Sono cinque i candidati alla carica di vicesindaco di Pola in rappresentanza della comunità italiana che domenica 18 maggio chederenno il voto degli elettori. Abbiamo già pubblicato le interviste elettorali con Valmer Cusma, Vito Paoletić e Sebastian Stell, e nel pomeriggio pubblicheremo anche l’intervista con l’ultimo candidato, Bruno Cergnul. Ora è il turno di Ardemio Zimolo.
Precisiamo che l’ordine di pubblicazione non dipende da alcuna scelta redazionale, se non da quella di dare priorità di pubblicazione in base all’ordine in cui le interviste sono state completate, cosa che a sua volta dipende dal momento in cui sono pervenute le risposte dei candidati.
Ardemio Zimolo si candida da indipendente alla funzione di vicesindaco italiano di Pola dopo essere stato per ben cinque mandati consigliere cittadino eletto nelle file del suo partito, la Dieta Democratica Istriana di cui rimane membro. Già da 16 anni è presidente del Consiglio dei Vigili del fuoco di Pola, e in occasione di questa tornata elettorale ha valutato che dopo la lunga esperienza accumulata in seno all’organo rappresentativo del Municipio era giunto il momento di tentare di passare un ruolo esecutivo. Ci tiene a sottolineare di essere un tifoso storico dell'Istra calcio. Appartenente alla seconda generazione del controesodo - suo padre è tra quelli giunti a Pola da Monfalcone dopo il 1947 – Ardemio Zimolo è stato campione jugoslavo juniores nella disciplina atletica del pentatlon quando ancora aveva la cittadinanza italiana.
“Le mie priorità sono una rappresentanza forte e una partecipazione attiva in municipio e la tutela della lingua e dell’istruzione in italiano”
Perché, secondo lei, è importante che la Comunità nazionale italiana abbia un vicesindaco/a eletto esclusivamente dai membri della comunità stessa?
La Comunità nazionale italiana ha un ruolo storico e culturale fondamentale a Pola e credo il vicesindaco italiano sia un importante strumento di tutela dei diritti della CNI. Ne deve consolidare i risultati ottenuti, ma soprattutto affrontare con determinazione le nuove sfide con una visione moderna e inclusiva. Sulla base dei diritti acquisti delle minoranza nazionale italiana (articolo 65, comma 2 dello Statuto della Città di Pula Pola) è dunque previsto il diritto della comunità italiana all’elezione di un proprio rappresentante dell’organo esecutivo della Città di Pola e dunque un vicesindaco che la rende coinvolta nella gestione del territorio e visibile. La CNI in municipio ha bisogno di una rappresentanza forte e di una partecipazione attiva.
Se verrà eletto, quali saranno le sue priorità, ovvero cosa sarà la prima cosa che intende intraprendere?
La prima cosa che intendo intraprendere sarà di installare strumenti di controllo per garantire che il bilinguismo sia percepito come valore aggiunto e non come obbligo formale. Le mie altre priorità sono la tutela della lingua e dell’istruzione in italiano, la valorizzazione della cultura italiana
“Mi rendo conto che il bilinguismo costa, ma sono soldi ben spesi e per una giusta causa che ha a che fare non solo con la storia, ma soprattutto con il presente di Pola”
Negli ultimi anni sono stati fatti passi avanti positivi nell’attuazione del bilinguismo. Ritiene che ci sia ancora qualcosa da fare in questo ambito, e in quali settori della vita pubblica?
La situazione è migliorata rispetto al passato, ma non è ancora soddisfacente. Esistono lacune nell’applicazione sistematica del bilinguismo in particolare nella segnaletica, nei documenti ufficiali, nei servizi comunali e nelle comunicazione pubbliche. Mi rendo conto che il bilinguismo costa, ma sono soldi ben spesi e per una giusta causa che ha a che fare non solo con la storia, ma soprattutto con il presente di Pola
Nonostante la posizione relativamente buona della Comunità Nazionale Italiana in Istria, purtroppo esistono anche fenomeni negativi. Spesso ci si imbatte nella domanda “che cosa vogliono ancora questi Italiani?”, e alcuni si oppongono al diritto degli Italiani ad avere vicesindaci/che e consiglieri/e. Inoltre, ci sono cittadini che affermano che gli Italiani sono numericamente troppo pochi per godere dei diritti che hanno. Come risponde a tale osservazione?
È molto facile rispondere a questa “cattiva” osservazione. Tutto sta nel rispetto dello Statuto della Città di Pola, dello Statuto della Comunità degli Italiani di Pola e dei principi sanciti dalla legge croata sulla tutela delle minoranze. Purtroppo c’è molta gente che non conosce la nostra storia e la nostra realtà. Bisogna rispettare le leggi e lo Statuto della Città di Pola. Ma dirò di più: dobbiamo continuare a chiedere anche il doppio voto per il Sabor, il parlamento croato.
“Deve esserci collaborazione tra il vicesindaco e la Comunità degli Italiani di Pola”
Qual è la maggiore critica che rivolge alle autorità locali attuali in merito all'attuazione dei diritti della comunità nazionale italiana?
Più che di critica sarebbe giusto sottolineare che il vicensindaco eletto direttamente dagli italiani polesani deve prima di tutto tutelare i loro diritti garantiti dalla normativa. I Polesani italiani devono avere un ruolo che conta e deve esserci collaborazione tra il vicesindaco e la Comunità degli Italiani di Pola, legame che è mancato negli ultimi quattro anni. La nostra presenza nelle istituzioni cittadine va comunque rafforzata.
