Il Comune di Visinada quest’anno definirà il suo nuovo stradario, procedendo alla conseguente denominazione delle vie e piazze che, inoltre, sarà bilingue. Un progetto necessario considerando che le abitazioni sono ancora contrassegnate soltanto dai numeri civici.
A confermarlo è Neda Šainčić Pilato, presidente della Comunità degli italiani di Visinada che, incaricata dalla municipalità, sarà membro della commissione assieme allo storico d'arte Marino Baldini e all'ingegnere di geodesia Mladen Lač.
- Il nostro piccolo comune di Visinada ha registrato una crescita incredibile. Uno sviluppo basato tutto sulla valorizzazione delle risorse locali: vitivinicoltura, olivicoltura e turismo sostenibile con l'offerta di alloggio in ville, case e appartamenti di lusso. È doveroso pertanto dotarci di uno stradario con la denominazione di vie e luoghi che rispetti i toponimi storici, spiega Šainčić Pilato.
Neda Šainčić Pilato/FOTO: Facebook Comunità degli italiani Visinada
Per la denominazione – come chiarisce la nostra interlocutrice – la commissione utilizzerà mappe geodetiche, ovvero la carta base croata (HOK), la carta topografica in scala 1:25000 (per entrambe la fonte è l'Amministrazione Geodetica Statale) e la mappa catastale d'archivio (Mappa catastale del Comune di Visinada del 1876) dall'Archivio di Stato di Trieste. Su tutte le mappe sono visibili i toponimi delle varie zone dell'insediamento di Visinada.
- Nel corso dell'anno verrà presa una decisione sulla denominazione delle vie, che sarà in croato e in italiano, e successivamente si procederà con la posa delle segnaletica stradale. Al momento non abbiamo una precisa stima dei costi, considerando che i prezzi aumentano ogni giorno. Il Comune ha previsto 3.000 euro nel bilancio e speriamo nell'aiuto di altri soggetti, continua la presidente della CI di Visinada.
Il tutto comporterà un costo anche ai cittadini, che saranno obbligati a cambiare i documenti personali.
- Lo stradario bilingue è una novità e dunque valuteremo come sarà accettato dai nostri cittadini. Credo che non ci dovrebero essere dei grossi problemi anche perche la maggioranza di lingua croata (ciacava) spesso saluta o conversa in istroveneto e anche gli italiani conoscono e parlano il ciacavo. Si potrebbe dire che la nostra è una cultura stratificata, conclude Šainčić Pilato.