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"L’artista dipinse l’opera in un momento storico quando tra cattolici e protestanti imperversavano guerre e conflitti. Di solito nella raffigurazione dell’ultima cena di Gesu’ egli viene rappresentato in mezzo con gli apostoli che gli stanno intorno. In questa opera, invece, si vedono gli apostoli in una specie di corsa. Questo per un motivo ben preciso che l’artista ha voluto cogliere. Quando Gesù disse "Andiamo perché adesso mi porteranno via per uccidermi", tra gli apostoli si scateno’ il panico. Il pittore ha voluto immortalare quel momento", spiega il parroco Monsignor Marijan Jelenić
"L’artista dipinse l’opera in un momento storico quando tra cattolici e protestanti imperversavano guerre e conflitti. Di solito nella raffigurazione dell’ultima cena di Gesu’ egli viene rappresentato in mezzo con gli apostoli che gli stanno intorno. In questa opera, invece, si vedono gli apostoli in una specie di corsa. Questo per un motivo ben preciso che l’artista ha voluto cogliere. Quando Gesù disse "Andiamo perché adesso mi porteranno via per uccidermi", tra gli apostoli si scateno’ il panico. Il pittore ha voluto immortalare quel momento", spiega il parroco Monsignor Marijan Jelenić
Dopo essere stato recapitato ieri da Zagabria a Dignano dai dipendenti dell'Istituto Croato di Conservazione, il dipinto restaurato di Giovanni Contarini "L'Ultima Cena" del 1598 (che alcuni chiamano "Comunione degli Apostoli") è stato presentato oggi ai giornalisti nella Sala Piccola della Chiesa di San Biagio a Dignano.
Il dipinto di Giovanni Contarini (1549-1604) fu commissionato ai tempi del governatore Antonio Virizzo, misura 2,50 x 3,73 metri ed e' seconda in Istria per superficie.
A proposito, la famosa opera omonima di Leonardo da Vinci fu dipinta mezzo secolo prima, probabilmente tra il 1495 e il 1498.
I restauratori Orest Šuman, Jurica Milinkovic e Slobodan Radić hanno lavorato tre anni al restauro del dipinto. Il lavoro e' durato 6.400 ore; il solo materiale e' costato circa 46.000 kune e il prezzo complessivo del restauro ammonta a quasi mezzo milione di kune.
L'opera è di dimensioni impressionanti, seconda in Istria per superficie e raffigura l'"Ultima Cena" dipinta nel tardo rinascimento "Il secondo cinquecento" a Venezia.
Nato a Venezia, Contarini e' stato un pittore veneziano alla fine del Rinascimento nella seconda meta' del XVI secolo. Ha studiato molto le opere di Tintoretto e Tiziano, soprattutto di quest'ultimo, di cui passa per un fedelissimo imitatore.
I suoi dipinti più belli sono al Louvre e provengono da Palazzo Ducale a Venezia. Altri sono conservati nei musei di Berlino, Firenze, Milano e Vienna e in molte chiese di Venezia. Dipinse anche opere da cavalletto, con soggetti mitologici, trattati correttamente ma senza particolare vigore. Ha decorato i soffitti di molti palazzi veneziani.
Il dipinto, la cui superficie è di quasi 10 m2, e' parte delle 23 prestigiose tele e statue della chiesa di San Biagio a Dignano. Da notare che, la notevole e di personalissima interpretazione, l'opera L'Ultima cena e' l'unica firmata e datata dell'artista Giovanni Contarini.
- Il dipinto ha aspettato 40 anni per l'inizio del restauro ed ora, finalmente, e' arrivato questo bel momento di traguardo. Il dipinto ha un grande significato teologico e culturale. L’artista dipinse l’opera in un momento storico quando tra cattolici e protestanti imperversavano guerre e conflitti. Di solito nella raffigurazione dell’ultima cena di Gesu’ egli viene rappresentato in mezzo con gli apostoli che gli stanno intorno. In questa opera, invece, si vedono gli apostoli in una specie di corsa. Questo per un motivo ben preciso che l’artista ha voluto cogliere. Quando Gesù disse "Andiamo perché adesso mi porteranno via per uccidermi", tra gli apostoli si scateno’ il panico. Il pittore ha voluto immortalare quel momento, spiega Monsignor Marijan Jelenić, parroco della Chiesa di San Biagio.
In questa occasione, anche il sindaco di Dignano Edi Pastrovicchio ha ringraziato il monsignor Jelenić per l'invito e la collaborazione avuti nell'ultimo anno.
- Oggi e’ un giorno importante anche per la Citta’ di Dignano come dimostrazione del continuo lavoro svolto finora sullo sviluppo del patrimonio sacro. Un enorme ringraziamento a Monsignor Jelenić per il suo lavoro, che dura da una vita, nel preservare il nostro patrimonio, ha asserito il sindaco Edi Pastrovicchio.
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