Ventiquattro

L'ESITO È RIMASTO INCERTO FINO ALL'ULTIMO

LO SLOGAN ELETTORALE DI DUSSICH "È ORA DI CAMBIARE" PER POCO NON DIVENTAVA REALTÀ: Radin vince per una manciata di voti, ora avrà un ruolo importante nel garantire il sostegno al nuovo governo

Dussich ha chiuso a soli 35 voti di ritardo da Radin, nessuno si era mai avvicinato così tanto al deputato più longevo del parlamento croato * Il riconfermato deputato degli Italiani potrebbe dare il proprio sostegno a un nuovo Governo Plenković


 
6 min
Silvio Forza
Furio Radin e il suo sostituto Marin Corva

Dussich ha chiuso a soli 35 voti di ritardo da Radin, nessuno si era mai avvicinato così tanto al deputato più longevo del parlamento croato * Il riconfermato deputato degli Italiani potrebbe dare il proprio sostegno a un nuovo Governo Plenković

All'inizio sembrava che anche stavolta, così come accadde nel 2020, Furio Radin sarebbe stato l'unico candidato al seggio specifico del parlamento di Zagabria in rappresentanza della comunità nazionale italiana di Croazia. Poi, praticaente all'ultimo momento, è spuntata la candidatura di Corrado Dussich di Buie, che per una manciata di voti non ce l'ha fatta a essere eletto e a spodestare Radin dopo 32 anni di militanza parlamentare. Quando, poco prima dell'alba, si è giunti alla conta finale dei voti, la differenza a favore del deputato croato più longevo e del suo avversario è stata di di soli 35 voti.

Corardo Dussich - foto: Manuel Angelini

Una gara mozzafiato

Nel momento in cui, ieri sera, sono iniziati ad arrivare i primi risultati dalla Commissione elettorale statale, era sembrato che quella sarebbe stata un'altra vittoria di routine per Radin: dopo lo spoglio dei primi 440 voti, l'ex vicepresidente del Parlamento croato era in vantaggio con quasi già 50 voti di scarto. Tuttavia, col passare del tempo, questa differenza ha cominciato a diminuire drasticamente, ad ogni aggiornamento il recupero di Dussich diventava sempre più minaccioso per Radin e intorno alle 23 questa differenza è scesa a soli tre voti a favore di Radin.

Con il nuovo giorno è iniziato un vero e proprio thriller: all'1:30 del mattino lo scarto era sceso a dieci voti, all'1:45 s nove, alle due del mattino il vantaggio di Radin si era dissolto a 8 voti soltanto. Poi, l'andamento di recupero di Dussiche si è fermato, molto probabilmente in concomitanza con la registrazione dei risultati di Fiume, la città di Marin Corva, che di Radin è il sostituto. Il deputato in carica allungava di nuovo le distanze, alle 2:45 il suo vantaggio era salito a 19 voti e, alla fine, quando si era giunti allo scrutinio in tutti i seggi, la vittoria di Radin si è consolidata a 35 voti di scarto. Il risultato finale è di 971 voti per Radin, 936 per Dussich. È interessante notare che sono state ben 44 le schede nulle il cui numero è superiore a quello della differenza finale tra i due candidati.

Furio Radin e Marin Corva

La comunità nazionale italiana in Croazia, compresi i minori senza diritto di voto, conta 13.763 iscritti. Ieri hanno deciso di votare per il proprio rappresentante in parlamento 1.951 italiani, più del doppio rispetto al 2020, quando Radin era stato candidato unico e per il quale avevano votato 980 elettori. Si tratta di un grande balzo in avanti, superiore alla media nazionale, ma siamo ancora lontani dai tempi in cui per l'elezione del deputato della CNI votavano fino a 10.000 elettori.

D'altra parte, questi 1.951 "voti etnici" rappresentano allo stesso tempo una perdita di un importante numero di voti "politici" nell'VIII circoscrizione elettorale, che per lo più si è riflessa a scapito della DDI e dell'SDP, cioè di quelle opzioni politiche cui la maggioranza degli italiani degli Istria e del Quarnero tradizionalmente assegna la propria preferenza elettorale.

Queste elezioni nella Comunità nazionale italiana sono state contraddistinte da una tensione elettorale che non si vedeva dal 1992, anno in cui Furio Radin venne eletto per la prima volta al parlamento con il 55% dei voti, ma anche l'anno in cui Radin aveva avuto l'avversario più serio di sempre (prima dei risultati di Dussich), quell'Elio Velan che aveva raggiunto il 32% delle preferenze degli elettori. Non c'è dubbio che nell'ultimo ciclo elettorale buona parte degli elettori ha risposto all'invito dello slogan di Corrado Dussich "È ora di cambiare" che, senza iperboliche esagerazioni retoriche, è andato vicino a imprimere in seno alla CNI una svolta che poteva essere definita "di portata epocale". D'altra parte, è vero che altri elettori, quelli di Radin, in numero di poco ma comunque superiore, ha dimostrato di preferire lo status quo.

