Nei 200 metri quadrati di asfalto lastricato del parcheggio davanti alla casa di Klaudio Vitasović è incastonata l'intera storia contemporanea di Dignano.
Il parcheggio è stato costruito su di un terreno con una bella vista delle Brioni, all'uscita da Dignano verso Galessano, in un’area nota come Santa Domenica in virtù della chiesa ivi presente. Alcuni ettari di quel lotto, ma anche di quello circostante, un tempo di proprietà della locale famiglia italiana Fioranti , dopo il 1945 si persero nella foschia portata dall'uguaglianza di classe e dall’unità e fratellanza. Durante la Jugoslavia di Tito quest'area veniva utilizzata principalmente per la coltivazione di orti e di piantagioni varie, in parte curate dalla popolazione locale, in parte dai lavoratori della Puljanka.
Con l'avvento della democrazia, grazie alla vista che si apre alle Brioni e ai tramonti romantici, quel terreno diventa commercialmente interessante agli occhi dell’intrecciata rete degli spavaldi maestri locali e i vari "developers". Il crescendo accadde nell'era dei padrini di nozze, nell'età d'oro dell'alchimia terriera (edificabile) di Dignano, che fece arricchire brutalmente qualche singolio d’elezione privilegiata.
Grandi acquisti e un’insolita abolizione dell'urbanizzazione
La nostra storia inizia nel 2006. Il più noto geometra di Pola, Krešimir Stojkovski, acquista da due membri della famiglia Fioranti, Bruno e Luciano di Torino, un quarto della loro proprietà che in totale misurava 13.800 metri quadri. Stando ai dati del contratto, Stojkovski ha pagato per quei 3.450 metri quadrati 12.500 euro, cioè 3 euro e mezzo al metro quadro.
Oggi il geometra dice di essere entrato in contatto con i proprietari nel corso del processo di lottizzazione del terreno confinante che aveva acquistato precedentemente.
“Eseguendo la lottizzazione del terreno confinante” ha spiegato Stojkovski, “per dovere d’ufficio ho informato i proprietari degli appezzamenti adiacenti inviando loro le tavole della nuova parcellazione. I loro indirizzi comparivano nel loro atto di proprietà. Alcuni dei comproprietari hanno risposto fissandomi un incontro nel corso del quale mi hanno offerto di acquistare la loro parte di proprietà. Considerando che essi sono di Torino e che non avevano alcun interesse per quel terreno, hanno offerto un prezzo basso.
Si è trattato di un acquisto estremamente favorevole considerando che a quel tempo, nell'ottobre 2006, il terreno si trovava in una zona edificabile, presto abolita con l'adozione del Piano di Assetto del Territorio della Città di Dignano nel luglio 2007.
“Ho comprato il terreno a buon prezzo perché all'epoca si vociferava che l'intera area sarebbe stata deurbanizzata. Inoltre c’è da dire che stavo entrando in un rapporto di comproprietà, non stavo acquisendo una proprietà esclusiva”. È così che Stojkovski descrive il suo acquisto a buon mercato.
Poi, rapidamente, seppur non essendo il proprietario dell'intero terreno, il geometra ottenne in pochi mesi una decina di permessi di locazione e in questo modo evitò efficacemente la futura deurbanizzazione del terreno acquistato.
Dalle nuove minusarazioni spunta un bonus da 50 mila euro per il geometra
Nell'agosto 2008 Krešimir Stojkovski chiede al tribunale di Pola lo svincolo della comproprietà. I proprietari della restante parte del lotto di terreno (tre quarti di 13.800 mq) e gli interessi di tutti componenti della famiglia Fioranti di ignota residenza, in tribunale vengono rappresentati da un tutore.
Con la decisione del tribunale, Stojkovski ottiene 4.500 metri quadrati di terreno, ovvero 1.000 metri in più rispetto a quelli acquistati due anni prima.
“Nella fase di svincolo della comproprietà è stato notato che la vecchia e la nuova misurazione catastale non erano allineate e armonizzate al catasto, per cui risultò che i lotti da me acquistati e completamente delimitati da muretti a secco in realtà erano più grandi. Fatti come questo soni successi anche in altre località”, spiega il geometra.
Traducendo utto ciò in euro, la mancata corrispondenza delle misure catastali ha generato 50.000 euro precedentemente invisibili, che alla fine sono andati al fortunato ritrovatore. Ovvio, a colui che ha eseguito le misurazioni.
A questo punto vale la pena ricordare che il geometra Krešimir Stojkovski, così come suo padre Dragan, è ben introdotto in tutte le sfere della politica, della giustizia e della pianificazione territoriale istriana. Affabile in società, nei circoli edili Krešo è conosciuto come una persona in grado di risolvere quasi tutti i problemi.
Pure la strada d’accesso frutta a Stojkovski 28.000 euro
Intanto, presso la località Santa Domenica i lavori proseguono: Stojkovski propone, e il tribunale glielo approva, che nella divisione dei beni della famiglia Fioranti gli appezzamenti 5981/1 e 5981/3 del Comune catastale di Dignano vengano intestati proprio a lui.
Nell'ottobre 2008 Stojkovski divide il lotto in appezzamenti più piccoli, e così arriviamo ai 588 metri quadrati di strada d’accesso che sono il nocciolo del nostro articolo.
