Ideato e scritto da Giuseppe Nicodemo e Serena Ferraiuolo, "Il bonsai ha i rami corti" e' un monologo nato durante la quarantena, in salotto, pensando al futuro e alla bellezza della vita.
In palcoscenico, bene in vista, c'e' solo un cesto, dal quale durante lo spettacolo spunteranno vari oggetti, mentre Stefania, unica protagonista, e' al centro del palcoscenico ed aspetta il pubblico.
Il lato comico dell’autoisolamento
Stefania Laganini nasce in quarantena, nel salotto di casa, tra angosce e risate.
Serena ed io ci siamo detti: “Non e una vacanza, siamo costretti a casa per una pandemia! Che fare!?”. Così abbiamo unito idee, desideri, passioni, film e personaggi che ci piacciono ed e nata Stefania con il suo mondo, “laganini”, cioe' tranquillamente, pian piano, senza stress: un regalo per il teatro, per noi stessi e per il nostro pubblico, scrive Nicodemo.
Stefania e' una donna divertente e piena di vitalita': sta a casa, cura il suo bonsai, registra tutorial, fa a maglia, adora il fitness, i bei vecchi film ed i vodka martini.
In questo mattino uguale a tanti altri, la sua amica Rosalba le da tanti consigli utili; anche Alexia- un’intelligenza artificiale- le fa compagnia. Ma qualcosa, forse una canzone speciale, rompe l’equilibrio che aveva trovato e racconta senza freni al bonsai e a noi la sua vera storia.
Con un sorriso a volte sguaiato e a volte amaro, Stefania ci mostra cosa si cela dietro a tutorial apparentemente inutili o dietro a troppi vodka martini, mentre guarda Marlon Brando ne Un tram che si chiama desiderio, Sophia Loren ne La baia di Napoli, Liza Minnelli in Cabaret o Liv Ullman in Scene da un matrimonio o ascolta Le colline sono in fiore di Wilma Goich.
Stefania Laganini, con le sue fragilita', il suo coraggio e le sue manie, ci ha aiutato a sopravvivere in questo periodo, costretti lontano dalle nostre famiglie e dal nostro pubblico. Ci ha tenuto vivi come artisti e come esserei umani. Ci ha fatto capire che, ogni tanto, ci sentiamo tutti come Stefania: una Penelope contemporanea che, con ironia e disincanto, continua a fare e disfare la sua maglia e la sua vita, conclude Nicodemo.