Ventiquattro

FILIP ZORIČIĆ: „QUESTA È LA VERA POLA“

Un pubblico coinvolto che ha riempito il teatro SI INCHINA AI 75 ANNI DELLA 'LINO MARIANI'

Al concerto celebrativo di ieri sera, organizzato dalla direttrice artistica Loretta Godigna, hanno partecipato tutte le corali e i complessi della SAC e i loro maestri, e non sono mancati ospiti di prestigio * Con il suo repertorio, che supera tutte le barriere etniche, i musicisti della Comunità degli Italiani di Pola sono diventati parte dell'identità cittadina * Omaggio a Pola con brani di Nello Milotti, Sergio Endrigo e Franz Lehar *  Il sindaco ha rimarcato la necessità di valorizzare la Pola multiculturale e mediterranea


 
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Silvio Forza ⒸFOTO: Manuel Angelini

Al concerto celebrativo di ieri sera, organizzato dalla direttrice artistica Loretta Godigna, hanno partecipato tutte le corali e i complessi della SAC e i loro maestri, e non sono mancati ospiti di prestigio * Con il suo repertorio, che supera tutte le barriere etniche, i musicisti della Comunità degli Italiani di Pola sono diventati parte dell'identità cittadina * Omaggio a Pola con brani di Nello Milotti, Sergio Endrigo e Franz Lehar *  Il sindaco ha rimarcato la necessità di valorizzare la Pola multiculturale e mediterranea

Un teatro pieno, con un pubblico coinvolto e spesso emozionato, è stato la bellissima risposta che Pola ha voluto dare alla società artistico-culturale „Lino Mariani“ che ieri sera, al Teatro Popolare Istriano, ha celebrato con un concerto di gala i settantacinque anni di attività ininterrotta.

Di là dalla dimensione artistica della serata, che ha visto salire su palcoscenico tantissimi esecutori di tutte le età, presentati in modo spigliato e simpatico da Ronald Braus e Valter Roša, quel teatro pieno e partecipante è stato un aperto riconoscimento al prestigio e al ruolo sociale che la SAC si è conquistata tra i Polesi.

Operante presso la Comunità degli Italiani di Pola, storicamente composta da operai membri della CNI, musicisti non professionisti ma per diletto, pur avendo alle spalle un percorso artistico che si è sviluppato in decenni durante i quali la presenza italiana a Pola si è drasticamente ridotta e le sue espressioni hanno finito per essere inevitabilmente marginalizzate, la „Lino Mariani“ ha saputo diffondere le tradizioni Pola superando tutti gli imbarazzi e tutte le barriere etniche, divenendo patrimonio comune di „Polesani“ e „Puljani“. „Ovo je prava Pula“ – „Questa è la vera Pola“, ha detto in chiusura il sindaco Filip Zoričić, la Pola multiculturale, europea e mediterranea, ha proseguito, la cui identità va curata e valorizzata.

Con alle spalle concerti in decine di località dell'ex Jugoslavia, Italia ed Europa centrale, vincitori di molti premi nazionali e internazionali, anche ieri sera i cori, l'orchestra mandolinistica e gli ospiti della „Lino Mariani“ hanno dato prova della loro vocazione all'apertura, all'inclusione, all'arte come dialogo, proponendo certamente canzoni in italiano – scelta che coincide con la loro missione principale  – ma anche in croato, con l'orchestra mandolinistica che ha sorpreso piacevolmente con l'esecuzione a dita e a plettro dei notissimi brani „Shallow“ di Lady Gaga e „Night in White Satin“ dei „The Moody Blues“ di cui esiste anche la versione italiana „Ho difeso il mio amore“ dei Nomadi.

All'inizio della serata, come inequivocabile marchio di fabbrica, sullo sfondo del palcoscenico è stata proiettata l'immagine di Nello Milotti (1927-2011), il maestro storico della Mariani (ma che per anni ha diretto anche i cori „Matko Brajša Rašan“ e „Roženice“) che ha lasciato una traccia profonda sia come direttore di coro, sia come compositore.

Polesano nato a Trieste, cavaliere della Repubblica Italiana, detentore dello stemma del Regione istriana e di tantissimi riconocimenti, tra i quali la targa Marko Marulić (massima onoreficienza del Čakavski Sabor) e la Targa d'oro dell'Unione musicale croata (Hrvatska glazbena unija), ha avuto pure il merito di rendere indolore il passaggio dal quarantennio in cui il repertorio della SAC si fondava su brani partigiani, rivoluzionari e folkloristici, all'attaule fase in cui, dopo il 1991., le corali hanno abbracciato anche brani di musica sacra (la „Mariani“ si esibisce spesso nelle messe cantate presso la cattedrale di Pola), ma addirittura di musica leggera.