Il rapporto dell’amministrazione cittadina con le Comunità degli Italiani, le scuole italiane, gli asili e lo studio di italianistica a Pola, ma anche con i Consigli (provinciali e comunali) della comunità nazionale italiana è fondamentale per una presenza attiva della comunità italiana. Come valuta questo rapporto tenendo conto del fatto che Pola è stata in mano per lungo tempo al suo partito, la DDI?
Si deve constatare che la DDI ha lavorato con tanta energia nel passato per il bene della nostra comunità nazionale italiana, anche quando i tempi erano molto duri e non troppo favorevoli alle minoranza nazionali. Ora credo che si debba operare per garantire tutto quello che è già scritto nei vari accordi e documenti. Non serve elencare tutto quello che già da tempo ci mette in una posizione particolare e soddisfacente.
“Ho sicuramente in piano di collaborare molto con l'onorevole Furio Radin per tutte le questioni che riguardano le problematiche dei Polesani”
Per la vita e la presenza della comunità nazionale è fondamentale anche l’operato delle cosiddette istituzioni degli Italiani: l’Unione Italiana, il Centro di Ricerche Storiche di Rovigno, il Dramma Italiano del TNC “Ivan de. Zajc” di Fiume, la casa editrice Edit e le sue pubblicazioni (in primo luogo il quotidiano “La Voce del Popolo”), la redazione italiana di Radio Pola, ma anche altri media locali che dedicano spazio alle notizie in lingua italiana. Ha in programma di proporre qualcosa di concreto in quest’ambito?
Le cosiddette istituzioni degli italiani lavorano con successo in ogni ramo. A Pola gli alunni e la Comunità degli Italiani ricevono ogni giorno il quotidiano La voce del popolo. La redazione italiana di Radio Pola dovrebbe avere dipendenti fissi, qui mi darò da fare per contattare chi di dovere. TV Capodistria, anche se parliamo di un altro stato, dovrebbe dimostrare un atteggiamento particolare per noi che siamo dall'altra parte e noi da parte nostra dovremmo avere delle agevolazioni per ricevere il segnale televisivo di TV Capodistria. Il Centro di ricerche storiche di Rovigno lavora bene e pubblica tanti volumi libri ed altro. Ho sicuramente in piano di collaborare molto con l'onorevole Furio Radin per tutte le questioni che riguardano le problematiche dei Polesani.
“Posso essere un ponte, un faro per illuminare la strada che la CNI dovrà percorrere in questi tempi difficili. Con l‘esperienza, competenza e spirito di dialogo, continuerò a lavorare per tutti noi.”
Se verrà eletto, cosa farà, come cittadino e non solo come appartenente alla comunità, per il bene della di Pola?
Potrò fare tanto, visto che ho alle spalle un'esperienza unica e particolare come consigliere, come dietino e membro della Comunità degli Italiani in seno al consiglio cittadino. Questa è un'esperienza che mi dà diritto, questa è una mia opinione poi decideranno gli elettori, a propormi come vicesindaco perché so come funzionano i meccanismi in Città. Ho personalizzato la mia campagna elettorale esternamente al partito, non ho bisogno di posizionare la politica con nessun sostegno politico e ideologico, mantengo rapporti buoni con tutti i candidati a sindaco e a consiglieri del nuovo consiglio cittadino. Posso essere un ponte, un faro per illuminare la strada che la CNI dovrà percorrere in questi tempi difficili.
Questa volta dopo 5 mandati ho avuto la possibilità di candidarmi per modo di dire nel potere esecutivo. Reputo che posso dare ancora tanto, però è troppo presto per dire cosa farò concretamente. So di certo che si deve operare per dare opportunità per i giovani Ho tante idee che verranno discusse tra tutte le parti esecutive di rappresentanti, ascolterò i bisogni di tutti i cittadini e le mie porte saranno aperte a chi vuole bene a questa nostra amata Pola.
Cosa vuole comunicare agli elettori? Perché dovrebbero votare proprio per lei?
Mi candido come vicesindaco in rappresentanza della Comunità Nazionale Italiana di Pola per dare continuità all’impegno a favore dei diritti linguistici e culturali della nostra Comunità, per rafforzare la nostra presenza nelle istituzioni cittadine e per offrire nuove opportunità ai cittadini di minoranza italiana di Pola. La mia candidatura nasce da una convinzione profonda: la Comunità Italiana non è un capitolo del passato, ma una risorsa viva per il futuro di Pola. Con l‘esperienza, competenza e spirito di dialogo, continuerò a lavorare per tutti noi.
Ad ogni modo, l'importante è combattere onestamente e non vincere ad ogni costo. Sono il candidato numero 5, dunque un "ottimo, cinque” per il mio impegno nella difesa dei nostri valori autoctoni. Cari Polesani italiani, votando semplicemente Ardemio Zimolo vicesindaco avrete l'opportunità di essere presenti nella vita politica cittadina. Solo con il coinvolgimento attivo insieme a voi possiamo garantire il rispetto dei nostri diritti e costruire un il futuro di Pola come città autenticamente bilingue e multiculturale, con la propria identità. Alla fine del giorno 18 maggio la mia vita non si cambierà per via del buono o cattivo esito elettorale. L’importante è rimanere sincero con me stesso e verso voi tutti.