DVIJE LJEPOTICE Lokva Pajićka i Tićanska lokva
Lokve su veliko bogatstvo Istre. Posjetili smo neke od najljepših
La preziosa proprietà dei defunti dignanesi, il più delle volte destini di vita tristi, è un'esca irresistibile per alcuni avvocati, geometri, commercianti di immobili o per alcuni che, per la natura del loro lavoro, hanno un’esamina esclusiva del tribunale e di altri archivi . Due ettari di terreno stuzzicanti sopra Fasana, con vista sulle isole Brioni, sono abbastanza allettanti da innescare una combinazione immorale. Perché sono in gioco milioni di kune.
La preziosa proprietà dei defunti dignanesi, il più delle volte destini di vita tristi, è un'esca irresistibile per alcuni avvocati, geometri, commercianti di immobili o per alcuni che, per la natura del loro lavoro, hanno un’esamina esclusiva del tribunale e di altri archivi . Due ettari di terreno stuzzicanti sopra Fasana, con vista sulle isole Brioni, sono abbastanza allettanti da innescare una combinazione immorale. Perché sono in gioco milioni di kune.
Per molti anni Goran Pajić ha rappresentato la Città di Dignano in numerosi procedimenti che hanno chiarito casi di proprieta’ lasciati da persone che se ne sono andati dall'ex Jugoslavia. Durante questo periodo, la famiglia dell'avvocato Pajić divenne piuttosto ricca. Il suo testimone di nozze, l'ex sindaco dietino di Dignano Klaudio Vitasović, per anni ha pagato profumatamente i servizi di Pajić, spesso per importi superiori a 500.000 HRK annui.
Ma, per Pajić questo non era l'unica fonte di reddito nella zona di Dignano.
Il fatto di poter consultare numerosi fascicoli immobiliari con uno stato di proprietà poco chiaro ha aperto un’infinita’ di combinazioni redditizie, quindi in vari casi Pajić si e’ “interessato”personalmente a talune persone e famiglie e ha stipulato accordi e patteggiamenti di nascosto.
Ne sono prova le attivita’ a Peroj o Barbariga, alcune attualmente oggetto di indagine da parte della questura.
In questa prospettiva, è molto interessante il modo in cui la famiglia Pajić sia giunta all’immobile su cui oggi sorge con orgoglio la gloriosa Villa Evelyn a Fasana.
Si tratta di tre gruppi di appezzamenti acquistati dall’allora 85-enne Emilia Sanvincenti a luglio del 2008 da parte di Evelina Pajić e Nevenka Alavuk. Stando al contratto, per circa 17.000 mq sono stati versati 200.000 euro.
Eppure, è molto strano il modo in cui Emilia Sanvincenti è diventata proprietaria di taluni appezzamenti trovati improvvisamente addirittura 33 anni dopo la morte e la disputa di successione del compianto Domenico Sanvincenti. È difficile credere che dopo così tanti anni una novantenne abbia improvvisamente scoperto la proprietà del marito.
Perché ogni famiglia sapeva benissimo quali erano i suoi possedimenti e coltivazioni. Soprattutto se si tratta di quasi due ettari di uliveti a Fasana.
Nel giugno 2008 l'avvocato Goran Pajić si è rivolto al tribunale di Pola, allegando le procure di Emilia Sanvincenti e delle sue figlie Marija Belušić e Luciana Debeljuh.
Le due signore, Belušić e Debeljuh, hanno precedentemente dichiarato al notaio, e sotto "piena responsabilità materiale, penale e morale" che l’immobile successivamente trovato a Fasana era di proprietà del padre Domenico.
Le sorelle firmarono un atto notarile in cui si affermava che Domenico Sanvincenti (figlio di Francesco) che abitava a Dignano in Via Beogradska 12 (oggi Via Istarska 12) era, infatti, il loro padre Domenico Sanvincenti (figlio di Domenico) che abitava nell'ex Via Pionirska 56 (oggi Via Dolinska 56 ).
Sulla base delle dichiarazioni delle due sorelle, nel procedimento di successione, il consigliere giudiziario del Tribunale Municipale di Pola Pavica Gulišija ha stabilito che Domenico Sanvincenti (Francesco) di Via Beogradska 12 e Domenico Sanvincenti (Domenico) di Via Pionirska 56 sono la stessa persona.
Ma questo non coincide con la verita’.
Indagando abbiamo constatato che si tratta di due persone con lo stesso nome, ma di famiglie diverse, che vivevano ad indirizzi diversi, cosa che abbiamo scoperto con relativa facilità dopo aver esaminato gli archivi del tribunale di Pola.
Ci sono numerosi documenti negli atti giudiziari che provano che si sta parlando di persone diverse, che è, tra l'altro, evidente osservando le loro firme.
Domenico Sanvincenti di Via Pionirska 56 è nato il 07.09. 1905. da padre Domenico e madre Maria (nubile Manzin). Domenico, figlio di Domenico, è morto il 19 giugno 1974. Dal contenzioso successorio avvenuto nel 1975 risulta che la sua proprietà è stata ereditata dalla vedova Emilia Sanvincenti (nata nel 1924, nubile Čikada) e dalle figlie Maria nata nel 1954 e Luciana nel 1956, tutte con indirizzo in Via Pionirska 56. Nell'elenco delle proprietà ereditate non e’ compreso l'oliveto di Fasana.
