Ventiquattro

USCITO IL NUMERO 86 DEL BOLLETTINO “LA RICERCA”

UNA MIRACOLOSA APPARIZIONE A CANFANARO? Il tumultuoso rapporto tra fede e scienza in Istria in un saggio di Diego Han

L’edizione del Centro di ricerche storiche di Rovigno comprende pure i testi “Illegalità e penuria di medici in Istria tra Sette e Ottocento” di Rino Cigui e in “La casa dei conti Bettica a Dignano: dal muro merlato agli affreschi rinascimentali” di Paola Delton


 
2 min
Silvio Forza

L’edizione del Centro di ricerche storiche di Rovigno comprende pure i testi “Illegalità e penuria di medici in Istria tra Sette e Ottocento” di Rino Cigui e in “La casa dei conti Bettica a Dignano: dal muro merlato agli affreschi rinascimentali” di Paola Delton

Si potrebbe dire che da sempre, ma certamente da Copernico e Galileo in poi, fede e scienza sono state due vie antitetiche verso la conoscenza, con le istituzioni religiose che nel tempo hanno dimostrato una certa disponibilità a far convivere il dogma con le evidenze della ricerca scientifica.

Questo confronto, che ga segnato la storia europea a partire dall’Umanesimo e ancor di più nell’Illuminismo, si è riverberato pure in Istria e anche nel corso del XX secolo: una prova ne è un fatto avvenuto a Rovigno nella prima metà del secolo secolo scorso, descritto nel saggio di  Diego Han “Fede e progresso scientifico: due casi di microstoria a confronto”. L’autore prende in esame le lettere di Pietro Buratto e Salvatore Faso inviate al Comune di Rovigno tra gli anni '20 e '30. Buratto, con un approccio razionale e basato sulla scienza, rinnega la religione cattolica, mentre Faso, con una visione mistica e religiosa, cerca di diffondere la testimonianza di un'apparizione miracolosa avvenuta a Canfanaro.

Il testo di Han è stato pubblicato nel numero 86 del bollettino del Centro di ricerche storiche di Rovigno “La ricerca”,  numero curato dal redattore Nicolò Sponza, che comprende anche i contributi di Rino Cigui e e Paola Delton.

In “Illegalità e penuria di medici in Istria tra Sette e Ottocento” descrive la difficile situazione della sanità in Istria tra il XVIII e XIX secolo, caratterizzata da illegalità e carenza di medici. Chirurghi e farmacisti abusivi operavano senza autorizzazioni, spesso in collusione tra loro, a scapito dei medici qualificati. Le denunce di irregolarità erano frequenti, ma la mancanza di controlli efficaci e le difficoltà economiche delle comunità rendevano difficile garantire un servizio sanitario adeguato. La scarsità di medici qualificati portava alla diffusione di ciarlatani e falsi professionisti, aggravando le condizioni sanitarie della popolazione.

 

Paola Delton in “La casa dei conti Bettica a Dignano: dal muro merlato agli affreschi rinascimentali” ripercorre l’evoluzione dell’edificio, costruito nel XIV secolo, con funzione pubblica, prima di diventare dimora della nobile famiglia Bettica, tra il XV e il XVI secolo. L’autrice mette in evidenza le trasformazioni architettoniche dell’edificio, i restauri, soprattutto quello del 1989, e la sua attuale funzione di Museo della città di Dignano.


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