Gran bella e importante giornata ieri a Sissano, per tutta la comunità locale, specialmente per i bambini per i loro genitori. È stata, infatti, posata la prima pietra del futuro asilo italiano che opererà come sezione dell’asilo “Bubamara” (Coccinella) di Lisignano.

foto: CI Sissano
Stiamo parlando da un asilo voluto e chiesto dalla CI di Sissano negli ultimi trent’anni, da quando è stata chiusa la sezione bilingue croata ed italiana operante in epoca jugoslava. Un’attesa frustrante, specie se si tiene conto che il primo asilo italiano a Sissano era stato aperto nel 1911 ma che successivamente è stato chiuso per cedere i propri spazi alla Scuola elementare croata, al cui interno operava anche la sezione periferica della scuola elementare italiana “Giuseppina Martinuzzi”. Abbiamo scritto “operava” e non “opera” poiché quest’anno la sezione italiana, a differenza degli anni precedenti, non registra alcun iscritto. Da qui l’auspicio del presidente della CI di Sissano e spiritus movens di quest’iniziativa Paolo Demarin, che il nuovo asilo italiano possa fungere da catalizzatore anche per l’iscrizione alla scuola italiana di Sissano.

foto: CI Sissano
Il nuovo asilo sorgerà in zona Pasterna, all’entrata del paese quando vi si giunge da Pola, per estendersi su di una superficie di 343,23 metri quadri che si si sviluperanno al pianterreno. Ospiterà due gruppi: l’asilo nido e quello dei bambini tra i tre i sei anni.

foto: CI Sissano
Dopo un tentativo di costruzione e riapertura dell’asilo non andato in porto nel 2010, si torna a partire, stavolta con il piede giusto, nel 2021. Grazie all’impegno, sottolineato anche dal presidente della Giunta UI Marin Corva, di Paolo Demarin, l’Unione Italiana si mette in moto, trova le risorse iniziali per sostenere i costi dell’idea progettuale e della licenza edilizia, ma ben presto riesce ad ottenere 700 degli 800 mila euro necessari all’impresa. La maggior parte delle risorse che l’Unione Italiana sta impiegando nella costruzione dell’asilo, sono state messe a disposizione dalla Repubblica di Croazia. Si tratta di 700 mila euro attinti, con il coinvolgimento del deputato degli italiani al parlamento croato (Sabor) Furio Radin, dal piano operativo dell’Ufficio per i diritti umani e le minoranze di Zagabria, altri 100 mila giungono invece dall’Italia, concretamente dal Ministro degli esteri e della cooperazione internazionale.

foto: CI Sissano
Oltre che con il finanziamento dell’Unione Italiana, l’asilo viene costruito con il contributo di 100 mila euro del Comune di Ližnjan – Lisignano, che ha messo a disposizione anche il terreno edilizio.
I lavori dorvrebbero durare al massimo un anno e mezzo. Nel frattempo, ci ha spiegato Demarin, verranno individuate le risorse – si tratta di circa 100 mila euro – utili a procurare gli arredi e sistemare gli esterni del nuovo asilo.

foto: CI Sissano
Alla posa della prima pietra, accanto a Demarin, hanno partecipato il presidente dell'Unione Italiana Maurizio Tremul, il presidente della Giunta UI Marin Corva e il sindaco di Lisignano Marko Ravnić. Tutti hanno sottolineato l’importanza di questo progetto per tutta la Comunità nazionale italiana e, ovviamente, per Sissano. Ravnić ha postato un suo commento anche sul suo profilo Facebook in cui ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra il Comune, l’Unione Italiana e la Comunità degli Italiani di Sissano, aggiungendo che a dare un senso compiuto e vitalità nuovo bambino saranno i bambini che presto riempiranno gli spazi con i loro sorrisi, l’allegria e le prime amicizie.

foto: CI Sissano
Da parte sua, Paolo Demarin ci ha dichiarato che il nuovo è un investimento nel futuro della CNI che favorirà il ripristino dell’educazione e dell’istruzione in italiano a Sissano, funzionale a quel ricambio generazionale essenziale per il mantenimento della lingua e della cultura italiana nel paese istrioto.
Da rilevare che la cerimonia della posa della prima pietra è stata arricchita simbolicamente dai dai bambini della scuola materna comunale di Sissano che hanno inserito i loro disegni e giocattoli in una capsula trasparente posata nel terreno in cui si costruisce l’asilo.