La decisione della Consulta dell’Unione Italiana di Capodistria del 9 gennaio scorso, quella che aveva spaccato la Comunità nazionale italiana sul tema dell’unitarietà in Croazia e Slovenia, è stata annullata dal Ministero degli Interni della Repubblica di Slovenia, ottenendo attuazione lunedì, 11 novembre. Ora a coordinare la Consulta sarà di nuovo Maurizio Tremul che alla riunione di dieci mesi fa era stato destituito dai consiglieri che nella stessa occasione avevano nominato Astrid Del Bel al ruolo di coordinatrice.
Il Ministero degli Interni della Repubblica di Slovenia già il il 3 giugno e il 14 agosto scorsi aveva accettato i ricorsi presentati dalle consigliere dell’Assemblea e della Consulta Maia Nerina Bertoch di Ancarano, Liana Vincoletto di Bertocchi e dallo stesso Tremul, stabilendo in questo modo che la riunione del 9 gennaio 2024 dei sette membri della Consulta dell’UI con sede a Capodistria (al contempo anche consiglieri dell’Assemblea dell’Unione Italiana di Fiume) non si era tenuta nel rispetto dello Statuto dell’Unione Italiana di Capodistria e della Legge sulle associazioni in vigore in Slovenia.
Contestualmente il Ministero ha annullato la Decisione dell’Unità Amministrativa di Capodistria con la quale Astrid Del Ben era stata registrata quale Coordinatrice dell’Unione Italiana con sede a Capodistria. Decadute, in definitiva, tutte le decisioni accolte dalla Consulta nella riunione del 9 gennaio 2024, compresa la nomina del Comitato dei Garanti, d’Appello e di Controllo.
Vediamo di riepilogare i fatti salienti di questa vicenda che aveva surriscaldato gli animi in seno ala CNI. I consiglieri dell’Unione Italiana di Fiume (quella unitaria, per capirci) eletti in rappresentanza delle CI della Slovenia, sono al contempo anche consiglieri della Consulta dell’Unione Italiana in Slovenia con sede a Capodistria. La Consulta, in base allo statuto dell’Unione italiana, si riunisce contestualmente all’Assemblea UI e non in separata sede, come avvenuto invece il 9 gennaio, tra l’altro in formazione monca, senza invitare i rappresentanti delle CI di Ancarano e Bertocchi. Come detto in apertura, a quella riunione i setti consiglieri presenti avevano destituito il vecchio e nominato il nuovo coordinatore dell’UI di Capodistria, decidendo l’avvicendamento tra Tremul e la Del Ben.
La fonte degli equivoci
Llo Statuto dell’Unione Italiana di Capodistria stabilisce che i coordinatori devono essere nominati dalla consulta in senso all’Assemblea dell’UI di Fiume, il Regolamento di procedura dell’Assembla dell’UI di Fiume stabilisce invece che i coordinatori scaturiscono direttamente dalle elezioni, per voto diretto di tutti gli Italiani di Croazia e Slovenia
Quello che è stato indicato da alcuni come “il golpe di Capodistria” aveva contrariato molti, in primo luogo il presidente dell’Assembla UI Paolo Demarin e il presidente dell’UI Maurizio Tremul, colpito direttamente in quanto al momento era proprio lui il coordinatore dell’UI di Capodistria destituito e di conseguenza aveva presentata ricorso. Anche il presidente della Giunta UI Marin Corva, che successivamente per motivi operativi si è incontrato con la nuova coordinatrice Astrid del Ben, aveva denunciato le modalità della riunione del 9 gennaio di cui non era stato avvisato. “Io, al di là delle diatribe, questioni aperte, ricorsi vari, riunioni segrete e quant'altro - che non accetto - devo pensare alle questioni operative e anche per questo voglio riunirmi con i miei colleghi di Capodistria", aveva spiegato in quel momento.
Ora tutto torna come prima. In un comunicato Maurizio Tremul ha commentato che “con la loro azione, i 7 membri della Consulta e dell’Assemblea dell’Unione Italiana hanno creato uno stallo istituzionale della massima organizzazione unitaria della CNI, arrecando un grave danno all’Unione Italiana, sia d’immagine, sia di sostanza. Inoltre, l’Unione Italiana a Capodistria e i suoi dipendenti, sono stati destinatari, in questi mesi, di una ingiustificata campagna denigratoria e diffamatoria creando un clima operativo estremamente pesante. Ai miei colleghi di lavoro va la mia piena solidarietà”. Inoltre, il presidente dell’Unione Italiana ha annunciato che “andranno accertate, quindi, le responsabilità di chi, in maniera occulta o palese, con le proprie scelte, ha contribuito a creare questa insostenibile situazione che mette in discussione l’unitarietà dell’Unione Italiana e della nostra Comunità Nazionale”.
Da parte sua Astrid Del Ben per Radio Capodistria ha dichiarato che secondo lei il suo incaricao sarebbe stato revocato solo temporanemante in quanto sarebbero ancora in corso accertamenti presso l'unità amministrativa di Capodistria e“pertanto, fino a quando questa non delibererà, la procedura non può essere considerata definitiva”. Ha precisato, inoltre, di non aver ricevuto nessuna delibera da parte dell'unità amministrativa, assicurando che “quando questo accadrà, qualsiasi sarà la sentenza, la renderà immediatamente pubblica”.
Quali saranno gli sviluppi successivi? Le cose più importanti da considerare sono due. La prima riguarda la volontà da parte di alcuni dei consiglieri dell’Unione Italiana, ma anche di altri connazionali, di procedere a una diversa regolazione dei rapporti tra l’Unione Italiana di Fiume e quella di Capodistria. Si tratta di una posizione che sembra essere condivisa anche dalla Giunta esecutiva UI. Il suo presidente Marin Corva tempo fa ha dichiarato che "l’UI registrata a Fiume e l’UI registrata a Capodistria sono due associazioni diverse, registrate in anni diversi in stati diversi ed è dunque impossibile stabilire, nel regolamento di una di queste, gli organi dell’altra. La Giunta si farà portatrice di una proposta di modifica degli Atti interni che prenderà in esame la situazione completa e non solo quella di un singolo articolo".
Inoltre, si dovrà tener conto del fatto che giuridicamente risulta impraticabile la registrazione di cittadini non sloveni al ruolo di Coordinatore aggiunto dell’UI di Capodistria. Questo fatto è ostativo rispetto alla norma UI per la quale, al fine del garantimento dell’unitarietà della CNI, il ruolo di coordinatore aggiunto spetta proprio a un cittadino croato, concretamente al presidente della Giunta se il presidente dell’UI è ciittadino sloveno e rispettivamente il presidente dell’UI se il presidente della Giunta è cittadino sloveno.
Da parte sua Tremul ha chiesto pubblicamente in quale direzione si dovrebbero aggiornare ed armonizzare gli atti dell’Unione Italiana registrata a Fiume, mettendo in primo piano la necessità di conservare l’unitarietà anche nelle norme che riuguardano i rapporti tra le sedi UI di Fiume e Capodistria.