Ventiquattro

MOLTE LE AREE TEMATICHE E MOLTI GLI AUTORI

LA STORIOGRAFIA SULL'ISTRIA PUNTA ALL'ECCELLENZA Presentati i nuovi numeri degli "Atti" e dei "Quaderni" del Centro di Ricerche storiche di Rovigno

Si è trattato di un appuntamento importante che ha certificato la validità e la tenuta dell’editoria storiografica in Istria in lingua italiana * „L’unico modo per garantire anche in futuro la prosperità delle nostre riviste è assicurare e certificare l’eccellenza scientifica dei due periodici con il doveroso numero di contributi categorizzati come saggi scientifici originali", ha detto il direttore Raul Marsetič * Nel presentare gli "Atti" Rino Cigui ha sottolineato il loro rilievo sia in ambito storiografico regionale, sia in quello nazionale ed internazionale, mentre Orietta Moscarda, presentando i "Quaderni" volume 35,ha sottolineato l'importanza dei numerosi contributi di studiosi rappresentativi di una nuova generazione di storici che negli anni sono usciti dalle università italiane e croate che hanno portato con sé, anche nuove metodologie e correnti storiografiche


 
9 min
Silvio Forza
foto: CRS

Si è trattato di un appuntamento importante che ha certificato la validità e la tenuta dell’editoria storiografica in Istria in lingua italiana * „L’unico modo per garantire anche in futuro la prosperità delle nostre riviste è assicurare e certificare l’eccellenza scientifica dei due periodici con il doveroso numero di contributi categorizzati come saggi scientifici originali", ha detto il direttore Raul Marsetič * Nel presentare gli "Atti" Rino Cigui ha sottolineato il loro rilievo sia in ambito storiografico regionale, sia in quello nazionale ed internazionale, mentre Orietta Moscarda, presentando i "Quaderni" volume 35,ha sottolineato l'importanza dei numerosi contributi di studiosi rappresentativi di una nuova generazione di storici che negli anni sono usciti dalle università italiane e croate che hanno portato con sé, anche nuove metodologie e correnti storiografiche

Si è svolta mercoledì, 13 novembre, la presentazione del volume 53 della rivista “Atti” e del volume 35 della rivista “Quaderni” del Centro di ricerche storiche di Rovigno che ha avuto luogo presso la sede del centro. Si è trattato di un appuntamento importante che ha certificato la validità e la tenuta dell’editoria storiografica in Istria in lingua italiana, ragione per cui lo stesso Centro è stato fondato nel 1968. E c’è da dire che si punta alla qualità poiché, ha spiegato il direttore Raul Marsetič „l’unico modo per garantire anche in futuro la prosperità delle nostre riviste è assicurare e certificare l’eccellenza scientifica dei due periodici con il doveroso numero di contributi categorizzati come saggi scientifici originali”

“Mi fa molto piacere annunciare che recentemente siamo riusciti ad includere la rivista Atti nell’indice editoriale DOAJ che sta per Directory of Open Access Journals”, ha proseguito Marsetič. „ L’indice comprende le riviste scientifiche e accademiche ad accesso aperto che utilizzano un rigoroso sistema di controllo della qualità, quindi parliamo di pubblicazioni di alto livello, a garanzia dei contenuti pubblicati, e questo accreditamento internazionale ci rende molto orgogliosi. Adesso procederemo con lo stesso iter per includere anche la rivista Quaderni per la quale adottiamo esattamente gli stessi criteri scientifici e quindi non vedo nessun ostacolo.

Gli Atti sono una pubblicazione “che da oltre mezzo secolo da un contributo importante sia in ambito storiografico regionale, sia in quello nazionale ed internazionale”, ha esordito lo storico Rino Cigui dando avvio alle presentazione del volume numero 53. “Con il loro carattere interdisciplinare”, ha proseguito Cigui “gli studi che da oltre cinquant’anni vengono pubblicati nella rivista si rivolgono non solo agli specialisti di una o di più discipline, ma più in generale agli uomini di cultura, intrecciando con essi un dialogo continuo che non ha mai preteso di offrire risultati intoccabili, quanto piuttosto di suggerire eventuali problematiche tenendo conto dei dubbi e delle opinioni degli altri.

