RTV Capodistria, qualcosa scrivo ogni tanto per „Il Piccolo“ di Trieste, poi ogni tanto si fanno vivi i media italiani per informazioni o interviste sulla situazione in Istria, soprattutto in riferimento alla Comunita' Nazionale Italiana. Per cui sono sempre molto attivo. Continuo a pensare in modo giornalistico, sono vittima, in qualche modo, della deformazione professionale. Mi piace, pero', esserci.
Dai suoi esordi piu' di quarant'anni fa, a "La voce del popolo", ad oggi com'e' cambiato il giornalismo?
Agli inizi il giornalismo era al servizio di un'unica politica, quella dell'ideologia socialista-comunista. Inizialmente questa ideologia non lasciava troppo spazio, poi con gli anni 80-90 c'e' stata piu' liberta' di espressione per i giornalisti. Oggi, il giornalismo e' imbrigliato, e' impastoiato, e' limitato dagli editori, dalla politica, dai vari partiti e dai personaggi che operano sulla scena politica sia per interesse personale che al servizio di questo o quel partito. I media privati sono limitati, i giornalisti sono limitati perche' sono al servizio del proprietario, dell'editore che ti dice: „Devi prendere questa strada“. Ti lascia un po' di autonomia ma non troppa.
Perche' ha deciso di intraprendere la carriera politica?
Avevo tentato la via della politica ancora nel 2017 come vicepresidente italiano della Regione Istriana con propositi onesti, nobili, per far del bene alla Comunita' Nazionale Italiana.
Volevo fare un salto di qualita' ma, lo dico apertamente, sono stato ostacolato dal deputato Furio Radin, dalla politica istriana e dai vertici della politica istriana che non gradivano la mia presenza.
Si candido' senza l'appoggio di alcun partito. Perche' non appoggiarsi, ad esempio, alla Dieta Democratica Istriana?
Non ho ottenuto l'appoggio della Dieta Democratica Istriana perche' c'era un disegno ben preciso. Lo stesso Radin me lo aveva detto: "La Dieta vuole i suoi rappresentanti a tutti i livelli in Istria anche se formalmente non fanno parte del partito, pero' che sono in linea con il partito e che saranno al servizio del partito". Cosi' era successo con Giuseppina Rajko nel 2017 che e'stata appoggiata dalla Dieta e Radin l'aveva presentata anche ai comizi elettorali. La stessa cosa successe nel 2021 quando Radin appoggio' pubblicamente Jessica Acquavita.
Approposito di Jessica Acquavita, si sara' fatto un'opinione del suo lavoro in quest'anno, o per meglio dire lei avrebbe fatto qualcosa di diverso?
Avrei tentato di fare qualcosa in piu'. Ho alle spalle una certa esperienza, conosco i giochini della politica e so dove intervenire. Lei, invece, la vedo ancora inesperta e anche sotto l'influenza della politica. Il suo motto era „Io ci saro'“.
E c'e'?
Finora penso non ci sia tanto. La invito a battere un colpo quando ci sara', perche' da una anno a questa parte a livello regionale per la comunita' italiana si va lentamente indietro nel rispetto dell'applicazione dei diritti previsti sulla carta.
Si sta facendo poco nei confronti della Comunita' Nazionale Italiana?
Si sta facendo pochissimo. C'e' un trattato italo-croato del 1996 firmato dagli allora ministri degli esteri Mate Granić e Lamberto Dini sulla tutela delle rispettive minoranze, italiana in Croazia e croata in Italia, che non viene rispettato.
In quale ambito non viene rispettato?
In molti. Il trattato prevede la tutela dei diritti acquisiti come il bilinquismo, l'insegnamento obbligatorio della lingua italiana nelle scuole croate ma non come lingua straniera ma come lingua dell'ambiente sociale, il diritto all'informazione, il mantenimento delle redazioni italiane di Radio Fiume e Radio Pola che ora non ci sono piu'. C'e' il programma in lingua italiana ma non la redazione.
Quindi, l'Unione Italiana non fa il proprio lavoro?
