Anche quest’anno la Comunità italiana di Croazia e Slovenia ha onorato la memoria di Antonio Borme, scomparso il 6 agosto del 1991. Figura storica, fondamentale della CNI, professore universitario, è stato presidente dell’Unione Italiana dell’Istria e di Fiume dal 1953 al 1974 anno in cui è stato defenestrato ed espulso dal partito comunista in quanto la sua visione degli Italiani non era quella di presenza folcloristica ma di protagonista della vita sociale, cosa che specie dopo la cassazione del bilinguismo, non era avvenuta. Aveva in mente “un’identità viva, non un museo di cultura italiana”. Più tardi ha lavorato per la costituzione della nuova Unione Italiana, pluralistica e democratica, di cui è stato il primo presidente.
Antonio Borme è stata ricordato oggi al cimitero di Rovigno in presenza dei rappresentanti dell’Unione Italiana, della Comunità degli Italiani “Pino Budicin” di Rovigno, del Consiglio della minoranza nazionale italiana autoctona della Regione istriana e di quello della Contea Litoraneo-montana, anche di altre figure di rilievo della CNI quali l’ex direttore del Centro di ricerche storiche di Rovigno Giovanni Radossi, l’ex caporedattore de “La voce del popolo” e di “Panorama” Mario Simonovich e l’ex vicesindaco di Pola Bruno Cergnul. Presenti pure la figlia Miriam e il figlio Giuseppe.

foto: Radio Capodistria
“Lo ricordiamo con infinita gratitudine, apprezzandone l’operato e l’integrità morale”, ha detto nell’occasione il presidente dell’Unione Italiana Maurizio Tremul che ha concluso “Ha lasciato un patrimonio di pensiero, di attività e di esempio”.