foto: CRS

Presentando il XXXV volume dei Quaderni, la storica Orietta Moscarda ha sottolineato che la loro pubblicazione rappresenta un ragguardevole traguardo, in primo luogo per la complessiva attività culturale e sociale della nostra istituzione, ma soprattutto per quanti, in questi anni, hanno contribuito alla sua impostazione, redazione e stampa. Incentrati sulla storia dei territori dell’Alto Adriatico in età contemporanea, nei suoi molteplici e controversi aspetti politici, economici, sociali e culturali, i “Quaderni” ricoprono una posizione specifica nel panorama storiografico regionale istriano e nella complessiva produzione bibliografica del Centro”

GLI ATTI

L’ultimo numero degli Atti raccoglie nove contributi, cinque nella sezione “Saggi” e quattro nella sezione “Note e documenti”, per un totale di 384 pagine nelle quali vengono trattati argomenti relativi alle fonti documentarie medievali, al diritto canonico, alla storia socio-sanitaria, architettonico-urbanistica e religiosa, alla storia della cantieristica navale, al folclore istrioto, contributi che gettano nuova luce sulla complessa e variegata storia istriana.

Nel saggio d’apertura, Spoglio di fonti archivistiche. Edizione critica di quattro documenti sull’Istria medievale (1096-1412), Josip Banić propone l’edizione critica di quattro documenti riguardanti l’Istria dei secoli XI-XIV che finora non sono stati pubblicati in modo soddisfacente, tre dei quali conosciuti solo tramite regesto. La documentazione proposta rientra in un progetto di ricerca più ampio che vede coinvolto l’autore, denominato Fontes Istrie medievalis, il quale, attraverso l’edizione di fonti storiche comprese nell’arco temporale che va da VI secolo al 1535, prefigge un’ampia revisione della storiografia istriana relativa al medioevo, che presenta, com’è noto, ancora notevoli lacune.

Palmiro Bonini, nello studio  Il processo matrimoniale Gregorich-Pechiarich della curazia di Sant’Antonio di Capodistria (1561-1566), tratta una vicenda che vede protagonista Orsa Gregorich, una giovane sposa abbandonata e costretta a chiedere l’intervento della Chiesa al fine di convincere  il coniuge, Zorzi Pechiarich, a riprendere la coabitazione interrotta appena pochi giorni dopo aver introdotto la giovane in casa sua. Si trattava di una delle conseguenze dei cosiddetti “matrimoni clandestini”, ai quali, da sempre, la Chiesa aveva cercato di porre rimedio.

Vita e morte a Momiano e Gallesano

Sulla scorta dei registri parrocchiali dei defunti e dei battezzati della parrocchia di Momiano, Rino Cigui, nel saggio “La morte fa vindemie oribili”. Malattie contagi e carestie nella parrocchia di Momiano in età moderna e contemporanea, analizza l’evoluzione sanitaria e socio- economica della località istriana dal XVI alla fine del XIX secolo, periodo cui Momiano venne colpita da malattie infettive, contagi e crisi agricole, che andarono a incidere sulle sue condizioni socio-economiche e demografiche, condizionandolo sia a livello materiale sia psicologico, esponendo la popolazione rurale “alla fatalità della morte”, incentivando le manifestazioni del sacro, laddove per la cura delle malattie si fece sovente ricorso a pratiche eterodosse.

Della località nel Buiese tratta pure Marina Paoletić nel contributo Momiano nei fondi archivistici privati Rota-Benedetti e Rota-Gregoretti. Indagini per la sua ricostruzione storico-architettonica e urbanistica. Gli archivi privati Rota-Benedetti e Rota-Gregoretti, le cui fonti datano dal XVI al XX secolo e sono significative per la conoscenza del casato dei Rota. Le fonti individuate hanno permesso all’autrice la ricostruzione delle proprietà immobili possedute dalla famiglia nella località, nonché di altri edifici significativi del luogo, e di collocarli con precisione grazie alle mappe ottocentesche del Catasto franceschino. 

Chiude la sezione “Saggi” Matija Drandić con la prima parte del saggio Nascere, sposarsi e morire nella Gallesano dell’Ottocento. L’autore, sulla scorta dei libri parrocchiali dei battezzati, dei copulati e dei morti di Gallesano, analizza l’evoluzione demografica della suddetta località durante la prima metà del XIX secolo, uno tra i periodi più dinamici e complessi della storia istriana, caratterizzato da diversi fenomeni e processi, come le conseguenze della caduta di Venezia, la dominazione francese e austriaca, i mutamenti climatici e le condizioni igienico-sanitarie, che segnarono profondamente il tessuto demografico, politico, economico, sociale e culturale della penisola. La ricerca si sofferma su alcuni aspetti antropologico-culturali desumibili dall’analisi dei registri parrocchiali.