“Ho proceduto alla divisione del lotto in varie particelle, mentre ai fini dei permessi edilizi è stato necessario costruire una strada d’accesso. Il prezzo è stato determinato da un perito giudiziario ingaggiato dalla Città di Dignano. Quel prezzo era più alto prezzo rispetto a quello pagato da me, e ciò in virtù degli investimenti significativi precedentemente menzionati che avevo intrapreso fino a quel momento.”Ho compensato il pagamento”, si ricorda il geometra di Pola, “con il contributo comunale che mi era stato addebitato a carico dei suddetti permessi”.
Nel dicembre del 2010 Stojkovski vende parte del terreno che, quattro anni prima, con la qualifica di edificabile aveva acquistato dalla famiglia Fioranti per 3,5 euro al metro quadro, al Comune di Dignano, e ciò come non edificabile, per ben 50 euro al metro quadrato.
Con la conclusione del sindaco Klaudio Vitasović, la Città di Dignano, sulla base della perizia giudiziaria del perito Suad Kadrić, acquista da Stojkovski 588 metri quadrati di terreno non urbanizzato per l'importo di 227.728 kune.
Ne risulta che Stojkovski ha venduto al municipio per 30.000 euro un terreno pagato 2.000 euro solo quattro anni prima.
Il motivo della pronta reazione di Vitasović è piuttosto discutibile, dato che non sussisteva alcun obbligo legale che imponesse l’urgenza per il suddetto acquisto. Ed è anche evidente che chilometri di altre strade simili non sono mai stati acquistati.
A una cittadina svizzera chiesti 46 euro al metro quadro, a Vitasović 18!
Il motivo di questo sbrigativo acquisto diventa più chiaro quando a questa storia si aggiunge il fatto che all'inizio del 2015 Stojkovski vendette all'allora sindaco Vitasović la confinante particella 5981/3, sulla quale quest’ultimo ha poi costruito una grandiosa villa con piscina.
Vitasović ha pagato a Stojkovski un terreno di 2.190 metri quadrati 300.000 kune, o 40.000 euro. È un prezzo estremamente basso perché a quel tempo il prezzo del terreno edificabile in quella località variava dai 60 agli 80 euro al metro quadrato.
Vitasović il metro quadrato l’ha pagato 18 euro.
Il terreno confinante che Stojkovski aveva venduto a una cittadina svizzero a metà del 2014 può tornar bene per un confronto. Lei aveva pagato 90.000 euro per 1.941 mq, ovvero circa 46 euro al metro.
“I terreni acquistati da Vitasović” dice Stojkovski spiegando l’evidente differenza di prezzo, “erano in vendita per un periodo di tempo più lungo perché meno attraenti. A causa della loro prossimità alla ferrovia e dell'onere dell'acquedotto principale che li attraversa e ne limita la costruzione, la vendita non si era mai concretizzata. Il primo acquirente seriamente interessato era stata la moglie dell'allora sindaco, e la vendita venne realizzata”.
Il gran finale: il sindaco Klaudio si è appropria dei terreni del Municipio
È qui che la nostra storia arriva al suo gran finale. Klaudio Vitasović costruisce una casa e recinta un terzo della strada acquistata dal municipio, trasformandola in suo cortile lastricato. Riassumendo, Vitasović, da sindaco, ha pagato 50 euro per un metro di strada e poi si è appropriato freddamente di 200 metri, ovvero di 10.000 euro di proprietà pubblica, cioè della città di Dignano.
Krešimir Stojkovski non ha voluto commentare la mossa di Vitasović.
“Non conosco il fatto e non vorrei commentarlo”, ci ha risposto il geometra. Nemmeno Klaudio Vitasović ha voluto commentare, evitando di rispondere alle nostre domande sull’usurpazione della strada cittadina.
Va comunque rilevato che la villa di Vitasović è da diversi anni oggetto di interesse da parte di diverse autorità giudiziarie.
Pastrovicchio: Per anni l'interesse privato ha avuto la precedenza su quello pubblico
Nel tentativo di scoprire come il nuovo governo di Dignano veda l'appropriazione della strada da parte di Vitasović, ci siamo rivolti a Edi Pastrovicchio.
“Da un controllo della documentazione d'ufficio”, risponde l’attuale sindaco di Dignano, “non è emersa alcuna richiesta o delibera con la quale si legittimasse la costruzione o la concessione in usufrutto della particella catastale 5981/1 di proprietà del Comune di Dignano, né è mai stata trovata alcuna richiesta per la risoluzione dei rapporti di proprietà relativi a tale particella. Le guardie comunali sono state incaricate di accertare i fatti in situ e sulla base dei loro rilievi procederemo alla determinazione dei rapporti giuridici patrimoniali”.
La città di Dignano registra molti altri simili casi di usurpazione di terreni cittadini”, ha proseguito il sindaco” e i servizi li stanno indagando compatibilmente con loro possibilità. Tali casi”, ha concluso, “mostrano ancora una volta quale fosse stato l'atteggiamento nei confronti della proprietà municipale o pubblica, con gli interessi privati che tra gli ex amministratori di Dignano avevano la priorità su quelli pubblici. Questo stato di cose non sarà più tollerato”
Nella zona di Santa Domenica, gli esempi di tale sfruttamento di beni e dell’interesse pubblico sono molti. La saga dei padrini di Dignano continua.