Ventiquattro

UNA SARMA IN VETRINA O "CAPUZI" NEL PIATTO?

E SIAMO IN VISTA DELLE ELEZIONI Tra gli italiani di Rovigno diversità di vedute sulle modalità di elezione del vicensindaco italiano

La Commissione per le questioni e la tutela dei diritti della Comunità nazionale autoctona, quale organo operativo della Città di Rovigno, la settimana scorsa ha bocciato la proposta inviata dalla Comunità degli Italiani “Pino Budicin” di Rovigno e supportata dalla DDI con la quale si chiedeva di avviare l’iter per l’applicazione del diritto al vicesindaco eletto unicamente dagli Italiani. Riportiamo le motivazioni delle parti in causa


 
9 min
Silvio Forza
La sede della CI di Rovigno - foto: Fetival dell'istrioto

La Commissione per le questioni e la tutela dei diritti della Comunità nazionale autoctona, quale organo operativo della Città di Rovigno, la settimana scorsa ha bocciato la proposta inviata dalla Comunità degli Italiani “Pino Budicin” di Rovigno e supportata dalla DDI con la quale si chiedeva di avviare l’iter per l’applicazione del diritto al vicesindaco eletto unicamente dagli Italiani. Riportiamo le motivazioni delle parti in causa

Nonostante in Istria esista la possibilità che, nelle località abitate dagli Italiani, venga eletto un secondo vicesindaco con i voti espressi unicamente dagli membri della Comunità nazionale italiana stessa, Rovigno non ha voluto metterla in pratica.

Infatti, la Commissione per le questioni e la tutela dei diritti della Comunità nazionale autoctona, quale organo operativo della Città di Rovigno, la settimana scorsa ha bocciato la proposta inviata dalla Comunità degli Italiani “Pino Budicin” di Rovigno con la quale si chiedeva di avviare l’iter per l’applicazione del diritto al vicesindaco eletto unicamente dagli Italiani. Alla luce del fatto che tre dei membri nella Commissione cittadina siano rappresentanti della Comunità degli Italiani, se  non di scontro si deve parlare almeno di una sorprendente, per quanto pienamente democratica, diversità di vedute.

Vediamo di spiegare i dettagli. Di norma, i vicesindaci, anche quando sono appartenenti delle minoranze, vengono eletti „in pacchetto“ con il sindaco con il voto di tutti i cittadini. Dunque essi vengono votati in base ad una scelta politica degli elettori e, come si diceva, anche quando sono appartenenti alle minoranze, rappresentano tutti i i cittadini, non soltanto i membri delle minoranze di quella località e dunque. Il loro essere italiani, in questi casi, scaturisce da unascelta precisa e consapvole del candidato a sindaco nel momento in cui ha designado il proprio vicensindaco con il quale presentarsi alle elezioni. Questa è la situazione ora presente a Rovigno, che tra l'altro è rispettosa della norma prevista dallo Statuto di Rovigno che garantisce la presenza di un membro CNI nel potere esecutivo cittadino, con un vicesindaco le cui mansioni sono determinate dalle legge.

La sede della Città di Rovinj-Rovigno

Esiste, però, come si diceva in apertura, anche la possibilità che nelle Città e nei Comuni in cui la presenza di una determinata minoranza nazionale è significativa, accanto al vicesindaco eletto in chiave politica (e ciò vuole dire anche - partitica) venga eletto un secondo vicensidaco eletto con una chiave nazionale e con il voto espresso unicamente dagli appartenenti alla minoranza di quel luogo e nei casi in cui questa minoranza si sia vista riconosciuto il diritto ad essere rappresentata all'interno del potere esecutivo locale. Questa strada è stata percorsa da varie Città e Comuni della costa occidentale dell'Istria, dove il diritto al vicesindaco quale espressione diretta degli italiani ha trovato applicazione.

Riepilogando, fondandosi sui diritti minoritari sanciti dalla Costituzione croata e dalla Legge costituzionale sui diritti delle minoranze nazionali, la Legge elettorale del 2021 sancisce il diritto all'elezione di un secondo vicesindaco eletto in rappresentanza della minoranze e solo con i voti dei membri delle comunità nazionali.

Tuttavia, per dare applicazione a questo diritto, esso deve essere ribadito e regolamentato anche negli Statuti delle singole località interessate. Ciò è stato fatto in molte tra Città e Comuni dell’Istria, tra le quali Pola, Umago e Buie, dove accanto al vicesindaco eletto “a pacchetto” con il sindaco è presente pure un sindaco eletto in rappresentanza degli italiani e soltanto dagli italiani.

Questa diritto, come si diceva, finora non aveva trovato applicazione a Rovigno, ragion per cui la Comunità degli Italiani di Rovigno nel luglio scorso ha deciso di avviare l’iniziativa per modificare lo Statuto si Rovigno in modo che possa garantire applicazione l’elezione di un secondo vicesindaco, in rappresentanza degli Italiani e votato solo dagli italiani di Rovigno.

