- Sono del '53 e a Fasana ho sentito parlare sempre e solo l'istroveneto, mai l'istrioto, e nemmeno l'italiano. Una volta per noi Fasanesi l'italiano era l’istroveneto. La lingua italiana non esisteva. Esisteva solo l’istroveneto, sinonimo dell’italiano. Non mi ricordo se qualcuno parlava l'istrioto.
Con queste parole inizia il nostro incontro con Luciano Paris, nuovo presidente della Comunità degli italiani di Fasana. Comunità che oggi riunisce poco più di 500 membri, ma nessun parlante l’istrioto.
- La scomparsa dell’istrioto fasanese - prosegue Paris - è dovuta dal fatto che è stato sostituito dall’istroveneto. A Fasana, infatti, tutti quelli che parlano l’italiano parlano l’istroveneto, anche all’interno della Comunità, giovani compresi. Anche se, credo, i giovani non sentono il bisogno di coltivare il dialetto. Non li vedo come degli eredi dell’istroveneto. L’istroveneto lo vedo come un dialetto "chiuso" e avrà, purtroppo, lo stesso futuro dell’istrioto. Tra trent’anni dubito ci sarà ancora qualcuno che lo parlerà.
A Fasana siamo all'incirca 3.300 abitanti, d’estate arriviamo a 10.000. Succederà che tra qualche anno diventeremo un posto di riposo per stranieri, mentre noi autoctoni rimarremo in pochi. Fasana ha perso la sua identità quale paese di pescatori. Non si vedono più le reti dei pescatori in riva, non si sente parlare l’istroveneto come una volta...
LUCIANO PARIS
Lo scorso settembre, su proposta del consigliere della Dieta democratica istriana Raul Marsetič, l'istroveneto è entrato nello Statuto di Fasana e il Consiglio comunale lo ha aggiunto, assieme al ciacavo, tra i dialetti da tutelare e valorizzare sul territorio.
- Il nostro piano per salvaguardare l’istroveneto, che partirà il prossimo autunno, è quello di lavorare con i ragazzi. Inizieremo, infatti, con delle nuove attività all’interno della CI, pensiamo di formare il folclore e il gruppo dei minicantanti. L’intenzione c’è, poi vedremo se riusciremo a realizzare questi progetti. Coinvolgeremo, inoltre, i bambini dell’asilo italiano di Fasana.
Abbiamo il sostegno del Consiglio municipale che ci appoggia pienamente e i nostri rapporti sono ottimi. Del Consiglio municipale di Fasana fanno parte quattro nostri connazionali. Di conseguenza la CI è ben presente nell’amministrazione pubblica
LUCIANO PARIS
Un altro importante progetto che intende avviare la Comunità fasanese è quello di riaprire una scuola elementare italiana.
- Una volta la Comunità degli italiani di Fasana era una Comunità fortissima. Poi molti abitanti sono emigrati e col passare degli anni tante cose sono cambiate. Ai miei tempi eravamo in tantissimi che frequentavamo la scuola italiana. Per riavviarla inizieremo con i bambini dell’asilo italiano. Vedremo se ci saranno degli interessati. Un altro punto fondamentale sarà quello dei costi, anche se abbiamo il pieno appoggio dell’Unione Italiana. Ma credo si potrà fare. Con calma e tranquillità, senza dover forzare la questione. L’ambizione c’è, ma è meglio andare cauti, fare tutto passo per passo. Vedremo cosa ci riserverà il futuro. L’importante, però, è andare avanti.
La scuola elementare italiana di Fasana chiude nel 1953. Anno in cui viene sospesa anche l’attività dell’allora Circolo Italiano di Cultura (CIC) nato nel 1948. Solo il 30 giugno 1992, per iniziativa di Giancarlo Moscarda e di Carlo Suran, nasce la Comunità degli italiani di Fasana.