In vista delle elezioni del 18 maggio, nel corso delle quali in varie località istriane verranno eletti i vicesindaci in rappresentanza della comunità italiana locale, pubblicheremo le interviste con tutti i candidati in quelle città (Pola, Dignano e Buie) e nel comune di Verteneglio, in cui gli elettori saranno chiamati a scegliere tra più candidati. Il criterio delle pubblicazione delle risposte non dipende da altra scelta redazionale che non sia quella di pubblicare le interviste nell’ordine cronoloogico in cui sono state portate a termine, il che dipende pure dal momento in cui sono giunte le risposte dei candidati.
Dopo l’intervista prelettorale pubblicata ieri con la candidata a vicesindaca di Dignano Manuela Geissa, oggi ci spostiamo a Pola presentando Valmer Cusma, candidato a vicesindaco, in quota CNI, della città dell’Arena, dove hanno diritto a questo voto specifico 1860 elettori di nazionalità italiana. Cusma è ormai da oltre cinquant’anni nel mondo del giornalismo, è stato una delle voce storiche della redazione italiana di Radio Pola e vanta collaborazioni con il quotidiano degli Italiani “La Voce del popolo” di Fiume, “Il piccolo di Trieste” e Radio Capodistria.
Attualmente vicepresidente, è stato anche presidente della società artistico-culturale “Lino Mariani” di Pola e, per più mandati, consigliere dell’Assemblea della Comunità degli Italiani di Pola e di quella dell’Unione Italiana. È membro della presidenza consiglio regionale CNI. È noto anche come autore di testi di canzoni in italiano, istroveneto e istrioto. “Ho iniziato a fare il paroliere in un momento in cui in Istria mancavano nuove canzoni in italiano e”, come ha spiegato nel corso del confronto tra i cinque candidati a vicesindaco italiano di Pola svoltosi presso la CI polese il 7 maggio, “nei titoli delle mie canzoni spesso ho inserito i nomi di località istriane, per ricordare a tutti che avevano anche un nome storico italiano”.
Pola è una delle località istriane in cui si elegge un/a vicesindaco/ in rappresentanza delgli italiani e con il voto dei membri della CNI. Ritiene che questi siamo una funzione e un metodo elettivo importante.
Certamente, e per il semplice motivo che il vicesindaco eletto in questo modo è svincolato dai partiti, è autonomo e indipendente e del suo operato risponde unicamente alla sua coscienza e agli elettori. In passato invece, il vicesindaco politico doveva sottostare alle direttive del partito che il più delle volte non si è dimostrato troppo generoso nei confronti della CNI. Mi rimane impressa nella mente l’affermazione di un ex vicesindaco italiano politico per il quale l’interesse del partito era prioritario rispetto a quello della CNI. Ogni commento è superfluo.
“Intendo avviare rapporti più intensi con l’ Unione Italiana, dare vita a una specie di coordinamento dei vicesindaci italiani in Istria e mantenere i legami con i Polesani esodati”
La prima cosa che farà nel caso in cui venisse eletto a vicesindaco?
Innanzitutto farò un confronto dettagliato tra i diritti della CNI sanciti sulla carta e la loro attuazione definendo quindi i settori in cui intervenire. Poi farò visita a tutte le istituzioni della CNI operanti in città, come scuole, asili, mass media, la CI, la Lino Mariani per instaurare un rapporto di collaborazione permanente finalizzato alla soluzione delle problematiche che emergeranno. Intendo inoltre avviare rapporti più intensi con l’ Unione Italiana, dare vita a una specie di coordinamento dei vicesindaci italiani in Istria e mantenere i legami con i Polesani esodati.
“Nell’Istria slovena nelle varie istituzioni e uffici pubblici e banche mi rivolgo sempre in italiano ottenendo risposta in italiano anche da quegli impiegati che chiaramente non sono italiani, però si sforzano e parlano anche in maniera decente l'italiano"
Come valuta la situazione del bilinguismo a Pola?
Negli ultimi quattro anni sicuramente sono stati fatti passi avanti nell’attuazione del bilinguismo proprio perchè il vicesindaco è stato eletto direttamente e non in chiave politica in coppia con il sindaco. Rimane da percorrere ancora tanta strada a livello di bilinguismo visivo o visibilità e dell’uso pubblico e ufficiale della lingua italiana che purtroppo spesso è messa in secondo piano o ignorata.
Secondo me ormai da troppo tempo a Pola non viene rispettato in maniera sufficiente il diritto o il rispetto dell'uso pubblico o ufficiale della lingua italiana. I funzionari politici nei loro interventi pubblici si limitano a rispettare questo diritto con un semplice “Buonasera a tutti” e poi vanno avanti continuano il discorso esclusivamente in croato, sia a livello cittadino ecomunale, sia a livello a livello regionale. Le persone agli sportelli che dovrebbero parlare in italiano non lo parlano. Farò un piccolo paragone con la realtà dell’Istria slovena dove nelle varie istituzioni e uffici pubblici e banche mi rivolgo sempre in italiano ottenendo risposta in italiano anche da quegli impiegati che chiaramente non sono italiani, però si sforzano e parlano anche in maniera decente l'italiano.
“Per creare un clima più favorevole alla CNI autoctona è necessario secondo me lavorare sul concetto di italianità come piacere e non come mero dovere promuovendo eventi dalla cultura all’enogastronomia, dalla musica allo sport che coinvolgano tutta la cittadinanza e non solo gli italiani”
Cosa risponde a quelli che dicono che gli Italiani a Pola sono troppo pochi per godere di particolari diritti, compreso il diritto al vicesindaco espresso e votato dalla stessa comunità italiana?