Nella Motivazione predisposta dalla Comunità degli Italiani di Rovigno si legge che “la Città di Rovinj-Rovigno è una delle poche Città in cui, nonostante l'elevata quota di membri della comunità nazionale italiana autoctona sul numero totale dei cittadini della Città di Rovigno, la questione non è regolata in questo senso dallo Statuto della Città di Rovinj-Rovigno, per cui si propone di procedere alla regolamentazione della stessa”. Si spiega inoltre che “il vicesindaco appartenente alla Comunità nazionale italiana autoctona non è vincolato dal mandato del sindaco e dei sostituti eletti nelle liste dei sindaci, ma esercita il suo mandato in modo autonomo e in caso di cessazione del mandato del sindaco, il suo mandato non termina. Tuttavia, non ha il potere di sostituire il sindaco in caso di cessazione dal suo incarico, un diritto che spetta solo al primo vicesindaco eletto nella lista dei sindaci” e in conclusione propone che “l'elezione del vicesindaco eletto tra i membri della Comunità nazionale italiana autoctona avvenga nell'ambito delle prossime elezioni amministrative, e che prima di ciò siano assicurate tutte le risorse necessarie affinché possa esercitare i diritti e gli obblighi prescritti dallo Statuto della Città di Rovinj-Rovigno. “

“Dopo discussioni lunghe e approfondite il Consiglio della Comunità degli italiani ha preso la decisione di avviare l’iniziativa funzionale all’applicazione del diritto al vicesindaco italiano, concretamente si tratta di un emendamento dallo statuto cittadino”, ci ha detto la presidente della Comunità degli italiani di Rovigno Viviana Benussi che, in questo momento, non ha voluto commentare l’alt giunto dalla Commissione per le questioni e la tutela dei diritti della Comunità nazionale autoctona della Città di Rovigno.

Viviana Benussi - foto: Manuel Angelini

Le modifiche allo statuto, ovviamente, sono di competenza del Consiglio cittadino di Rovigno e, considerato che la Comunità degli Italiani non ha titolo per proporre emendamenti allo statuto, facendo leva su di una collaborazione orami trentennale, si è rivolta ai sei consiglieri della DDI che hanno fatto propria la proposta inserendola nell’iter di approvazione in seno al Consiglio cittadino.

A questo punto il documento è passato in mano alla Commissione per le questioni e la tutela dei diritti della comunità nazionale italiana che, come ogni altra commissione municipale deputata alla varie aree di azione pubblica, è stata chiamata ad esprimere la propria opinione. Ne fanno parte Patrizia Malusà (presidente), Nives Giuricin, Silvano Zilli, Paolo Paliaga e Tea Batel. Visto e considerato che tre dei cinque membri della Commissione rappresentano proprio la Comunità degli Italiani che ha avviato l’iniziativa, i giochi sembravano fatti, ma così non è stato. Infatti con il voto di ben quattro membri su cinque, la Commissione ha respinto l’iniziativa poiché “la Commissione reputa che la suddetta proposta potrebbe danneggiare gli interessi della Comunità nazionale italiana autoctona”.

Il parere della Commissione è che con la proposta della Comunità degli Italiani, “la funzione di vicesindaco degli appartenenti alla minoranza nazionale italiana sarebbe ridotta ad un ruolo decorativo e onorario, ossia ad un ruolo per il quale la legge non prescrive delle competenze. Il tutto limiterebbe il diritto della Comunità nazionale autoctona a partecipare attivamente alla cogestione del territorio e della risorse cittadine insieme con la maggioranza.” Si aggiunge pure che la proposta della CI „rappresenta un passo nella violazione dei diritti acquisiti dalla comunità nazionale italiana a Rovinj-Rovigno, non assicura la tutela e la promozione dell’uguaglianza reale delle componenti nazionali autoctone, ossia rappresenta la discriminazione negativa diretta poiché mette in una posizione sfavorevole gli appartenenti della comunità nazionale autoctona e il rappresentante scelto dalla comunità senza alcun potere prescritto dalla legge”.

In un passo della motivazione sembra anche di capire che un vicensindaco eletto direttamente dagli italiani potrebbe rappresentare una minaccia per la convivenza. Ecco cosa scrive: “La suddetta proposta non migliora le condizioni della comunità nazionale autoctona e si deve reputare come ghettizzazione, emarginazione e segregazione, poiché rappresenta la divisione forzata e sistematica delle persone sulla base della nazionalità e indebolisce la base della convivenza che è composta anche dalla candidatura comune, dalla lista comune, dall’elezione comune del potere esecutivo (composta da un membro della comunità nazionale italiana autoctona) e la gestione comune del territorio e delle risorse cittadine.”

La decisione della Commissione ha sorpreso numerosi membri della CNI di Rovigno, per cui abbiamo voluto saperne di più proprio da un membro della Commissione, Paolo Paliaga che sulla questione ha condiviso anche uno status sul suo profilo Facebook.

Paolo Paliaga - foto: Facebook

“Questo vicesindaco votato solo dagli italiani non avrebbe nessun reale peso politico” – è così che la pensa Paliaga e prosegue: “Basti pensare al fatto che esso non parteciperebbe e non contribuirebbe con il sindaco a creare la politica di gestione comune del territorio (il programma elettorale) che viene poi scelta e votata dagli elettori. Rinunciando alla cogestione del territorio e limitando il ruolo del vicesindaco ad una figura impotente, irrilevante e sostenuta da un esiguo numero di persone si sancisce la fine della collaborazione e del confronto reciproco costruttivo tra la maggioranza e la nostra minoranza autoctona.