Il voto dei deputati delle minoranze, incluso di quello della Comunità nazionale italiana, spesso si è rivelato decisivo per far ottenere i numeri necessati ai quei governi non premiati dalle urne con una chiara maggioranza in parlamento. È molto probabile che anche in questo mandato possa ripetersi qualcosa di simile.

Furio Radin, che è stato due volte vicepresidente del Parlamento, finora ha dato il suo sostegno sia ai governi di sinistra, sia a quelli di destra, compreso quello di Andrej Plenković, che Radin considera un uomo politico di centro. È in quest'ottica che va interpretata la sua dichiarazione rilasciata al nostro portale un mese fa, quando aveva affermato che un governo di destra non avrebbe mai avuto il suo appoggio, ma anche la sua dichiarazione di oggi ai media: "Ho collaborato bene con Plenković in passato, per ora intendo dire solo questo."

Dussich: Abbiamo dimostrato di sapere mettere in pratica il pluralismo democratico

Pur essendo stato in corsa fino alla fine dello spoglio, nonostante la sconfitta minima, Corrado Dussich ha commentato le elezioni di ieri guardando il lato positivo della medaglia: "Credo che la mia candidatura si sia rivelata positiva per l'intera Comunità nazionale italiana. Abbiamo dimostrato che sappiamo mettere in pratica il pluralismo democratico, dopodiche la volontà del popolo deve essere rispettata. Ringrazio tutti coloro che hanno votato per me e tutti quelli che mi hanno aiutato a ottenere questo risultato. Mi congratulo con il deputato Radin e gli auguro buon lavoro."

Maurizio Zennaro e Corrado Dussich - foto: Manuel Angelini

Il sostituto di Dussich, Maurizio Zennaro, è stato il primo a far sentire la sua voce stamattina con un post su Facebook dal seguente contenuto: "Cari connazionali, cari elettori, cari amici!
Grazie per il vostro voto, il vostro sostegno e il vostro coinvolgimento. Grazie alla controcandidatura di Corrado siamo riusciti ad aumentare notevolmente l'affluenza del nostro corpo nazionale alle urne elettorali rispetta a quattro anni fa.
C' 'è mancato pochissimo, soltanto 34 voti di scarto! In realtà, anche se sconfitti in questa gara elettorale, visto il brevissimo tempo e i modesti mezzi finanziari a disposizione per la campagna elettorale, siamo orgogliosi del risultato elettorale e del vostro sostegno. Grazie di cuore!
Auguri al deputato uscente per la riconferma del decimo mandato parlamentare".

Interloquendo con noi, Zennaro ha voluto di nuovo, innanzitutto, "congratularsi con il deputato uscente per la riconferma del mandato parlamentare. Sono convintissimo", ha proseguito Zennaro, "che, grazie all'esperienza acquisita durante i 32 anni di lavoro da deputato, ottenerà il diritto che da tempo non ci è stato riconosciuto, ossia, il diritto al doppio voto. L'esperienza è fondamentale per raggiungere traguardi politici di estrema importanza e il diritto al doppio voto, sancito in base al articolo 15 della Costituzione croata, è di estrema importanza. Colgo l'occasione è ringrazio i connazionali che hanno deciso di votare "etnico". Nonostante l'aumento rimane il rammarico perché i dati numerici rimango pur sempre bassi, 1951 connazionali hanno votao etnico, ma la rimanenza si è persa nel voto politico o nella decisione di non votare e ciò è un vero peccato".

Maurizio Zennaro - foto: Manuel Angelini

Zennaro ci ha informato inoltre di essere venuto a conoscenza che alcuni membri della comunità non figuravano iscritti nelle liste elettorali. Ci ha detto anche di aver inviato, questa mattina, al sindaco di Parenzo Loris Peršurić (DDI) un messaggio di congratulazioni dal seguente contenuto: "Buongiorno Loris, complimenti, ottimo risultato. Se i tuoi non avessero incollato i poster sopra i miei lasciando quelli di Furio, forse saremmo stati eletti anche noi." Zennaro sostiene che su alcuni bacheche esterne della Città di Parenzo i manifesti della DDI sono stati incollati sopra quelli elettorali di Corrado Dussich.


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