DIMELA CANTANDO 2025: Angelica Zacchigna, voce splendida ed ex Miss Croazia vince il Festival della canzone in dialetto istroveneto
Nata a Trieste da genitori istriani, Angelica Zacchigna ha interpretato la canzone „Jera colpa de'l destin“, scritta da Jessica Acquavita, con musica e arrangiamento di Edi Acquavita * Alle XIII edizione del "Dimela cantando" giuria e pubblico hanno espresso, sorprendentemente, giudizi concordanti, accogliendo con favore le esibizioni di Sonia, Majda Sušelj e Matteo Tromba * Per l'Academia de ła Łengua Veneta il miglior testo è quello della canzone “El grande nùvolo”, scritta da Marko Radolović e interpretata dal triestino Stefano Hering, per gli artisti saliti sul palco un premio se lo è meritato anche la canzone "Jebiga" interpretata dalla giovane napoletana Gabriella Marra
9 min
Silvio Forza
Nata a Trieste da genitori istriani, Angelica Zacchigna ha interpretato la canzone „Jera colpa de'l destin“, scritta da Jessica Acquavita, con musica e arrangiamento di Edi Acquavita * Alle XIII edizione del "Dimela cantando" giuria e pubblico hanno espresso, sorprendentemente, giudizi concordanti, accogliendo con favore le esibizioni di Sonia, Majda Sušelj e Matteo Tromba * Per l'Academia de ła Łengua Veneta il miglior testo è quello della canzone “El grande nùvolo”, scritta da Marko Radolović e interpretata dal triestino Stefano Hering, per gli artisti saliti sul palco un premio se lo è meritato anche la canzone "Jebiga" interpretata dalla giovane napoletana Gabriella Marra
Già a meta canzone, e certamente a esibizione conclusa, gran parte del pubblico aveva già capito che avrebbe vinto lei. E così è stato: Angelica Zacchigna, ieri sera a Buie, ha vinto con pieno merito la XIII edizione del festival della canzone in istroveneto „Dimela cantando“, svoltasi all'interno della XIV edizione del Festival dell'Istroveneto, una delle manifestazioni culturali più importanti organizzate dall'Unione Italiana, l'organizzazione centrale e unitaria degli Italiani di Croazia e Slovenia.
Angelica Zacchigna, vincitrice sia nel giudizio della giuria, sia in quello del pubblico, ha interpretato in modo stupendo - dando il meglio della sua gran voce proprio nei punti, quelli più difficili, in cui sarebbe stato lecito attendersi anche qualche leggera caduta - la canzone „Jera colpa de'l destin“, scritta da Jessica Acquavita, con musica e arrangiamento di Edi Acquavita. Un testo che parla di un fallimento in amore che parte da un antefatto (Ricordo el gusto amaro de parole sai pesanti / No podeva più salvarne né candele e gnanche i santi), provoca sconforto (E decido de negarme / Dentro ’sto bicier de vin / E decido che ’sta sera / Jera colpa de’l destin) per approdare a una rassegnata autoanalisi (Stago ferma qua a vardar / A spetar che prima o dopo / Cuesto gropo dentro el peto / El sparissi, el vadi via /E magari forsi ameto / Che xe stada colpa mia).
Una canzone dalle modalità sanremesi ma che, a differenza di quanto avviene nell’attuale canzone italiana, rinuncia a essere impregnata da sonorità finto kazoo, ma anche a quel ritmo fuori ritmo che impone di cantare come se si stesse leggendo un elenco telefonico e a quei cacofonici errori di accento (che, si deve ammetterlo, piacciono a molti), per cui un àncora (da butar in mar) diventa un ancòra (un litro del quel bon.) Non lo sappiamo se il motivo sia stato questo, ma quello di „Jera colpa de'l destin“ è stato scelto dalla giuria come il testo migliore.
Angelica Zacchigna non è nuova nell’incontrare i gusti di giuria e pubblico. Nata a Trieste da genitori istriani, grazie alla doppia cittadinanza (italiana e croata) nel 2016 non solo partecipa al concorso di bellezza, ma diventa Miss Croazia. Il titolo la porterà a partecipare all’elezione di Miss Mondo, svoltasi Oxon Hill nel Maryland, a pochi chilometri da Washington, dove riuscirà ad entrare nelle top 10 nella categoria “Talent”. Un talento, quello canoro, che aveva già dimostrato nel 2010, partecipando al talent show Supertalent della TV nazionale croata.
Se ieri sera ha brillato la stella di Angelica Zacchigna, non si può dire che a risplendere forte e chiaro nel cielo sopra piazza San Servolo a Buie non ci siano state anche altre stelle. Prima fra tutte quelle del Rovignese Matteo Tromba, cui è andata la menzione della giuria per la voce più emozionante e, per il secondo anno di fila, il secondo premio del pubblico. Cultore in modo moderno e attuale di un’eleganza d’altri tempi, Matteo Tromba ha cantato “Te laso andar”, una canzone le cui parole e musica si devono a Sara Salvi, con arrangiamento di Mauro Giorgi.