La sezione “Note e documenti” si apre invece con il saggio di Ljudevit Anton Maračić, Relazioni tra la giunta cittadina e il convento di S. Francesco a Cherso secondo il “Libro dei consegli“ (1495-1806). Il Convento di San Francesco dei minori conventuali a Cherso esiste da quasi 800 anni, e per l’Ordine  esso rappresenta una vera miniera di avvenimenti e una galleria di personaggi importanti, tra i quali si devono annoverare ben quattro ministri generali e circa venticinque ministri provinciali. Fondamentali per l’esistenza e lʼattività del convento risultarono i rapporti con il Comune chersino. Dallo spoglio della documentazione sono emerse informazioni interessanti, nomi ed avvenimenti che hanno caratterizzato la vita religiosa e civile dell’isola in un arco temporale di quasi quattro secoli.

Su Lo squero Panfili. Storia di un’impresa e della sua famiglia disquisisce, invece, Bruno Pamfili che ripercorre la storia della cantieristica sviluppatasi nei secoli a Trieste ed in parte dell’Istria. In tale contesto si inserisce la vicenda della famiglia Pamfili, che ha origini antichissime e che dopo essersi trasferita a Rovigno da Venezia ai primi del 1700 con Iseppo, attivo nello squero Borri, si spostò a Trieste, dove il figlio Odorico Panfilli avrebbe fondato nel 1789 l’omonimo cantiere, attivo fino al 1853. Per la qualità dei materiali impiegati e per il disegno costruttivo in esso vennero prodotte navi rinomate in tutta Europa,  tra le quali la Carolina, la prima imbarcazione a vapore dell’Adriatico, e la Civetta, la prima a montare l’elica pensata da Giuseppe Ressel.

Documenti sul folclore istrioto e i sacri bronzi del campanile di Albona

Un dettagliato corpus di costumi popolari dell’Istria meridionale viene offerto da Paola Delton nel contributo Per lo studio del folclore istrioto. Studio comparativo dei costumi popolari di Rovigno, Valle, Dignano, Gallesano, Fasana e Sissano. L’autrice descrive i costumi popolari tradizionali delle sei località dell’Istria meridionale storicamente caratterizzate dalla parlata istriota, di cui individua i tratti comuni e quelli distintivi del modo di vestire tradizionale, nonché, più in generale, delle espressioni della cultura popolare, come la lingua, i canti, i balli e gli strumenti musicali tradizionali. Quello che oggi è considerato il costume popolare di queste località, afferma la Delton, rappresenta il costume di scena dei gruppi folcloristici delle Comunità degli italiani locali. Questi costumi, conclude l’autrice, rappresentano la versione odierna di un ipotetico costume popolare del luogo, diventato tale nel momento in cui i vari capi d’abbigliamento e gli accessori hanno perso la loro funzione pratica e sono stati adottati come espressione di identità personale ed etnica.

Il volume termina con il contributo di Franco Stener, I sacri bronzi del campanile di Albona. Stando alle affermazioni del sovrintendente austriaco  Anton Gnirs,  durante la prima requisizione dei sacri bronzi a fini bellici, del 1916, venne asportata dal campanile una campana e rimase solo quella del 1841, fusa a Lubiana nella fonderia Samassa e ancora presente. Dopo la guerra ne venne aggiunta una nuova, fusa a Udine dalla fonderia Broili nel 1921; la tradizione orale menziona anche una terza campana, più piccola, presente ancora dopo la seconda guerra mondiale.

I QUADERNI

 “La costante attenzione dedicata a un sempre maggiore ventaglio di temi e d’interessi di ricerca”, ha spiegato Orietta Moscarda presentando il volume 35, è stata ampliata nel tempo da numerosi contributi di studiosi rappresentativi di una nuova generazione di storici che negli anni sono usciti dalle università italiane e croate che hanno portato con sé, anche nuove metodologie e correnti storiografiche. Non solo, la rivista ha inevitabilmente recepito le trasformazioni in atto nella cultura e nella pratica storiografica della nostra area di confine, legandosi alle trasformazioni culturali che hanno caratterizzato l’ambiente della comunità nazionale italiana e quello istriano più in generale. 

