Si chiude dopodomani (sabato) la mostra dell’artista italiano Manuel Baldassare “Chaos& Order” che si articola in due esposizioni distinte: la prima, “Order”, è stata inaugurata presso la galleria Hermana di Pola il 14 giugno scorso, la seconda “Chaos”, è stata aperta il giorno dopo alla galleria El Magazèin di Dignano.
L'artista Manuel Baldassare con i galleristi Vedran Šilipetar della galleria Hermana e Germano Fioranti di El Magazèin all'apertura presso l'Hermana di Pola
“Order”, che attinge sia dalla parola francese “ordinateur”, che vuol dire “computer”, sia da quella inglese “order” che sta per “ordine”, ma anche per “comando”, si compone di una serie di opere pittoriche digitali. Tutto parte da un processo manuale, con l’autore che sceglie delle immagini o frammenti d’immagini cartacee ritagliando manifesti, riviste, giornali, volantini.
Tali immagini vengono scansionate ad altissima qualità e ricomposte digitalmente in collage. Quelle esposte a Pola sono una denuncia dei mali e delle dipendenze dell’umanità, tra le quali la guerra, gli zuccheri e l’ansia di bellezza che l’autore interpreta proponendo l’immagine di un teschio.
L'arte di Baldassare, diretta e profondamente emotiva, sembra essere volontariamente turbata da una dualità, tanto frenetica quanto paralizzante. Qui interviene un elemento essenziale per l'artista: la spiritualità, l'introspezione al servizio di un'altra realtà che è la sua realtà unica.
A parte una percettibile rielaborazione del noto dipinto “Bacco giovane e malato” del Caravaggio, che, tra quelle esposte alla galleria Hermana, è l’unico dipinto, le opere digitali trasmettono anche una sensazione di caos che poi viene ripreso nella parte della mostra allestita a Dignano, intitolata appunto “Caos”.
Tutte le opere esposte a Dignano sono realizzate su tela, sulla quale l’artista dipinge o riversa colori usando pittura acrilica, olio, pitture industriali, spray, pastelli a cera, spesso lasciando colare i colori sgargianti: una sgocciolatura, questa, che genere un magma pittorico da intendere come interpretazione personale dell’artista della nostra contemporaneità caotica.
Le sue opere danno vita a paesaggi fantastici o labirintici, a personaggi che sono ombre di se stessi o che proliferano in colori eccitanti. Lo spettatore è costantemente disorientato e prova una vertigine dei sensi. Come visioni trascritte su tela, con momenti che si accumulano, esplodono e finiscono per formare immagini e insiemi tanto istintivi quanto ambigui.
Anche tra le opere esposte a Dignano Baldassare riprende due opere del Caravaggio: "Autoritratto" e “Martirio di San Matteo” che, in particolare quest’ultima, l’autore rivista proponendo differenze non solo di composizione, ma anche di scena: qui San Matteo non viene ucciso dal sicario, ma si ribella, lo sovrasta a terra ma non lo uccide. Vincono la grazia e il perdono.
Manuel Baldassare, di San Vito al Tagliamento, vive e lavora tra St-Martin-la-Pallu, Parigi e Venezia dove ha partecipato pure alla Biennale. Ha esposto New York, Miami, Parigi, Lubiana, Venezia, Salonicco, Verona, Pordenone, Zurigo e in molte altre località.
La mostra si chiuderà domani con un finissage a Dignano alle ore 21.