Matteo Tromba
Più che convincenti Sonia, alla cui canzone „Me invento de ti“ (testo e musica sono della stessa Sonia, con arrangiamento di Amir Karalić) la giuria ha conferito la menzione al miglior cantautore e Majda Šušelj (negli Anni Novanta nota come Tara all’interno del gruppo Karma): alla sua canzone “L’essenza de la vita”, scritta, composta e interpretata da lei stessa e arrangiata da Luka Vretenar sono andate due menzioni: quella per la dimensione radiofonica e quella per gli arrangiamenti.
Piccola delusione per il bravo giovane Nicola Štule di Isola che, dopo essersi affermato a Treviso e a Isola (le prime due serata del „Dimela cantando di quest'anno“), dopo la finale di Buie ha dovuto accontentarsi del terzo premio del pubblico. Ad ogni modo la sua „Senerentola“, con musica sua, testo di Katarina Fakin e arrangiamento di Lorenzo Visentin è piaciuta a molti e ci sarà certamente modo di risentirla nelle programmazione radiofonica.
Nicola Štule
Ha motivo di essere soddisfatto pure Marko Radolović, da anni presente al Festival sia in veste di interprete, sia in quella d'autore, a cui L'Academia de ła Łengua Veneta ha assegnato il premio per il miglior testo. La sua canzone “El grande nùvolo” è stata interpretata dal triestino Stefano Hering, camaleonte da palcoscenico che stavolta ha riproposto i modi di Piero Pelù dei Litfiba.
Sorriso di felicità anche per Gabriella Marra che si è aggiudicata il premio degli artisti partecipanti al festival per la canzone “Jèbiga”, scritta e composta da Andrea Bussani e arrangiata da Andrea Bussani, Jimmy Bolco e Marco Vargiu. La rassegnata imprecazione croata, barbarismo inteso come filosofia di vita, viene a galla sin dall’inizio nei versi: “Go butà la rede in Lidl / fato giri pe’l Konzum / tute le scansìe de Kaufland per trovar almeno un / Anche in Plòdine un deserto, disperada in Eurospin, xe sonài per tuti i gusti, ma de un bon no xe destin / E insoma jèbiga / trovarò ’sto amor deso che néviga, pol èser doman / e se nò anche jèbiga /scoltarò i amici che me fa la prèdica, pensando jèbiga / Je Jèbiga”.
Majda Sušelj, Matteo Tromba, Angelica Zacchigna, Sonia e Gabriella Marra
TUTI I PREMI E MENZIONI
Premi della giuria
La canzone migliore
„Jera colpa de'l destin“, interpretata da Angelica Zacchigna testo di Jessica Acquavita, musica e arrangiamento di Edi Acquavita
La canzone con il miglior testo
„Jera colpa de'l destin“, interpretata da Angelica Zacchigna testo di Jessica Acquavita, musica e arrangiamento di Edi Acquavita
La canzone con il miglior arrangiamento
“L’essenza de la vita” interpretata, scritta e composta da Majda Sušelj e arrangiata da Luka Vretenar
Menzioni della giuria
La canzone dalla miglior dimensione radiofonica
“L’essenza de la vita” interpretata, scritta e composta da Mjada Sušelj e arrangiata da Luka Vretenar
L’interprete con la voce più emozionante
Matteo Tromba, interprete della canzone “Te laso andar”, testo e musica di Sara Salvi, parole e musica arrangiamento di Mauro Giorgi
Cantautori
Premi del pubblico
I Premio
„Jera colpa de'l destin“, interpretata da Angelica Zacchigna testo di Jessica Acquavita, musica e arrangiamento di Edi Acquavita
II Premio
“Te laso andar”, interpretata da Matteo Tromba, testo e musica di Sara Salvi, parole e musica arrangiamento di Mauro Giorgi
III Premio
“Senerentola”, interpretata da Nicola Štule, testo di Katarina Fakin, musica di Nicola Štule, arrangiamento di Lorenzo Visentin
di Katarina Fakin e arrangiamento di Lorenzo Visentin
Premio dell'Academia de ła Łengua Veneta
Premio per il miglior testo
“El grande nùvolo”, scritta da Marko Radolović, interpretata dal triestino Stefano Hering, musica di Marko Radolović, arrangiamento di Daniele Ferro
Premio conferito dagli artisti di Dimela cantando
“Jebiga”, interpretata da Gabriella Marra, testo e musica di Andrea Bussani, arrangiamento di Andrea Bussani, Jimmy Bolco e Marco Vargiu
Il denominatore comune di quest’edizione comune di “Dimela cantando” è stata la diversità che ha trovato un elemento unitario, oltre che nei testi in dialetto istroveneto (patrimonio culturale immateriale della Repubblica di Croazia , nel ricco accompagnamento dal vivo della Band Dimela Cantando diretta dal maestro Aleksandar Valenčić (tastiere) e composta da Tonči Grabušić (batteria) Vanja Vitezić (percussioni), Damjan Grbac (basso), Zvonimir Radišić ed Emir Grozdanić alle chitarre.
