Ventiquattro

La tradizione dignanese la Domenica di Pasqua

(VIDEO) I veri intenditori il „Tiro al ovo“ se lo contendono a Dignano da secoli

E' quasi un dovere per i dignanesi lasciare alle giovani generazioni un patrimonio culturale
che e' solo da invidiare. Mantenere e portare avanti le proprie usanze, tradizioni e folclore non
ha prezzo


 
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Donatella Leonardelli

E' quasi un dovere per i dignanesi lasciare alle giovani generazioni un patrimonio culturale
che e' solo da invidiare. Mantenere e portare avanti le proprie usanze, tradizioni e folclore non
ha prezzo

Come da tradizione dopo la messa pasquale i dignanesi si sono ritrovati nella piazza del centro cittadino per gareggiare al loro secolare „Tiro al ovo“.

Mentre nel passato il gioco aveva un significato anche finanziario, oggi significa, invece, mantenere la propria tradizione, usanza e memoria. E' quasi un dovere per i dignanesi lasciare alle giovani generazioni un patrimonio culturale che e' solo da invidiare.

E' questo lo scopo per il signor Livio Belci, inesauribile attivista e presidente della Comunita' degli italiani di Dignano.

Livio Belci

I piu' piccoli e quelli che al gioco partecipano immancabilmente ogni anno hanno reso anche questa Pasqua una giornata di festa.

Bruno Belci

Uno dei giocatori piu' assidui dignanesi e' il signor Bruno Belci, considerato da sempre uno dei migliori e che nel passato si sfidava sempre con la moneta di 50 lire.


FOTO: Privatni album

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“Dal primo giorno nel ruolo di vicesindaco mi impegnerei immediatamente per il ripristino del bilinguismo visivo, poiché il livello attuale del bilinguismo è scarso, ritengo che sia al minimo storico”, afferma il candidato indipendente che vuole porre al centro della sua attività e del suo impegno come vicesindaco anche l’autonomia della scuola e dell’asilo italiani a Dignano, nonché la tutela del patrimonio culturale storico-architettonico e la rivitalizzazione di Via Merceria, arteria vitale di Dignano. “Non sono soddisfatto del livello attuale di collaborazione con l’amministrazione cittadina, soprattutto di quella degli ultimi quattro anni”, ha aggiunto, affermando che “come comunità italiana dobbiamo aprirci di più affinché tutti ci conoscano e trasmettano ad altri la conoscenza della storia locale e delle nostre peculiarità”, mentre “le Comunità degli Italiani, i consigli delle minoranze, le scuole, gli asili e le altre istituzioni della comunità italiana dovrebbero fare rete”

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