Ieri sera, le intepretazioni, da parte del coro femminile di „Io che amo solo te“ di Sergio Endrigo, e del coro misto diretto da Ronald Braus di „Che sarà“ cantata dai Ricchi e Poveri e José Feliciano e di “La prima cosa bella” dei Ricchi e Poveri e Nicola di Bari, che hanno avuto per ospiti Esmeralda Kresina e Matteo Tromba,  non sono state percepite dal pubblico come qualcosa di estraneo, bensì come connaturate al carattere inclusivo della Mariani.

A Nello Milotti l’attrice polese Petra Blašković, ricorrendo a una forma teatrale libera, a metà strada tra presentazione classica e il recital emotivo, ha regalato un omaggio pregnante in cui ha coniugato motivi estetici e motivi etnici, pronunciato in italiano standard e in dialetto polesano, appoggiandosi anche a poesie di Stefano Stell che con Ester Barlessi e Gianna Dallemulle Ausenak è stato tra i poeti più autentici, per certi versi fondamentali, della creatività letteraria italiana nella Pola del secondo Novecento.

“Allegro con brio”: è questo l’adamento musicale che Petra Blašković ha associato non solo a Milotti, ma anche a tutta la Lino Mariani e ai Polesani in genere.

David Kumpare al clarinetto e Sandro Vešligaj al pianoforte sono stati i primi ad omaggiare Milotti musicalmente, interpretando la sua “Fantasia per clarinetto e pianforte”, con il coro misto, diretto da Ronald Braus, che del maestro ha cantato “Ave stella di mare”. Dal repertorio del Milotti compositore ha attinto anche il coro femminile diretto da Orietta Šverko che ieri sera ha proposto “Madrigale”.

Anche l’orchestra mandolinistica, diretta da Clara Cerin, oltre a proporre “Alhambra” di Tarrega, “Romeo e Giulietta” di Nino Rota, “Core” ‘ngrato di Cardillo, i due hit internazionali già citati e la notissima “Dolce Notte”, barcarola tratta dai “Racconti di Hoffman” di Offenbach, ha voluto portare Pola sul palcoscenico. Lo ha fatto con il walzer “Le belle polesane” (noto anche come Adria waltzer) di Franz Lehar, il notissimo compositore di operette, tra le quali “La Vedova allegra”, che tra il  1894 e il 1896 è vissuto a Pola dove ha diretto l’Orchestra della Marina.

Omaggio a Pola anche da parte del coro maschile diretto da Edna Strenja Jurcan: oltre a proporre il canto tradizionale inglese “Viva la compagnia” e a interpetare meravigliosamente “La montanara” di Ortelli e Pignarelli, i “maschi” hanno cantato anche “Il primo bicchiere di vino” di Sergio Endrigo, il cantante nato a Pola, esule diventato celebre in Italia, di cui il coro femminile, come già accennato, aveva precedentemente proposta l’intramontabile “Io che amo solo te”.

Sul palcoscenico, unendosi al coro maschile e a quello femminile, solo saliti anche i bambini del coro dei giovani per cantare a voci unite, sotto la direzione di Ronald Braus, “Evviva la Mariani” di Načinović e Baša.

Al toccante e coinvolgente monologo “Pola e la Lino Mariani” di Petra Blašković ha fatto seguito la terza parte della serata con l’orchestra da camera, composta per l’occasione da musicisti polesi e altri giunti da Fiume e dalla Slovenia e diretta dal maestro Igor Vlajnić: l’”Intermezzo” dalla “Cavalleria rusticana” di Mascagni, “O fosco cielo” da “La sonnambula” di Bellini e “Noi siamo zingarelle” dalla “Traviata” di Verdi ha avuto l’accompagnamento del coro femminile e la piacevolissima esibizione della Scuola di danza Art Dance.

Il coro maschile, invece, ha accompagnato i solisti Antonia Dunjko (soprano), Kristian Marušić (tenore) e Ronald Braus (baritono) nei brani “La Vergine degli angeli” da “La forza del destino” di Verdi e “Zakletva Zrinskog” dall’opera “Nikola Šubić Zrinski” di Ivan Zajc.

Al termine fiori per tutti e, sul palcoscenico, Loretta Godigna, direttrice artistica della “Mariani” alla quale si deve l’organizzaione delle due ore e mezza (volate via con godimento) della serata di iera sera, ma anche il presidente della “Mariani” Valmer Cusma che ha sottolineato come la SAC sia parte integrante quanto della Comunità italiana tanto della più ampia società polese.

C'era anche il sindaco di Pola Filip Zoričić; oltre a rimarcare il ruolo della “Mariani” nel proporre l’identità di Pola, ha risposto positivamente all’appello lanciato poco prima da Ronald Braus che aveva invocato la necessità di dotare il teatro polese di un’orchestra stabile. Almeno da camera, ma, perchè no, anche sinfonica.

Gran finale con tutti a cantare "Neka cijeli ovaj svijet" dal musical "Jalta, Jalta", in croato e italiano. Bello.


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