La linea editoriale ha perciò dato spazio alla più ampia scelta di tematiche e di autori, coprendo una vasta gamma di temi che hanno privilegiato l’analisi dei complessi aspetti relativi alla disgregazione dello stato jugoslavo, ai controversi aspetti politici e economici della storia dell’Istria e di Fiume in età contemporanea, a studi sull’irredentismo, sullo Stato Libero di Fiume, senza tralasciare importanti riflessioni e raccolta di memorie legate alla Resistenza e al secondo dopoguerra, per spaziare poi dalla storia dell’architettura moderna, alla stesura di biografie di personaggi poco noti, ma che hanno dato un pregevole contributo storico-culturale all’Istria, a Fiume e alla Dalmazia.

A comporre il XXXV volume della rivista sono dieci (10) contributi di collaboratori italiani e croati, nonché di ricercatori dello stesso CRS.

Indice del volume XXXV dei Quaderni

Ferruccio Canali, Urbanistica nazionalista. Nuovo disegno urbano per piazza della Vittoria e Italianità a Gorizia (1937-1942)

Diego Han, La prostituzione a Rovigno tra le due guerre mondiali

 Daniela Bišić Martinčić, Condizioni di lavoro e forme di assistenza; contributo alla storicizzazione dell’incidente minerario di Arsia del 28 febbraio 1940

Ivan Buttignon, Dalle istanze sociali alla difesa di “Trieste italiana”. La parabola dei partigiani osovani dalla Guerra di Liberazione al tempo di pace

 Orietta Moscarda, Il confine nord Adriatico nei documenti 1945-1947. La Commissione jugoslava per le questioni dei confini

Paola Delton, Da scuola italiana a “scuola mista”. La scuola elementare di Dignano dal 1945 al 1959

Marco Giani, L’ “Associazione calcio femminile” di Milano (1948). Profughe (e triestine) che rincorrono un pallone

 David Orlović, Il cantiere navale Uljanik- Scoglio Olivi nei primi anni jugoslavi (1947-1954)

Silva Bon, Nel secondo dopoguerra a Trieste: storia della leadership ebraica

Franco Stener, Lo sport del remo a Isola d’Istria dalle origini all’esodo (1925-1955)

 

Nel corso della presentazione il direttore Raul Marsetič ha menzionato i cospicui investimenti realizzati per migliorare e riammodernare la sede del Centro e ha ringraziato la Repubblica di Croazia che, per il tramite dell’Unione Italiana, ha finanziato in pratica tutti gli interventi che chee sono stati tanti e complessi, mentre alcuni sono ancora in corso di svolgimento.

 


Nastavite čitati

Istra
 

KAMPANJA NA RUBU MRŽNJE: Danas su lokalni političari pokazali zavidnu razinu netrpeljivosti

Evo nam nove vizure istarskog političkog krajobraza: Peršurić i Jakovčić okreću IDS prema HDZ-u” * Danas su Peđa Grbin i Valter Boljunčić napali Filipa Zoričića, a Filip Zoričić napao Valtera Boljunčića i Peđu Grbina: baš zanimljivo * Sutra objavljujemo priču Borke Petrović o pulskom akvariju koji slavi 25. godišnjicu postajanja, a bavit ćemo se i izazovima koje nadolazeća turistička sezona donosi iznajmljivačima

Istra
 

POREČ: Idući tjedan upisi u Dječji ljetni kamp

Kamp će biti namijenjen za djecu u dobi od 5. godine do završenog četvrtog razreda osnovne škole. Prvo će startati Ljetni kamp + za djecu Posebnog odjela Osnovne škole Poreč, i to od 16.do 28.lipnja. a za ostalu djecu počinje od 30.lipnja i trajat će po smjenama do 09.kolovoza

Da bi ova web-stranica mogla pravilno funkcionirati i da bismo unaprijedili vaše korisničko iskustvo, koristimo kolačiće. Više informacija potražite u našim uvjetima korištenja.

  • Nužni kolačići omogućuju osnovne funkcionalnosti. Bez ovih kolačića, web-stranica ne može pravilno funkcionirati, a isključiti ih možete mijenjanjem postavki u svome web-pregledniku.