Ventiquattro

settantasette anni fa la costituzione dell'UNESCO

IL PATRIMONIO DELL'UMANITÀ IN ISTRIA: La Basilica Eufrasiana, l'Ecomuseo Casa della batana e il Canto a due voci a intervalli stretti

Dall’inserimento dei primi beni culturali nella Lista del Patrimonio dell’Umanità, avvenuto nel 1979, la Croazia attualmente vede registrati un totale di 28 beni culturali materiali e immateriali. L’Istria ne possiede tre


 
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Donatella Leonardelli ⒸFOTO: Manuel Angelini
Illustrazione: Šima Kastelc

Dall’inserimento dei primi beni culturali nella Lista del Patrimonio dell’Umanità, avvenuto nel 1979, la Croazia attualmente vede registrati un totale di 28 beni culturali materiali e immateriali. L’Istria ne possiede tre

La United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization, o meglio l’UNESCO – agenzia speciale delle Nazioni Unite, viene costituita il 16 novembre 1945 a Londra durante una conferenza organizzata per invito dei governi della Gran Bretagna e della Francia, e a cui partecipano i rappresentanti di 44 Paesi. La sua costituzione entrerà in vigore il 4 novembre dell’anno successivo a Parigi. Oggi l’organizzazione conta 195 paesi membri, e la sua sede centrale è a Parigi.

Foto: Felicità Pubblica

L’UNESCO, costituita, dunque, alla fine della seconda guerra mondiale, ha come finalità principale il mantenimento della pace e dello sviluppo della cooperazione internazionale in campo economico e sociale. Una pace duratura fondata sull'educazione, la scienza, la cultura e la collaborazione fra nazioni, al fine di assicurare il rispetto della giustizia, della legge, dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali da riconoscere a tutti i popoli, senza distinzione di razza, di sesso, di lingua o di religione.

L’UNESCO e la Convenzione per il Patrimonio Mondiale

Cinquant’anni dopo la costituzione dell’UNESCO, ovvero il 16 novembre 1972, a Parigi, viene ratificata la World Heritage Convention, cioè la Convenzione riguardante la protezione del Patrimonio Mondiale - culturale e naturale. È il primo strumento internazionale ufficiale che riunisce le nozioni di protezione della natura e di preservazione dei beni culturali, con l’obiettivo di salvaguardare il patrimonio mondiale affinché possa essere trasmesso alle generazioni future. Le nazioni che firmano la Convenzione si impegnano a tutelare i beni culturali e naturali presenti sul proprio territorio, con particolare riferimento ai beni inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale.

In base alla Convenzione per il Patrimonio Mondiale l'UNESCO ha fino ad oggi riconosciuto un totale di 1154 siti, di cui 897 culturali, 218 naturali e 39 misti, presenti in 167 Paesi del mondo.

Il patrimonio mondiale della Croazia

Dall’inserimento dei primi beni culturali nella Lista del Patrimonio dell’Umanità avvenuto nel 1979 – la Città vecchia di Ragusa, il Palazzo di Diocleziano a Spalato e il Parco nazionale dei laghi di Plitvice - la Croazia attualmente vede registrati un totale di 28 beni culturali materiali e immateriali. Un numero importante, se lo si considera su un territorio così piccolo e se messo a confronto con quello dell’Italia, prima in classifica, il cui numero è di 58 beni considerati ufficialmente patrimonio dell’UNESCO.

Foto: Parco nazionale dei laghi di Plitvice

Sono dieci i beni culturali immobili, 16 quelli culturali immateriali, uno che necessita di urgente tutela e uno iscritto nel Registro delle buone pratiche di salvaguardia.

Dei 28 beni culturali croati l’Istria ne possiede tre.

I beni istriani patrimonio dell'umanità

Per il suo eccezionale valore e per la sua conservazione integrale, nel 1997 il complesso paleocristiano di Parenzo – la Basilica Eufrasiana - viene inserita nella Lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Risalente al primo periodo bizantino, il complesso episcopale composto dalla chiesa, dall’atrio, dal battistero e dal palazzo del vescovato, prende il nome dal vescovo Eufrasio il quale, a metà del VI secolo, decide di ricostruirla ed arricchirla con i mosaici, alcuni dei quali considerati tra i più preziosi d’Europa.

Basilica Eufrasiana (ingresso)

Nel Registro UNESCO delle migliori pratiche di salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dal 1 dicembre 2016 è registrato il progetto Ecomuseo Casa della batana di Rovigno. Fino a quell'anno erano soltanto 12 i progetti iscritti nel Registro UNESCO delle migliori prassi mondiali di conservazione del patrimonio culturale immateriale.  L’ecomuseo è dedicato alla batana - antica barca da pesca - e alla comunità locale che l'ha riconosciuta quale proprio simbolo. La batana è l’imbarcazione più diffusa a Rovigno, e lo scopo del museo è quello di rappresentarla quale attiva portatrice della tradizione litoranea.

Batana/Foto: Ivan Dobran

Nel 2009 entra a far parte della lista del patrimonio immateriale dell’UNESCO anche il Canto a due voci a intervalli stretti. Questo complesso tipo di canto popolare a due voci, solitamente accompagnato da alcuni strumenti musicali della tradizione istriana (come le pive, la tambura o la sopila), si è sviluppato nei territori dell’Istria e del litorale croato (Quarnero).

Canto a due voci a intervalli stretti-Comunità degli italiani Sissano

Sostanzialmente, il canto si basa su relazioni tonali non temperate e sul colore caratteristico del tono, che nella musica vocale si ottiene cantando con forza e in parte, per riuscire a riprodurre alcuni toni caratteristici, si adopera anche la tecnica del tono nasale. Nonostante vadano rispettate alcune regole - una delle quali impone che il canto a due voci finisca all’unisono all’ottava - spesso durante la performance ci sono improvvisazioni e variazioni, in particolare quando il canto si combina con la parte testuale.

Il canto tradizionale a due voci a intervalli stretti ha quattro varietà: il tarankanje, il bugarenje, il discanto e il kanat o cosiddetto canto na tanko e na debelo.

 


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