“Speriamo che lo spirito ed il messaggio del Festival che si pone come obbiettivo tutela, promozione, valorizzazione dell’Istrioto sia arrivato forte e chiaro alle famiglie: usate questa lingua affinché sopravviva”. Sono queste le parole pronunciate da Debora Moscarda Demarin, presidente della Comunità degli Italiani di Gallesano e membro del gruppo di lavoro che organizza la manifestazione, a conclusione della XIII edizione del Festival dell’Istrioto.
Quello conclusasi sabato, sia in quanto a qualità di contenuti, sia in quanto ad adesione di pubblico, è stato un Festival che fa ben sperare nel futuro di quest’idioma istroromanzo parlato a Sissano, Gallesano, Dignano, Valle e Rovigno. Ha coinvolto bambini, giovani e adulti, stimolandone la creatività in campo letterario, musicale e scenico recuperando, nel corso dell’ultima giornata, anche il patrimonio tradizionale preso in cura dei gruppi folcloristici operanti presso le varie Comunità degli Italiani.
Dopo la tradizionale sfilata dei gruppi folcloristici, con i sottofondo la musica della Banda d’ottoni di Rovigno sul palcoscenico all’aperto, posto al lato sud della chiesa, sono saliti i gruppi folcloristici della CI di Sissano, Gallesano, Dignano e Valle e quelli della SAC “Marco Garbin” di Rovigno proponendo i balli tipici quali la villotta, la furlana, le mantignade, il dampasé e il boemin e canti quali le bitinade di Rovigno.
Poi, nella sala grande della Comunità degli Italiani di Sissano, è seguita l’esibizione dei gruppi filodrammatici “Esi o no esi a la nostra” che ha visto la partecipazione degli attori dilettanti della CI “Pino Budicin” di Rovigno (“Un guoto da vin”), della CI “Armando Capolicchio” di Gallesano (“Voia de la lavorà salteme doso”), della CI di Valle (“Amor e pisigamorti”), della CI di Dignano “ (“ Pranzo della domenica in famiglia” e della CI di Sissano (“Tempi moderni”). Non solo mancate la battute brillanti e intelligenti e le conseguenti risate del pubblico.
Al termine, piatti della tradizione gastronomica locali e i dolci “bussoladi” per tutti.
Il Festival è finanziato dall'Unione Italiana con il contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale della Repubblica Italiana, dell ’Ufficio per i Diritti dell’uomo e delle minoranze nazionale del Governo della Repubblica di Croazia, dal Consiglio per le minoranze nazionali della Croazia, dalla Regione istriana e dal Comune di Lisignano.