Ventiquattro

LA CITTÀ DI POLA PORRÀ RIMEDIO ALL'ERRORE

L'ITALIANO APPROSSIMATIVO DELLA TABELLA DI ANNE FRANK: quando all'umiliazione subentra l'indignazione

Quel che è certo è che è venuto a mancare quel controllo di qualità che spettava alle autorità cittadine. E sono proprio questa leggerezza, questa superficialità, quest'assenza di concentrazione fino a lavoro ultimato, che preoccupano e lasciano sbigottiti * Sembra quasi che il ricorso al bilinguismo non venga percepito come un atto di rispetto nei confronti dell'identità storica cittadina, bensì come un gesto di benevolenza del più forte nei confronti del più debole. E, a caval donato, non si dovrebbe guardare in bocca?


 
2 min
Silvio Forza
foto: Grad Pulla - Città di Pola

Quel che è certo è che è venuto a mancare quel controllo di qualità che spettava alle autorità cittadine. E sono proprio questa leggerezza, questa superficialità, quest'assenza di concentrazione fino a lavoro ultimato, che preoccupano e lasciano sbigottiti * Sembra quasi che il ricorso al bilinguismo non venga percepito come un atto di rispetto nei confronti dell'identità storica cittadina, bensì come un gesto di benevolenza del più forte nei confronti del più debole. E, a caval donato, non si dovrebbe guardare in bocca?

Gli errori ortografici apparsi nella traduzione italiana del testo croato che compariva sulla tabella del parco dedicato ad Anne Frank aperto nei giorni scorsi a Pola, ha giustamente provocato il disappunto sia della comunità  italiana, sia degli altri abitanti di Pola.

Il Municipio di Pola può certamente contare su di un traduttore ufficiale. Pare non sia il caso di imputargli alcuna colpa diretta: oggi l'amministrazione cittadina ha comunicato che il testo consegnato all'Herculanea – che aveva il compito di coordinare la fase esecutiva e posare la tabella – da parte del Palazzo comunale, era corretto, come lo era anche quello che l'Herculanea ha trasmesso a chi era deputato a incidere o stampare il testo bilingue. La tabella verrà sostituita da una con il testo italiano corretto, a spese dell'esecutore che ha sbagliato.

Ad ogni modo, quel che è certo è che è venuto a mancare quel controllo di qualità che spettava alle autorità cittadine. E sono proprio questa leggerezza, quest'assenza di concentrazione fino a lavoro ultimato, che preoccupano e lasciano sbigottiti.

Questo atteggiamento superficiale nei confronti del bilinguismo, che finisce con lo sfornare esilaranti esempi di italiano maccheronico, è figlio di quell'ambiente che invece di promuovere l'interculturalità si adagia sulla tolleranza e sulla multiculturalità intesa primariamente come anamnesi sociale, non come modo di vivere sentito e partecipato. Sembra quasi che il ricorso al bilinguismo non venga percepito come un atto di rispetto nei confronti dell'identità storica cittadina, bensì come come un gesto di benevolenza del più forte nei confronti del più debole. E, a caval donato, non si dovrebbe guardare in bocca?

Gli Italiani di Pola sono da tempo abituati a digerire strafalcioni nell'uso dell'italiano da parte di privati (presso il Centro commerciale „City Mall“  un locale non si chiama leggero, ma„leggiero“, sic.), o nel campo turistico (dove il sintagma „alkoholna pića“ una volta è diventato „bevande spiritose“), ma quando essi sono attribuibili alla pubblica amministrazione, alla consueta umiliazione subentra l'indignazione.

E, a parte tutto, senza tirare in ballo il vicesindaco e i consiglieri municipali eletti in rappresentanza diretta della comunità italiana, non si può fare a meno di notare che a Pola operano la scuola elementare e media italiana, la Facoltà di Italianistica, la società „Dante Alighieri“, la redazione polese del quotidiano italiano „La Voce del Popolo“, la Comunità degli Italiani. Di fronte a questo panorama di istituzioni che lavorano quotidianamente e professionalmente con l'italiano, quanto accaduto è triste, paradossale e indice d'ignavia e di quella colpevole pigrizia che di solito si riserva alle cose di poca rilevanza.


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