L'Unione Italiana ultimamente ha perso peso contrattuale sulla scena politica, pubblica e sociale. I suoi vertici, il presidente dell'Unione Italiana e della Giunta esecutiva, non insistono sulla visibilita' sociale della comunita' italiana. Manca il bilinguismo a tutti i livelli, si sente sempre meno la voce degli italiani. Addiritura nello scorso mandato il presidente della Regione Istriana, Fabrizio Radin, evitava di parlare in italiano.
Per quale motivo?
Io ho la mia idea. A livello regionale c'e' una volonta' a non applicare i diritti della comunita' italiana, di ridurre la sua visibilita'. C'e' un disegno politico a livello regionale sulla non applicazione dello Statuto regionale.
Il paradosso e' che in questo momento gli italiani hanno piu' favori dal potere centrale di Zagabria, da Plenković e dal governo croato in genere, rispetto al potere regionale con la Dieta Democratica Istriana. L'unico organismo che si batte veramente e' il Consiglio della minoranza nazionale italiana a livello regionale presieduta da Gianclaudio Pellizzer.
Dove si sta sbagliando?
Abbiamo un deputato che invece di deputato fa il vicepresidente del Sabor. Non lo abbiamo eletto per fare il vicepresidente del Sabor ma per fare il deputato. L'Unione Italiana si occuppa della distribuzione di soldi, di progetti e progettini ma in Istria non si e' mai battuta per la visibilita' sociale, non ha mai avuto delle critiche nei confronti della Dieta Democratica Istriana. Evidentemente c'e' un accordo tra la Dieta e l'Unione Italiana che io definisco „sul valzer delle poltrone“. Possono venir eletti ai vertici gli italiani dietini, chi e' in linea con il partito.
Sulla scia della volonta' della Dieta di collocare le proprie persone su elevate posizioni c'era anche la signora Elena Puh Belci, di cui ho il massimo rispetto, che era stata candidata a vicesindaco italiano di Pola, pero' in quel momento non era italiana. Andando all'ufficio anagrafe e iscrivendosi alla comunita' italiana uno diventa italiano.
Per me, ci deve essere in Istria un partito regionalista. Va bene la Dieta, pero' non con queste persone.
Quindi, la Dieta si ma guidata da altri?
La Dieta inizialmente aveva preso il 72 percento dei voti. Dai grandi romantici della Dieta, quelli che pensavano in maniera onesta, con visioni, sono arrivati i faccendieri, i poltronisti, in dialetto i trapoleri o i ligamanighe che antepongono gli interessi personali agli interessi del partitoto, del territorio, del popolo e della cultura. La nostra democrazia e' una democratura. Prima c'era un partito unico che non tollereva troppo la diversita' di pensiero, pero' aveva dei filtri, dei meccanismi che non permettevano ai faccendieri, alle persone mal intenzionate di emergere. Invece adesso chi ha un po' di capitale, chi ha un po' di influenze riesce a fare i propri interessi.
Sulla carta la Dieta e' il partito piu' vicino al popolo italiano. Inizialmente c'era una collaborazione tra la Dieta e gli italiani definita da precisi contratti elettorali in occasioni delle elezioni. Si firmava. Io ti do tanto e tu mi dai tanto. Erano garantiti i posti nei consigli cittadini, comunali e regionali. Da quindici anni a questa parte non c'e' piu questa collaborazione che non e' stabilita sulla carta e quando qualcosa non e' stabilito, firmato non c'e' la responsabilita' di alcuno.
Come me la pensano molti connazionali, pero' hanno paura di esporsi perche' ricevono intimidazioni.
Ne e' a conoscenza?
Si. Intimidazioni e condizionamenti, anche alle loro famiglie.
Perche'?
Per un tornaconto o personale o di una politica oscura che non fa bene al nostro territorio. C'e' tanta ipocrisia nei politici anche dello stesso presidente regionale Boris Miletić. Quando arrivano delegazioni da fuori si sbandiera ai quattro venti la multiculturalita' poi pubblicamente non senti parlare italiano.
Cosa ne pensa delle comunita' degli italiani?
Le comunita' ancora poggiano su certi valori, sull'entusiasmo e sull'attaccamento alla cultura. Adesso, pero, le cose sono cambiate perche' e' difficile gestire le comunita' per il presidente. Deve essere una persona capace, anche con doti manageriali, e non tutti lo sono.
