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È stato uno dei cantanti più amati in Italia e simbolo della melodia italiana all'estero, noto per le sue canzoni "L'Italiano","Solo noi", "La mia musica", 'Voglio l'anima, "Innamorati", ma anche come autore per altri interpreti, specie per Adriano Celentanto per il quale ha scritto "Soli" e "Il tempo se ne va" * Ha partecipato a 15 edizioni del Festival di Sanremo vincendone una con "Solo noi" * Unite unite Europe: nel 1990 vinse l'Eurosong a Zagabria con "Insieme: 1992" * "Lasciatemi cantare, con una chitarra in mano" sono i versi di una canzone che è diventata l'inno nazionale pop italiano
È stato uno dei cantanti più amati in Italia e simbolo della melodia italiana all'estero, noto per le sue canzoni "L'Italiano","Solo noi", "La mia musica", 'Voglio l'anima, "Innamorati", ma anche come autore per altri interpreti, specie per Adriano Celentanto per il quale ha scritto "Soli" e "Il tempo se ne va" * Ha partecipato a 15 edizioni del Festival di Sanremo vincendone una con "Solo noi" * Unite unite Europe: nel 1990 vinse l'Eurosong a Zagabria con "Insieme: 1992" * "Lasciatemi cantare, con una chitarra in mano" sono i versi di una canzone che è diventata l'inno nazionale pop italiano
Ieri, all'età di 80 anni, si è spento il notissimo cantante Toto Cutugno, noto in tutto il mondo - e seguitissimo anche in Istria - grazie alla sua canzone "L'Italiano" (1983) diventata quasi un inno nazionale pop del Bel Paese. E poco dopo, quasi in un allargamento artistico dei confini, Cutugno trionfava, a Zagabria, all'edizione del 1990 dell'Eurosong con la canzone "Insieme:1992", nota a tutti grazie al verso "unite, unite Europe".
Per certi versi quella canzone anticipava il futuro di una buona parte degli abitanti dei continente europeo e diceva:"Sempre più liberi noi / Non è più un sogno e non sei più da solo / Sempre più in alto noi / Dammi una mano che prendiamo il volo / L'Europa non è lontana / C'è una canzone italiana, per voi / Insieme, unite, unite, Europe. Con quella canzone Cutugno era stato l'ultimo italiano a trionfare alla Eurocontest prima della vittoria dei Maneskin nel 2021.
Toto Cutugno è stato uno dei cantanti più amati in Italia e simbolo della melodia italiana all'estero, noto per le sue canzoni "Solo noi", "La mia musica", 'Voglio l'anima, "Innamorati", ma anche come autore per altri interpreti, specie per Adriano Celentanto per il quale ha scritto "Soli" e "Il tempo se ne va".
Era nato il 7 luglio 1943 ed è scomparso ieri 22 agosto all'ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverato per l'aggravarsi di una lunga malattia. Riprendiamo il ricordo che del cantante ha diffuso l'agenzia Ansa.
Quindici partecipazioni al festival di Sanremo all'attivo, una vittoria con "Solo noi" nel 1980 e una storica performance nel 1990 in coppia con Ray Charles che in "Good Love Gone Bad" propose la versione inglese di "Gli amori", Cutugno è stato un vero uomo di spettacolo, capace di passare con estrema disinvoltura dal canto alla conduzione televisiva (nel 1987 fu alla guida di una fortunata edizione di 'Domenica In').
Toscano ma cresciuto in Liguria, non ancora ventenne fonda un gruppo, Toto e i Tati, proponendo live i suoi brani. Il 1975 è l'anno del grande successo in Francia, dove Joe Dassin incide la sua "L'ete' Indien", che diventa una hit internazionale. Da li' le richieste si moltiplicano: Toto scrive canzoni per Mireille Mathieu, Dalida, Johnny Hallyday, Michel Sardou, Claude Francois, Herve' Vilard. In Italia compone per Domenico Modugno, Gigliola Cinquetti, Ornella Vanoni.
Il debutto al festival di Sanremo è nel 1976: sul palco dell'Ariston sale con il suo gruppo, gli Albatros, con 'Volo AZ 504'. Arriva terzo. Poco dopo arriva 'Nel cuore nei sensi', con cui partecipa al Festivalbar e che balza ai vertici delle classifiche nella versione francese incisa da Gerard Lenorman. L'anno dopo gli Albatros tornano a Sanremo con un'altra canzone di Toto, Gran Premio. Una svolta importante poi nel '78 con 'Donna donna mia'. Sigla del programma 'Scommettiamo' condotto da Mike Bongiorno, raggiunge i vertici della hit parade.
Un periodo fertile per Cutugno, che scrive anche la prima canzone per il grande Adriano Celentano, "Soli". Una canzone che per mesi resterà al primo posto in classifica. Per l'album di debutto, 'Voglio l'anima', bisognera' attendere il 1979. I brani saranno successivamente incisi da vari artisti, italiani e stranieri, e la title-track diventa sigla del programma tv francese 'Saranno famosi', restando per settimane ai vertici della hit parade. Ma sono tanti i successi del Toto nazionale: Solo noi viene lanciato a Sanremo nel 1980 e vince: la sua unica vittoria in 15 festival. Nello stesso anno firma tutte le canzoni del disco Il tempo se ne va per Adriano Celentano.