Illustrazione: Šima Kastelc
Domenico Sanvincenti di Via Beogradska 12 è nato il 29 settembre 1894, quindi aveva 11 anni in più del suo omonimo. E sua madre si chiamava Maria, ma nubile Fioranti, mentre il nome di suo padre era Francesco. Domenico ereditò i terreni di Fasana proprio dalla madre Maria Fioranti.
Domenico, figlio di Francesco di Via Beogradska, non si sposò né ebbe figli. Morì il 17.04. 1974, due mesi prima dell'omonimo residente in Via Pionirska. Il suo patrimonio fu diviso per eredità tra fratelli, sorelle e nipoti che andarono a vivere in Italia.
Ed e’ qui che inizia il momento clou della nostra storia sulla danza macabra dignanese: con la proprietà dei defunti dignanesi, sia di quelli esiliati che di quelli rimasti nella Jugoslavia di Tito, si ha speculato sottobanco per anni.
Di conseguenza, effettivamente, e’ la Citta’ di Dignano che possiede la proprieta’ del defunto Domenico di Via Beogradska 12, principalmente grazie al profumato cachet dell'allora avvocato della città di Dignano e testimone di nozze Goran Pajić. Gli eredi di Domenico fuggirono in Italia e al momento non sono raggiungibili, alcuni addirittura morirono e fu assegnato loro un tutore che, alla fine, lasciò la proprietà al Comune di Dignano.
Nella proprietà dello stesso Domenico Sanvincenti, figlio di Francesco, che si trovava nella zona del Comune di Fasana, oggi, dopo un raggiro legale, è iscritta la famiglia dello stesso avvocato Pajić.
Coincidenza? Difficile da credere.
Dagli atti giudiziari e’ del tutto chiaro che si tratta di due persone diverse e che della proprietà di Domenico (F) se ne sono appropriati gli eredi del suo omonimo Domenico (D).
Nell’udienza di successione aggiuntiva, è evidente che qualcuno ha ingannato il funzionario Gulišija, oggi dipendente del Tribunale municipale di Pisino. La figlia di Domenico (D) Marija Belušić non ha voluto svelare i dettagli dell'accordo con Evelina Pajić del valore di 200.000 euro.
- Io non ne so nulla, lasciatemi stare. Sono passati tanti anni. Per quale motivo state “scavando” ora?, si e’ chiesta Marija Belušić e ha finito la chiamata prima che potessimo chiederle se fosse stata lei a scoprire la costosa proprieta’ o se l'avesse aiutata Goran Pajić. Pertanto, in merito ai dettagli abbiamo consultato uno dei più potenti avvocati di Pola.
- La mia famiglia ha acquistato l'immobile a Fasana da Sanvincenti Emilia, che ha ottenuto l'immobile con il verdetto di eredita’definitivo emesso dal Tribunale municipale di Pola, dopo la scomparsa del marito Sanvincenti Domenico, ha spiegato Pajić. Vale la pena ripetere che nel procedimento rappresentò Emilia e le sue figlie Maria e Luciana, e poi, appena la decisione divenne definitiva, acquistò da loro lo stesso terreno.
Pajic afferma che non e’ stato lui a trovare l’ingente proprieta’ a Fasana
-Gli eredi legali di Sanvincenti Domenico sapevano benissimo quale fosse la loro eredità familiare ed è per questo che hanno avviato in tribunale il procedimento di successione, ha spiegato l'avvocato Pajić, dando in questo modo tutta la responsabilità del cambio di identità a Marija Belušić e Luciana Debeljuh.
Inoltre, Pajić ritiene che non sia un suo dovere, ma quello del tribunale, controllare tali casi e che non c’e’ alcun motivo di dubitare delle decisioni del tribunale.
- È, appunto, il tribunale che ha il dovere di controllare in base alla sua competenza legale, se si tratta di una coincidenza che "due persone siano nate da genitori diversi, che vivevano a indirizzi diversi, che avevano firme diverse e che avevano eredi diversi", ha chiarito Pajić, citando la nostra domanda.
Anche se si e’ giunti ad un caso anomalo, ne sono responsabili gli eredi. E la corte che ha l’obbligo di controllare se è tutto conforme alla legge, non Goran Pajic, che nel corso degli anni ha partecipato a
centinaia di procedure simili. Durante gli anni d'oro di Klaudijo Vitasović, nell’amministrazione della Citta’ di Dignano Pajić era conosciuto come lo Specialista delle proprieta’ degli esuli.
Alla domanda se avesse partecipato personalmente all'iscrizione del Comune di Dignano della proprietà dignanese di Domenico Sanvincenti, figlio di Francesco, Pajić non ha voluto confermare né smentire tale coinvolgimento. Molto diplomaticamente ha risposto: mi attengo alle mie dichiarazioni.
Come abbiamo già scritto, la famiglia Pajić ha successivamente illegalmente costruito, e poi illegalmente legalizzato, la lussuosa Villa Evelyn su una parte del terreno acquistato. La legalizzazione è stata effettuata da Sead Ibrahimović. In qualità di responsabile del Tribunale di provincia, ha deliberato che la villa sia stata costruita su quel terreno nel 2011. Nonostante l'ortofoto mostri il contrario.
A peggiorare le cose, la proprietaria, Evelina Pajić, impiegata pubblica della Contea istriana, ha occupato più di 1.200 metri di terreno statale e lo ha illegalmente recintato con un muro.
La Villa Evelyn a Fasana è considerata una delle più belle ville istriane. Circondata da uliveti, con vista sulle Isole Brioni, è prenotata quasi sei mesi all’anno. Nel 2018 la villa ha ricevuto il premio "Fiore turistico" come migliore casa vacanza sulla costa croata.
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