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La Dante di Pola persegue l’ideale del transculturalismo: “Compito primario della Società Dante Alighieri è quello di diffondere la lingua italiana, ma anche di far conoscere agli appartenenti della maggioranza, sia essa croata, slovena e agli appartenenti agli popoli, la cultura, gli usi ed i costumi di quella minoranza con la quale convivono, nel nostro caso la minoranza italiana. * Da ora In rete attività e i programmi della Società, con particolare accento ai corsi di lingua e ai podcast audio come strumento di comunicazione al passo con i tempi
La Dante di Pola persegue l’ideale del transculturalismo: “Compito primario della Società Dante Alighieri è quello di diffondere la lingua italiana, ma anche di far conoscere agli appartenenti della maggioranza, sia essa croata, slovena e agli appartenenti agli popoli, la cultura, gli usi ed i costumi di quella minoranza con la quale convivono, nel nostro caso la minoranza italiana. * Da ora In rete attività e i programmi della Società, con particolare accento ai corsi di lingua e ai podcast audio come strumento di comunicazione al passo con i tempi
Fondata nel 1919, presente e attiva nella prima metà e dismessa nella seconda metà del XX secolo, rifondata il 13 luglio 1992, la società Dante Alighieri di Pola si è dotata recentemente di un sito internet con dei contenuti davvero interessanti.
Quella di Pola, operante presso la sede della Comunità degli Italiani, è una delle oltre 500 sedi locali sparse in 80 paesi del mondo, in tutti i continenti, della prestigiosa Società Dante Alighieri, fondata nel 1889 allo scopo di tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiana nel mondo. La sua rete attualmente connette oltre 130 mila persone, sia italiani all’estero, sia stranieri che amano l’Italia, che desiderano imparare – è proprio il caso di dirlo – la lingua di Dante, o migliorare le loro competenze linguistiche in italiano.
La Dante di Pola, dalla sua rifondazione, fortemente voluta dalla CI e specialmente da Bruno Flego (uno dei dirigenti e attivisti più impegnati), è stata presieduta da Marisa Slanina, Silvana Wruss (per 25 anni) e attualmente da Kristina Fedel Timovski. Nel suo nuovo sito, propone una selezione dei maggiori progetti portati a termine negli ultimi anni, citando gli oltre 100 corsi di lingua italiana per tutti i livelli e i Corsi di lingua italiana per i dipendenti dell’amministrazione cittadina, nel contesto del progetto "Sample" in collaborazione con la città di Pola.
La sede polese della Dante trova giustificazione non soltanto in quello che è un valore universale legato alla diffusione di una delle lingue più parlate (65 milioni di persone) e tra le dieci più studiate al mondo, ma anche in virtù di ragioni particolari e locali: per secoli l’italiano, magari nella sua variante veneta, ma non solo, è stata la lingua più parlata a Pola, mentre oggi è una delle due lingue ufficiali della Città. Da qui questa dichiarazione d’intenti della Dante polese, che sembra un’invocazione al superamento del mero multiculturalismo per addivenire al transculturalismo: “per una comprensione e una stima reciproca è necessario non soltanto lo studio della lingua di un popolo, ma anche la conoscenza della sua cultura. Compito primario della Società Dante Alighieri è quindi quello di diffondere la lingua italiana, ma anche di far conoscere agli appartenenti della maggioranza, sia essa croata, slovena od altro, la cultura, gli usi ed i costumi di quella minoranza con la quale convivono, nel nostro caso la minoranza italiana. Soltanto allora potremo parlare di una convivenza pacifica, di un costante scambio di valori con i vicini, di un continuo e inevitabile arricchimento, nel nome di una cultura universale di cui in Dante riconosciamo il simbolo”.
Dante a Pola, suo nipote Nicolò farmacista a Zagabria
Tra le ragioni locali e particolari non va scordato il fatto che Pola è l’unica città dell’attuale territorio croato nominata da Dante della Divina Commedia, precisamente nel canto IX dell’inferno. Detto per inciso, Dante nomina la Croazia nel canto XXI del Paradiso, ai versi 103 e 104 dove scrive: “Qual è colui che forse di Croazia / viene a veder la Veronica nostra” il che, parafrasando, vuol dire “come il pellegrino che giunge forse dalla Croazia (da leggere: da lontano) per vedere a Roma il velo della Veronica”. Vale la pena di ricordare che, in base alle ricerche di Ivan Lerotić, Dante avrebbe visitato molte località croate (Zagabria, Arbe,Traù, Spalato, l’isola di Curzola, Ragusa) e della Bosnia, mentre suo nipote Nicolò Alighieri nel 1399 avrebbe aperto una farmacia a Zagabria, in via Kamenita ulica, in una casa ancora presente sulla cui facciata si trova una targa che cita l’evento.
Il nuovo sito della Dante Alighieri di Pola, oltre a mettere in risalto l’organigramma, la propria missione e la propria visione, le attività culturali e i corsi di italiano che organizza (livelli A1, A2, B1, B2, C1 e C2), presenta una sezione dedicata ai progetti, inaugurata con i podcast di Luisa Sorbone, intesi come spazi audio dedicati alla lingua e alla letteratura italiana.
Luisa Sorbone, laureata in Lingue e Letterature Straniere all’Università di Genova, è una giornalista italiana che da otto anni vive stabilmente a Pola. Oltre alla sua lunga esperienza professionale, sia in Italia, sia all’estero, Luisa Sorbone porta in seno alla Dante anche – specie nel nostro contesto in cui l’italiano è decontestualizzato dall’ambiente sociale, ovvero dalla mutevole quotidianità, anche linguistica, italiana – un prezioso contributo in quanto a vocabolario, sintassi e specialmente dizione. Ecco perché, chi ha già sentito i podcast realizzati per la Dante di Pola da Luisa Sorbone ha commentato con un “questo si che è vero italiano”. In effetti, sembra di stare ad ascoltare le famose trasmissioni dedicate alla cultura da Rai Radio 3.