Dopo la pubblicazione di "La mia musica", del 1981, nel 1983 con il suo brano-simbolo, L'Italiano arriva solo quinto ma la canzone vende milioni di dischi e lo rende famoso nel mondo, Israele, Iran e Corea compresi. All'Ariston (è quasi leggenda la sua fama di 'eterno secondo') tornerà tante altre volte, come interprete, autore e superospite, mai in modo scontato: nel 2010, dopo un periodo difficile per motivi di salute, arriva a Sanremo con Belen Rodriguez, con la quale canta Aeroplani.
Nel 2012 invitato da Fabio Fazio, esegue L'Italiano con il coro dell'Armata rossa. Il suo legame con il festival è talmente forte che nel 2005 per parteciparvi rinuncia all'Olympia di Parigi. E, tra un festival e l'altro, Toto gira il mondo, non sta mai fermo sempre fedele al suo slogan: ''Lasciatemi cantare con la chitarra in mano, lasciatemi cantare, sono un italiano''.
I funerali di Toto Cutugno si terranno domani 24 agosto alle ore 11 alla Basilica Parrocchia dei Santi Nereo e Achilleo a Milano.
"Toto, amico caro ed amato. Compagno di innumerevoli ed indimenticabili momenti di spettacolo e di vita, ti auguro buon viaggio. Mi mancherai". Così Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, saluta l'artista amico con cui condivise il podio di Sanremo nel 1980 quando Toto Cutugno vince con Solo noi e lui arrivò terzo con Su di noi.
"Un doveroso omaggio a Toto Cutugno. Un Artista davvero rappresentativo per il nostro Paese. Ed era frequente condividere gli stessi palchi in tutta Europa. Fai un Buon Viaggio...". Così Angelo Branduardi su Facebook.
"Toto Cutugno era un artista, un uomo e un italiano buono e gentile. Ho molti ricordi legati a lui e sono sinceramente dispiaciuta per la sua scomparsa. Un abbraccio alla sua famiglia e ai suoi fan di tutto il mondo", scrive Laura Pausini.
"Sono addolorato, Toto Cutugno era una persona buona. Una perdita troppo grande per me, sono addolorato. Una grande perdita per tutti gli italiani e per chi ama la musica. Sembrava scontroso, invece era chiuso perché era malinconico e non triste", dice Pippo Baudo. "A quel Sanremo del 1983 capii subito che l'italiano sarebbe diventato un successo internazionale", conclude Baudo.
"Toto Cutugno, un italiano vero, se n'è andato… Autore e interprete della grande tradizione italiana. Ha scritto una delle canzoni italiane più famose del mondo, L'Italiano. Ci conoscevamo da sempre. Ciao Toto, la tua musica sale in cielo". Gianni Morandi, su Facebook, ricorda il collega.
"Ciao Toto, amico di una vita. Vivevi per la tua musica, per il tuo pubblico e per noi ci sarai sempre", il saluto dei Ricchi e Poveri.
"Una grande cultura musicale, apprezzato in tutto il mondo e spesso sottovalutato dall'intelligencija radical-chic nostrana. Un gran signore. In questo tempo di improvvisati ricordiamo chi faceva musica 'leggera' con classe, cuore e grande preparazione tecnica", ricorda il cantautore Enrico Ruggeri.
Orietta Berti scrive: "Con Toto ci siamo incontrati tantissime volte già dagli anni Settanta. Nei Festival di Sanremo e nei programmi televisivi. Ricordo con affetto una trasmissione, Piacere Rai Uno, che Toto conduceva e nella tappa di Ferrara dove andai ospite ricordo il suo grande spirito di accoglienza e la sua gentilezza. Le ultime volte ci siamo visti in Canada dove eravamo in Tournée insieme a Toronto e poi a Domenica In dove ci siamo salutati nei camerini. Non dimenticherò mai la divertente esperienza televisiva nel programma Ora o mai più, dove con Toto e tanti altri colleghi abbiamo condiviso il tavolo dei coach e abbiamo ricordato tanti aneddoti delle nostre carriere. Quando uscì il suo brano L' Italiano, ricordo che ci incrociammo anche in Belgio per delle promozioni tv. È un giorno triste. Sono vicina ai famigliari e porgo loro le mie condoglianze ".
"Ciao grande Toto, amico e maestro, sempre con una storia formidabile e un aneddoto fantastico da raccontare quando ho avuto la gioia di passarci del tempo. Miniera di consigli sul mestiere dello scrivere canzoni (mi svelò un trucco per far volare i ritornelli, che prima o poi userò in una canzone). Burbero dal cuore tenero e grande musicista esperto e curioso". Lo scrive sui social Jovanotti pubblicando una foto con l'artista scomparso ieri e Brunori Sas del 2019 in un'esibizione a Roccella Jonica. Jovanotti aggiunge: "Ha scritto capolavori pop che resteranno per sempre: Soli e Il tempo se ne va per @celentanoinesistente e quel monumento che è L'italiano, per dirne 3 che sappiamo tutti". Sulle foto che accompagnano il post scrive: "Queste due foto sono dello stesso Toto e di due Lorenzi, uno è quando ero ragazzino e amavo da pazzi Soli e i pezzi degli Albatros (la sua band) e l'altra di una serata indimenticabile a un #jovabeachparty a #roccellajonica quando si creò l'impossibile favoloso trio insieme a @brunorisas. Furono 15 minuti di puro amore e festa. Indimenticabile Toto Cutugno! Ti porterò nel cuore".
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