È ufficiale. Furio Radin torna a candidarsi per il posto di deputato della minoranza italiana al Sabor di Croazia che verrà eletto all’interno della XII Circoscrizione elettorale che comprende tutto il paese. Il suo sostituto sarà di nuovo Marin Corva, l’attuale presidente della Giunta esecutiva dell’Unione italiana. Scende in campo con lo slogan "Unità e Comunità - Viva noi".
Vicepresidente del parlamento croato nel corso delle ultime due legislature, il più longevo tra tutti i deputati al Sabor, per Radin questa tornata elettorale potrebbe sfociare nel suo decimo mandato di deputato parlamentare.
Radin si candida da indipendente, sostenuto da un gruppo di elettori, dunque non vincolato né a un partito, né all’Unione Italiana, l’organizzazione centrale e unitaria degli Italiani di Croazia e Slovenia. Anche se all’interno del microcosmo minoritario erano circolate voci che davano per possibile la candidatura da parte di qualche controcandidato - erano stati fatti i nomi del vicesindaco di Umago e membro dell'SDP Mauro Juran e del Parentino Maurizio Zennaro che era stato contronadidato di Radin nel 2016 - al momento attuale sembra che alle elezioni del prossimo 17 aprile Furio Radin comparirà quale candidato unico al seggio parlamentare in rappresentanza della CNI.
In un’intervista rilasciata alcuni giorni fa al nostro portale, Radin ha detto di aver iniziato a pensare di ricandidarsi sei mesi fa. A proposito delle ragioni che lo hanno portato e prendere questa decisione ha dichiarato: “Ultimamente in seno alla Comunità italiana stanno avvenendo dei processi che non mi piacciono e che adesso non intendo approfondire. Poiché oggi vengono messi in discussione i valori fondamentali per i quali i nostri padri e nonni fondarono l’Unione italiana per l’Istria e Fiume, che sono innanzitutto l’unità tra la parte slovena e quella croata, ma anche altro, e poiché io appartengo ad una famiglia che da sempre è vicina all’Unione e alla comunità italiana, ho deciso di restare fedele ai valori su cui mi muovo insieme a Marin Corva da quattro anni e di portare avanti tale politica. Ma il lavoro all’interno della comunità italiana non è ancora finito, ma viene messo in discussione”. Per questa ragione, riferendosi alla sua candidatura, Radin ha valutato che essa è necessaria.
Una delle ragioni principali della sua candidatura sembra comunque essere il fatto che negli ultimi mesi si è verificata una serie di fatti e discussioni che, nell'interpretazione di molti, sembrano mettere in discussione l’unitarietà della Comunità nazionale italiana di Croazia e Slovenia, o almeno le modalità in cui essa viene attuata. E si tratta di situazioni che il presidente della Giunta UI Marin Corva, sostituto di Radin, non ha sostenuto apertamente, ma nemmeno vi si è opposto con decisione. Sarà interessante osservare se Radin e Corva interpretano allo stesso modo le forme e le modalità in cui viene praticata l’unitatarietà.
Deputato dal 1992
Nato nel 1950, laureato in psicologia, Radin è stato eletto deputato per la prima volta il 2 agosto 1992. In quell’occasione, ottenendo 4.024 voti (il 55,33%) Furio Radin venne preferito ad altri due candidati per il seggio minoritario: Elio Velan ottenne 2335 voti (32,11%) e Claudio Burolo 749 (10,305).
All’elezione per il seggio minoritario aderirono ben 7.108 elettori di nazionalità italiana, numeri che a ogni successiva tornata elettorale sono diminuiti, ragion per cui da decenni l’Unione Italiana è impegnata per far riconoscere alle minoranze nazionali il doppio voto, sia politico, sia minoritario. La prassi ha dimostrato, specie nell’ultimo ventennio, che gli Italiani preferiscono comunque votare “politico”, essendo un voto che esprime meglio il loro status di cittadini, e non solo quello di appartenenti a una comunità nazionale minoritaria.
Nelle tornate elettorali che si sono succedute dal 1992 ad oggi, in alcune occasioni Radin ha dovuto superare, nelle preferenze degli elettori, altri candidati, mentre in altre occasioni è stato candidato unico, come avvenuto alle ultime elezioni del 2020. Come già segnlato in apertura, stando alle informazioni attuali, sembra che anche stavolta Radin potrebbe figurare come candidato unico.
Storicamente vicino alla Dieta Democratica Istriana, ma al contempo membro del gruppo parlamentare delle minoranze, Radin ha sostenuto in varie occasioni i governi di centro destra, anche votando a favore di provvedimenti governativi che avevano incontrato l’opposizione da parte della DDI. Questo fatto da una parte è stato motivo di disappunto di alcuni connazionali, dall’altra ha fruttato l’aumento dei finanziamenti per le istituzioni della Comunità Nazionale Italiana.