Si è spenta iera, all’età di 95 anni Anita Forlani, una delle personalità di maggiore rilievo e prestigio della Comunità Nazionale Italiana di Croazia e Slovenia. Nel piangerne la scomparsa, la Comnità degli Italiani di Dignano la ricorda con queste parole: “è stata una figura di riferimento per generazioni, donna di grande cultura, educatrice appassionata e instancabile promotrice dell’identità e delle tradizioni della Comunità Nazionale Italiana. Poetessa, pubblicista, saggista e ricercatrice etnologica, Anita ha dedicato la sua vita allo studio e alla valorizzazione del folclore istriano, con particolare attenzione al patrimonio dignanese, che ha amato profondamente e al quale ha dedicato opere, saggi e una vita intera di impegno".
“Ha difeso la nostra scuola, ha nutrito la cultura dei “bumbari”, ha custodito dialetto, tradizioni, usi e memoria, sempre con quella sincerità schietta e quella determinazione che la contraddistinguevano. Per me Anita Forlani non è stata solo una Maestra di scuola, è stata una Maestra di vita”, ha scritto, nella sua nota di commiato, la vicesindaca italiana di Dignano Manuela Geissa.
Nata a Fiume nel 1930, si è trasferita giovanissima a Dignano, dove ha esercitato la sua pluriennale attività professionale e culturale, diventando in poco tempo nota come “la maestra Anita”. Nella nella cittadina istriana, scrive l’ex docente univeristaria e critica letteraria Elis Deghenghi Olujić, „Anita Forlani ha svolto un ruolo trainante nel campo pedagogico-didattico. È stata un punto di riferimento imprescindibile per i suoi giovani allievi ai quali ha trasmesso la passione per la creatività artistico-letteraria e per la ricerca etnografica. È notevole il suo lavoro di ricerca sul retaggio storico-urbanistico, etnografico e archivistico del territorio dignanese, una lavoro che “contagiato” moltissime generazioni di giovani e continua a “mostrarsi” nei costumi, nelle acconciature femminili, nei canti e nelle danze del gruppo folkloristico della Comunità degli Italiani di Dignano.
Oltre a insegnare a scuola e a guidare per lunghi periodi la Comunità degli Italiani di Dignano, di cui ha diretto con grande responsabilità anche il settore culturale Anita Forlani era e rimarrà nota anche per la sua attività poetica. I suoi esordi risalgono al 1958, quando partecipa ai primi concorsi letterari dell’Unione degli Italiani dell’Istria e di Fiume, la prima pubblicazione al 1964, quando il Circolo dei Poeti, dei Letterati e degli Artisti dell’Unione degli Italiani dell’Istria e di Fiume, fondato l’anno prima, pubblica la raccolta Poesia 1 in cui presenta le liriche di tredici poeti scritte tra il 1954 e il 1963, tra i quali anche Anita Forlani. A questo riguardo la critica letteraria Vera Glavinić ha sottolineato: „con la sua apparizione la poetessa veniva a colmare il vuoto per l'assenza del contributo femminile nella letteratura italiana dell'lstria e di Fiume. A lei, e lo ricordiamo a più di trent'anni da allora, il merito di aver portato sulla scena poetica la presenza della donna, e Anita è donna che ha saputo esercitare la scrittura in modo tale da farla diventare poesia. Per questa capacità, perla sua disposizione prevalentemente poetica essa ha saputo conquistare il suo spazio letterario nel campo della lirica, riuscendo a mantenerlo grazie ad un costante esercizio”.
Anita Forlani ha partecipato ed è stata premiata a numerose edizioni di “Istria Nobilissima”, il più prestigioso concorso d’arte e di cultura organizzato dall’Unione Italiana di Fiume e dall’Università Popolare di Trieste, istituito nel 1967. Risale al 1973 la prima importante silloge, di Anita Forlani, intitolate “Tempo amico nemico” , con la quale ha ottenuto il primo premio a “Istria Nobilissima”. Seguono “Padrone di un gioco”, pubblicata nel 1974, e “Così un giorno”, con la quale poetessa,el 1976, tornò a vincere il primo premio a «Istria Nobilissima». È del 1980 “Come si vive”, alla quale fanno seguito “Alla fine il delirio” (1981) e “Frammenti “1983).Poi scriverà ancora: “Piccolo diario” (1994), “Poesie” (1996), “Incanti” (1996), “Inedite” (1997), “Bolle di sapone” (1998), “Come in sogno, la vita” (1999), “Parole migrate” (2003), “Fino a ieri” (2003), “La casa” (2004), “Divagazioni” (2005) e Oltre la voce (2006).
Una prima selezione della produzione poetica della Forlani è stata pubblicata nel 1987 in Voci e pensieri («Biblioteca Istriana» n. 7, Unione degli Italiani dell’Istria e di Fiume / Università Popolare), mentre nel 2010, all’interno della collana Altre lettera italiane dell’EDIT di Fiume esce la sua importante raccolta “Scadenze quotidiane”. Nelle poesie della Forlani, scrive ancora Elis Deghenghi Olujić, si delineao un “paesaggio di emozioni, di segrete pulsioni, di simboli, di una vigile sensibilità, pronta a cogliere i battiti del tempo e tutti i particolari ambientali di una terra amata con un vigore che provoca finanche dolore, una terra che è anche luogo dell’epifania, con i riflessi dell’alba sul dorso dell’onda, le antiche colline verdi, le città di pietra bianca…” La terra, la casa paterna, i genitori, i figli, il compagno di vita sono temi costanti nella lirica della Forlani. Ed ancora, come giusto epilogo, l’amore gioioso per la vita.
Ad Anita Forlani sono stati assegnati numerosi premi e riconoscimenti per l’attività pedagogica, artistica, di ricerca e di divulgazione culturale, tra cui il premio “Ivan Filipović” ottenuto nel 1985 per l’indubbia competenza nel campo educativo, e l’Onorificenza al merito della Repubblica Italiana, con il titolo di Cavaliere d’Italia, ricevuta nel 1990 per l’impegno etico, la perfezione morale e il costante lavoro svolto a beneficio della tutela e della promozione della cultura italiana nell’istroquarnerino.