Patrizia Sfettina Jurman e Sergio Preden Gato
Una diversità tra le cinque canzoni tipicamentte sanremesi (“Jera colpa d’el destin” di Angelica Zacchigna, “L’essenza de la vita” di Majda Sušelj, „Me invento de ti“ di Sonia, „Te laso andar“ di Matteo Tromba e forse più di tutti „Senerentola“ di Nicola Štule), l'energica “El grande nùvolo” d Stefano Hering, le melodiose (un po’ Fabio Concato, un po’ Whitney Houston”) “Luce sarà” di Sara Salvi e la più “easy” “El prezo d’el suo pan” di Luciano Vrban, il “bel canto” della musicalmente complessa “La vita” interpretata da Francesco Squarcia e Deborah Voncina Ivanić e poi l’allegra (un po’ “Dirotta su Cuba” con tratti alla “mild Jamiroquai” & "I will survive") “Jebiga” di Gabriella Marra. Una diversità confermata anche dalla canzone, molto MIK ,“’Na vita lontana” del gruppo Evergreen della Comunità degli Italiani di Momiano e dalle interpretazioni che, con le loro specificità, non deludono mai, di nomi storici non solo del “Dimela cantando”, ma pure della canzone istriana in italiano come i Rovignesi Riccardo Bosazzi-Ricky e la coppia Patrizia Sfettina Jurman e Sergio Preden – Gato: il primo ha cantato “De più” (di cui è pure autore), gli altri due “Una roba pìcola” (parole, musica e arrangiamento di Andrea Bussani).
Canzoni e interpreti in gara (cliccando sul titolo potete ascoltare la canzone)
Ma, a parte le canzoni, ieri sera è piaciuto anche il resto. A partire dall'esibizione dei comici veneti „I Papu“ (Andrea Appi e Ramiro Besa) che si sono lasciati andare in modo sarcastico e dissacratorio del politically correct a un elogio di una presunta normalità, quasi da istituzionalizzare, del crimine truffaldino.
Spigliati ma precisi, loquaci ma concisi, i due presentatori, l'attrice Rosanna Bubola e il giornalista Daniele Kovačić, hanno retto in piedi la serata con destrezza professionale, con Rosanna Bubola in vena di battute, ma non di quelle tipo „Toni e Bepi“ d'estrazione istroveneta, bensì quelle esilaranti stile Monty Phyton.
È stato di conforto sentire il presidente della Regione istriana, lo zupano Boris Miletić, rivolgersi al pubblico in italiano, stimolante anche la riflessione, in istroveneto, proposta dal presidente dell'Unione Italiana, Maurizio Tremul.
Ma più di ogni altra cosa è stata bella da vedere la complicità che si è creata tra i vari artisti saliti sul palcoscenico: un’ex Miss Croazia dalla voce meravigliosa (Angelica Zacchigna), una giovane napoletana che studia canto a Trieste e in istroveneto canta “Jebiga” (Gabriella Marra), un giovane ed elegante architetto che prima o poi un Dimela cantando lo vincerà (Matteo Tromba), voci storiche rovignesi (Patrizia Sfettina Jurman, Sara Salvi, Riccardo Bosazzi, Sergio Preden Gato) e fiumane (Francesco Squarcia e Deborah Voncina Ivanić), voci emergenti (Sonia, Nicola Štule), un ex star della canzone croata che canta tranquillamente in istroveneto (Majda Šušelj), cantanti attivi in seno ai gruppi della comunità degli Italiani (Evergreen), Triestini ormai di casa (Stefano Hering e Andrea Bussani)
LA XIV edizione del Festival dell'Istroveneto si è chiusa, come da tradizione a Buie, la località istriana in cui non solo, il 6 giugno scorso, il festival era anche iniziato, ma pure il luogo in cui è di casa Marianna Jelicich Buić, ideatrice, organizzatrice, „anima e core“ (sostenuta da una miriade di volontari del Buiese) di quello che lei stessa ama definire – facendone quasi uno slogan – „el Festival più bel del mondo”. Un festival che, per la sua peculiarità e la sua carica identitaria che travalica i confini, è piaciuto anche al presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambettiche ha avanzato l’idea di valorizzare la portata europea del Festival dell’istroveneto, proponendolo come “case study” ma anche come soggetto portante di un possibile progetto europeo che contribuirebbe certamente a una sua maggior diffusione, magari più in là dagli ambiti locali e domiciliari.
La serata finale del “Dimela cantando” del Festival dell’istroveneto è stata trasmessa in diretta da Radio Pola (HRT) e in streaming sul canale Youtube del festival che potete vedere qui.
Si ricorderà che il Festival dell’istroveneto è promosso dell’Unione Italiana, in collaborazione, con il sostegno e con il patrocinio della Città di Buie, dell’Assessorato alla Cultura della Regione Istriana, dell’Università popolare di Trieste, della Regione Veneto e del Consiglio per le minoranze della Repubblica di Croazia. Vista l’importanza della manifestazione e il suo alto valore culturale, la stessa ha ottenuto il Patrocinio della Regione Veneto.
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