Alla fin fine i diritti di cui godiamo ce li ha dati il popolo di maggioranza vale a dire i Croati. Sono diritti ben radicati nella storia e nella civiltà di queste terre nonchè riconosciuti a livello comunitario. Sarà forse spiacevole ricordarlo, ma proprio in virtù anche dei diritti minoritari la Croazia è stata accolta nell’Unione Europea. Chi si oppone a tali diritti è in minoranza, come mi sembra di capire seguendo la stampa e i social. Per creare un clima più favorevole alla CNI autoctona è necessario secondo me lavorare sul concetto di italianità come piacere e non come mero dovere promuovendo eventi dalla cultura all’enogastronomia, dalla musica allo sport che coinvolgano tutta la cittadinanza e con la partecipazione di attori non solo italiani.
Qual è la maggiore critica che rivolge alle autorità locali attuali in merito all'attuazione dei diritti della comunità nazionale italiana?
Insufficiente sensibilità e una certa dose di ignoranza della storia, della cultura e delle conquiste civili a Pola.
“La Redazione italiana di Radio Pola non esiste più come soggetto indipendente con autonomia redazionale, c’è pochissimo spazio per noi nella Televisione pubblica, nei media locali le poche notizie italiane si potrebbero migliorare come qualità. Anche in questo campo abbiamo molto da imparare dalla vicina Slovenia come pure da Trieste e in questo secondo caso mi riferisco alla posizione della minoranza slovena”
Per l’attuazione dei diritti specifici degli italiani è molto importante il rapporto dell’amministrazione cittadina con gli organi politico-amministrativi e le istituzioni scolastiche e culturali e i media della CNI. Come valuta questo rapporto?
Sul piano generale l’amministrazione cittadina mantiene rapporti istituzionali con Comunità degli Italiani, le scuole italiane, gli asili e lo studio di italianistica a Pola, ma anche con i Consigli (regionale e cittadino) della comunità nazionale italiana. Nel passo successivo però entra in ballo il vicesindaco italiano per instaurare rapporti ancora più forti e costruttivi con gli enti stessi che essendo espressione di una comunità minoritaria sono più delicati per non dire più fragili, per cui hanno bisogno di maggiori attenzioni. A proposito del consiglio regionale e di quello cittadino della CNI devo dire che dovrebbero disporre di determinate risorse finanziarie per attuare determinati progetti, sul modello delle CAN in Slovenia. E dovrebbero avere anche il diritto di veto sulle questioni CNI.
Parallelamente, è sicuramente è fondamentale l’operato dell’Unione Italiana, del Centro di Ricerche Storiche di Rovigno, del Dramma Italiano del Teatro Nazionale Croato “Ivan pl. Zajc” di Fiume della casa editrice Edit con le sue pubblicazioni e la redazione italiana di Radio Pola. Le maggiori osservazioni critiche le rivolgo ai cosiddetta media elettronici: la Redazione italiana di Radio Pola non esiste più come soggetto indipendente con autonomia redazionale, c’è pochissimo spazio per noi nella Televisione pubblica, nei media locali le poche notizie italiane si potrebbero migliorare come qualità. Anche in questo campo abbiamo molto da imparare dalla vicina Slovenia come pure da Trieste e in questo secondo caso mi riferisco alla posizione della minoranza slovena.
“Sicuramente darò il mio appoggio a tutte le iniziative a favore dei giovani e degli appartenenti alla terza età"
Se verrà eletto, da cittadino e non solo come appartenente alla comunità, intende dare il suo contributo a tutto tondo allo scopo di apportare migliorie alla Città di Pola?
Sicuramente vorrei essere coinvolto nella gestione del territorio e adoperarmi per i connazionali anche in quanto cittadini. Mi piacerebbe trovare il modo di garantire il trasporto urbano gratuito per i pensionati, indipendentemente dall'importo della pensione, come avviene a Zagabria, anche ridurre il volume del traffico. Inoltre, l’asilo gratis per tutti che sarebbe anche una misura pro natalità. Mancano secondo me luoghi di sana aggregazione dei giovani e quelli di ritrovo per i meno giovani dove poter incontrarsi, giocare a carte, ballare e dare un senso al proprio tempo libero. Sicuramente darò il mio appoggio a tutte le iniziative a favore della terza età.
“Il vicesindaco indipendente ed eletto solo dagli italiani è svincolato dai partiti, è autonomo e indipendente e del suo operato risponde unicamente alla sua coscienza e agli elettori. In passato invece, il vicesindaco politico doveva sottostare alle direttive del partito”
Perché gli elettorati dovrebbero dare il loro voto proprio per lei?
Uno dei punti a mio favore è la lunga militanza nelle associazioni e istituzioni della CNI, dall’Assemblea dell’ Unione Italiana, alla SAC Lino Mariani, passando per il consiglio regionale CNI. Da non trascurare i miei 50 anni di attività giornalistica per lo più in funzione della CNI. Quindi conosco molto bene le problematiche. Chi mi conosce sa molto bene che non mi faccio condizionare, quindi rimango fermo nei miei propositi. Certo, a volte si deve a scendere a compromessi, ma sempre nel massimo rispetto della nostra storia, civiltà, identità e dignità di Italiani.