E' colpa di chi sta al vertice?
Si, perche' chi sta al vertice e' ben pagato. Chi sta al vertice dell'Unione Italiana ha, piu' o meno, la paga del ministro del governo croato.
Farebbe una riorganizzazione dell'Unione Italiana?
C'e' bisogno di forze nuove in campo, pero' con il tempo tante persone si sono scoraggiate. Volevano fare qulacosa di buono invece sono state allontanate nel segno del mantenimento del potere e di tutti i privilegi che questo potere comporta.
E della scena politica?
Nella politica c'e' una situazione anomala. Vediamo che nel governo croato ci sono rappresentanti delle varie comunita' nazionali in Croazia. C'e' una buona parte di rappresentanti della comunita' serba. Di italiani nemmeno l'ombra, da nessuna parte. C'e' solo Radin. Come mai? Perche' Radin non ha mai chiesto di portare qualcuno nell'ufficio del Ministero degli interni?
Glielo vuole chiedere?
Come mai, Furio, non hai mai portato nessuno negli uffici del governo o dell'amministrazione statale in rappresentanza degli italiani? Come mai? Come mai hai lasciato che si spegnessero le redazioni italiane di Radio Pola e Fiume? Come mai in Istria non ti batti mai per far rispettare lo Statuto regionale che riguarda i diritti degli italiani? Come mai in cambio di 130.000 euro che il teatro di Fiume riceve per il Dramma Italiano, l'Unione Italiana non decide di niente, neanche del colore della carta igienica? E nessuno si oppone.
"Mi era stato richiesto alle ultime elezioni politiche di candidarmi al Sabor ma non avevo accettato perche' contro Furio Radin e' impossibile vincere. Lui ha creato un meccanismo di ingegneria elettorale che anche tra 50 anni se metterai il nome di Furio Radin lui uscira' vincitore".
C'e' qualcosa che l'onorevole Radin ha fatto bene?
Qualcosa l'ha fatta. Il piu' grande merito e' il bilinguismo sulla Ipsilon istriana.
Cosa fare?
Il rimedio sarebbe la richiesta di una legge speciale a tutela degli italiani che garantisca la sua autoctonia e anche uno statuto speciale perche' quello che abbiamo adesso non serve a niente. Bisogna chiamare in causa il presidente della Repubblica. In Istria tutte le battaglie sono perse. Tutti gli incontri con Miletić sono finiti alle solite promesse.
"Quando il signor Miletić era sindaco della citta' di Pola non c'era tanta volonta' da parte sua di applicare i diritti degli italiani".
Scrive anche testi per canzoni. E' un piacevole passatempo o un amore che ha de sempre?
C'e' un po' di passatempo e c'e' sempre la voglia di far del bene per la comunita' italiana. Ho fatto un ciclo di canzoni anche in istroveneto legate a certe localita' dell'Istria e del Quarnero per far sentire il loro nome. Scrivo anche delle canzoni per bambini, ho inciso tre canzoni e adesso ne faro' una quarta in gallesanese. Faccio anche il rapper. L'ultima canzone l'abbiamo presentata al MIK ma non e' passata e credo che la presenteremo al Festival dell'Istrioto. Anche Bobby Solo ha cantato una mia canzone.
Chi e' Valmer Cusma? Giornalista, politico, autore di canzoni...o tutto questo insieme?
Valer Cusma e' tutto un mix, e' una pizza mista. Mi piace fare un po' di tutto. Seminare ogni giorno qualcosa, innafiare il seme con la speranza che sbocci qualcosa di positivo, di gradevole. Lavorando per tanti anni alla radio ho divertito me stesso e penso di aver divertito anche il pubblico che mi ha seguito. E' stato un bel divertimento.
Žiri je ocjenjivao intonaciju, interpretaciju, odnosno vokalnu izvedbu i scenski nastup, a odluku je bilo vrlo teško donijeti
Osumnjičeni je po dovršetku kriminalističkog istraživanja, uz kaznenu prijavu, predan u pritvorsku jedinicu policije
Glavni cilj ovog projekta je brižno čuvati kulinarsku tradiciju naših dragih baka, a kako to radi nona Annamaria Benčić iz Šišana pogledajte u videu
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