"La tavola del Beato Leone Bembo: 700 anni dell'opera" è un incontro di docenti e di studenti del Corso di Laurea Magistrale in Storia dell'arte della Facoltà di Lettere e Filosofia, Universita' degli Studi di Fiume, che oggi a Dignano ha presentato il suo lavoro.
A coordinare il comitato organizzatore e' la Dott.sc. Nina Kudiš, professore ordinario presso il Dipartimento di Storia dell'Arte della Facolta' di Lettere e Filosofia di Fiume. Il raduno e il progetto sono nati da un corso facoltativo che si conduce nello studio universitario di storia dell'arte.
I relatori dell'incontro sono stati l'assistente al Dipartimento di Storia dell'Arte Marin Bolić, le studentesse Luciana Fuks, Sanja Šteković, Kristina Fuks, Anna Maria Prendivoj e Lara Blažina, mentre Nina Kudiš ha fornito le osservazione conclusive.
L'incontro e' stato aperto dalla vicesindaco della Citta' di Dignano, Diriana Delcaro Hrelja mentre, con un video registrato, a salutare gli ascoltatori sono stati il dott.sc. Luca Malatesti, Vicepreside per la Ricerca e la Cooperazione Internazionale della Facolta' di Lettere e Filosofia di Fiume e Adrijan Štivić, preside dell'Associazione degli studenti della Facolta' di Lettere e Filosofia di Fiume.
Inoltre, ad intervenire e' stato anche il monsignor Marijan Jelenić, parroco della Parocchia di San Biagio di Dignano, che ha fornito alcuni aspetti in merito all'opera del Beato Leone Bembo.
Il dipinto
La tavola del Beato Leone Bembo è conservata nella collezione di arte sacra della Chiesa di S. Biagio a Dignano, ma non fu destinata per quest'area sacra, ma per la Chiesa di San Sebastiano, che si trovava, e se ne trovano ancora tracce, nei pressi della grande chiesa sconsacrata di San Lorenzo nel centro di Venezia.
Quest'opera giunse a Dignano agli inizi del XIX secolo come parte della collezione del pittore e collezionista Gaetano Grezler, nato a Verona, studiò a Venezia e giunse a Dignano per una serie di circostanze. Il dipinto si trova nella Collezione d'Arte Sacra della parrocchiale di S. Biagio a Dignano.
Quest'opera, che per la sua qualità, pregio artistico e relativamente buona conservazione è stata oggetto di ricerca da parte di molti ricercatori italiani e croati.
Le scene sono dipinte in tre riquadri rettangolari che fanno parte della tavola allungata a forma di paliotto di sarcofago e ripetono testualmente le "Storie del beato Leone Bembo" del 1321 dipinte sul coperchio di sarcofago attribuito a Paolo Veneziano.
La commissione della tavola va certamente connessa con il processo di beatificazione di Leone Bembo, avviato dopo il 1471., mentre l'esecuzione dell'opera va datata dopo il 1490.