Per tre decenni a Rovinj-Rovigno abbiamo coltivato tra alti e bassi la convivenza, un altissimo valore umano, europeo, civile e democratico. Oggi invece, ci ritroviamo esterrefatti dinanzi all'iniziativa intrapresa dalla dirigenza della CI e dai consiglieri della DDI di Rovinj-Rovigno, il cui partito, guidato ora dal “pragmatismo” ha perso la sua anima ed il suo ruolo di difensore della multiculturalità e dell’identità Rovignese ed Istriana. Se questa iniziativa della dirigenza CI e dei membri della dieta che li sostengono verrà attuata la nostra minoranza verrà messa da parte, segregata, ghettizzata, ignorata, e non conterà più nulla.  Gli altri disporranno della nostra città e delle sue risorse a loro piacimento, senza che nessuno chieda niente a noi che siamo autoctoni da secoli in queste terre”, concludendo che “se il consiglio della CI non vuole cambiare le proprie posizioni allora li invito ad esonerarmi dal mio incarico perché' la lealtà verso la mia identità e tutti gli italiani di Rovinj-Rovigno mi impedisce di rendermi complice della distruzione del futuro mio, dei miei e dei loro figli”.

Di parere opposto Tea Batel, l’unica in seno alla Commissione pronta a sostenere la proposta della Comunità degli Italiani. Ecco cosa si ha detto: " La filiale rovignese della Dieta Democratica Istriana collabora con la Comunità degli Italiani „Pino Budicin“ di Rovigno da 30 anni e prima di ogni turno elettorale viene firmato un Accordo di collaborazione. Ed è per questo che noi sei consiglieri abbiamo firmato l'iniziativa con la quale abbiamo messo la proposta della CI „Pino Budicin“ all'ordine del giorno del Consiglio cittadino.

Da trent’anni rispettiamo le proposte e le iniziative della CI “Pino Budicin”, ed è questo che abbiamo fatto anche ora. Ritengo che ogni istituzione nella quale la dirigenza sia stata eletta democraticamente debba essere rispettata, e devono essere rispettate le iniziative e le proposte della stessa. Sono questi gli argomenti che ho esposto agli altri membri della Commissione quando ho votato contro la Decisione con la quale questo punto è stato tolto dall’ordine del giorno del Consiglio.  La proposta della CI “Pino Budicin”, come massimo rappresentante degli appartenenti alla CNI di Rovigno, deve essere rispettata.

Vorrei sottolineare che la comunità nazionale autoctona italiana è per la nostra città una componente fondamentale senza la quale Rovigno non sarebbe quello che è. Siamo e saremo, anche in futuro, una città modello per quanto riguarda il rispetto del bilinguismo e la collaborazione con la CI “Pino Budicin”. Dobbiamo pensare al bene della Comunità e della nostra società in senso più ampio, per questo è necessaria, ora più che mai, una collaborazione congiunta”.

Tea Batel - foto: Manuel Angelini

Non vogliamo esprimerci su chi abbia ragione o torto: da un punto di vista teorico, si potrebbe quasi dire politologico, il parere della Commissione appare legittimo e fondato, anche se non troppo convincente sul fatto che il vicesindaco italiano possa rappresentare una minaccia per la convivenza, e dunque imbarazzante per tutti i vicesindaci italiani in giro per l’Istria ed eletti in base alla chiave nazionale. D’altra parte il pratico agire politico è cosa ben diversa, come lo dimostrano i risultati portati a casa, tanto per fare un esempio, dal vicesindaco degli Italiani di Pola Bruno Cergnul, eletto con la stessa chiave bocciata dalla commissione di Rovigno e che si è rivelato tutt’altro che una pianta di ficus.

Cosa succederà ora? Lo Statuto della Città di Rovigno prevede un periodo di 45 giorni per risolvere la controversia. Staremo a vedere se l’avrà vinta a chi piace guardare una sarma in vetrina, o chi si accontenta di mangiare cappucci.


Nastavite čitati

Istra
 

Besplatne kreativne radionice oslikavanja keramike u Mutvoranu

Polaznici će na svakoj radionici oslikati jedan keramički predmet poput ukrasne pločice, zidne pločice, kućice i slično te jednu nepravilnu reljefnu pločicu koja će biti dio mozaika Marčane - završnog rada polaznika ciklusa svih četiri radionica, čime će oni ostaviti svoj osobni trag, kreativni otisak u destinaciji

Da bi ova web-stranica mogla pravilno funkcionirati i da bismo unaprijedili vaše korisničko iskustvo, koristimo kolačiće. Više informacija potražite u našim uvjetima korištenja.

  • Nužni kolačići omogućuju osnovne funkcionalnosti. Bez ovih kolačića, web-stranica ne može pravilno funkcionirati, a isključiti ih možete mijenjanjem postavki u svome web-pregledniku.