LUISA SORBONE
Inizia la professione di giornalista e traduttrice agli inizi degli anni '90, collaborando con testate nazionali, periodici e circuiti televisivi italiani. Accanto alla passione per la medicina, da sempre coltiva anche quella per le lingue e per la letteratura. Ha tradotto in italiano libri di letteratura francese e inglese per ragazzi e nel 2004 ha scritto L’Africa Australe, nato dai suoi viaggi in Africa e dalla collaborazione con il Consolato di Namibia a Milano. Vive a Pola da 8 anni.
Dopo l’esperienza professionale con TvIstra, attualmente è redattrice per una casa editrice di Milano, collabora con Kulturistra, con la Comunità Croata di Trieste e con la Società Dante Alighieri di Pola. Crede nel multiculturalismo come risorsa di evoluzione sociale e nel valore della comunicazione interculturale in tutti i suoi aspetti, a partire da quello linguistico
A cadenza quindicinale, verranno messi in rete 6 podcast dalla durata compresa tra i 10 e i 20 minuti, che via via possono essere sia di natura esplicativa e in troduttiva alla materia, sia lettura di brani di letteratura italiana. Come chicca finale, viene spiegata l’etimologia di vocaboli particolari o di modi di dire italiani. Nel primi dei due podcast già in rete i jolly finali sono dedicati all’aggettivo scafato / scafata, mentre nel secondo Luisa Sorbone spiega da dove deriva il modo di dire “per il rotto della cuffia”.
Ma veniamo ai due podcast. Già la citazione di Umberto Eco, messa in risalto nella pagina d’apertura, dice molto: “Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito…perché la lettura è una immortalità all’indietro”. E infatti, Luisa Sorbone inaugurando il suo primo podcast, intitolato “Scrittori italiani dalla metà del Novecento a oggi: una panoramica”, fornisce immediatamente una chiara risposta alla domanda “perché leggere”? “La lettura di testi letterari”, sostiene l’autrice del podcast”, “arricchisce il vocabolario, migliora la nostra struttura grammaticale, sviluppa le capacità espressive e la comprensione culturale. E stimola l’interesse per l’apprendimento della lingua.”
In questo primo podcast l’autrice mette in evidenza il fatto che “in generale buona parte della narrativa italiana contemporanea è una narrativa impegnata, perché affronta questioni importanti di tipo sociale e culturale, come la globalizzazione, le disuguaglianze sociali, l'identità di genere e l'ambiente . E accanto ai contenuti c'è naturalmente la ricerca di innovazione stilistica e linguistica”.
Vengono presentati in sintesi alcuni degli autori che hanno fatto la storia della letteratura italiana tra la fine del 900 e i giorni nostri: Oriana Fallaci, Tiziano Terzani, Elena Ferrante, Niccolò Ammaniti, Paolo Giordano, Roberto Saviano, Andrea Camilleri, Alessandro Baricco, Antonio Scurati, Michela Murgia, Claudio Magris, ma anche i vari vincitori delle ultime edizioni del Premio Strega (uno dei più prestigiosi in Italia, e la Società Dante Alighieri vi delega i suoi rappresentanti in seno alla giuria) i cui libri sono reperibili presso la Biblioteca civica di Pola.
Umberto Eco, un intelletuale in anticipo sui tempi
Ecco cosa Luisa Sorbone dice a proposito di Umberto Eco: "Sarebbero molte le pietre miliari del panorama letterario italiano da prendere in considerazione e di cui parlare. Ne cito uno per tutti, Umberto Eco, con la sua scrittura polifonica, che mette insieme stili e contenuti diversi, dal giallo medievale al romanzo storico per arrivare alla riflessione filosofica e teologica. Pensiamo al Pendolo di Foucault , un grande esempio di metafiction, di forma narrativa che si auto-commenta, e di grande attualità profetica per i temi trattati: la costruzione del mito e l'ossessione del complotto, ben prima della diffusione di Internet con le sue fake news e le sue post-verità. Si potrebbe dire molto su questo testo, anche sul concetto di utilizzo della parola e della sua pericolosa, quanto inevitabile, funzione manipolativa."
Poiché innovativi in termini di sperimentazione stilistica e di profondità tematica, Luisa Sorbone cita anche Dino Buzzati e Italo Calvino, e proprio a Calvino è dedicato il secondo podcast. Oltre che un intellettuale impegnato a livello sociale, è stato un grande innovatore e sperimentatore, ha aperto percorsi nuovi per la narrativa contemporanea e ha influenzato molti scrittori successivi.
Gran parte di questo secondo podcast è dedicato alla lettura di brani de romanzo "Il Barone Rampante" dalla la raccolta di racconti "Le città invisibili": infatti, siamo di fronte a un progetto audio teso a migliorare la competenza linguistica e culturale della lingua italiana di chi ascolta, e “la lettura dei testi”, dice Luisa Sorbone”, è certamente uno degli strumenti più interessanti ed efficaci che abbiamo a disposizione.”
“Mi piacerebbe instaurare una collaborazione con gli ascoltatori”, ci ha detto Luisa Sorbne in modo da conoscere i loro gusti letterari per quel che riguarda la letteratura italiana e magari preparare delle trasmissioni che vadano ad assecondarli”
Il prossimo podcast esce a inizio febbraio e sarà dedicato a Dino Buzzati.
Rileviamo infine che il progetto dei podcast è parzialmente finanziato dalla Regione istriana.
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Početak je u 18 sati / Inizio alle ore 18
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