Ventiquattro

SUL SITO DELLA DANTE ALIGHIERI DI POLA

"LA SCRITTURA NUTRE LE PERSONE, ESATTAMENTE COME LE PATATE": Uscito il podcast su Paolo Rumiz, il giornalista e scrittore che ha percorso a piedi l'Istria e i Balcani

Nella serie di podcast di Luisa Sorbone dedicati alla letteratura italiana contemporanea, l'ultimo presenta la particolare figura del giornalista e scrittore Triestino Paolo Rumiz, noto in Istria, specie in virtù del fatto che per molti anni è stato giornalista de “Il Piccolo” di Trieste* Ha vinto il premio Hemingway nel 1993 per i suoi servizi dalla Bosnia e il premio Max David nel 1994 come migliore inviato italiano dell’anno * Negli anni Novanta Rumiz ha fatto in letteratura quello che Emir Kusturica ha fatto nel cinema e Goran Bregović nella musica: ha aperto all'Occidente una finestra sul Balcani, ma anche sull’Istria


 
4 min
Silvio Forza
foto: Maja Jokanović

Nella serie di podcast di Luisa Sorbone dedicati alla letteratura italiana contemporanea, l'ultimo presenta la particolare figura del giornalista e scrittore Triestino Paolo Rumiz, noto in Istria, specie in virtù del fatto che per molti anni è stato giornalista de “Il Piccolo” di Trieste* Ha vinto il premio Hemingway nel 1993 per i suoi servizi dalla Bosnia e il premio Max David nel 1994 come migliore inviato italiano dell’anno * Negli anni Novanta Rumiz ha fatto in letteratura quello che Emir Kusturica ha fatto nel cinema e Goran Bregović nella musica: ha aperto all'Occidente una finestra sul Balcani, ma anche sull’Istria

Sul nuovo sito internet della società per la tutela e la diffusione della lingua italiana Dante Alighieri di Pola continua la pubblicazione dei podcast di Luisa Sorbone, spazi audio dedicati alla lingua e alla letteratura italiana. Si tratta di un’iniziativa di notevole portata culturale che, specie considerata la decontestualizzazione dell’italiano in Istria rispetto  a quello parlato in Italiano (ma anche rispetto alle novità della scene letteraria italiana), si profila come uno degli strumenti che possono consentire agli Italiani dell’Istria di rimettersi in linea con il modo in cui si parla e si scrive in Italia oggi.

Luisa Sorbone

Dopo i primi quattro podcast dedicati a una panoramica sugli scrittori italiani dalla metà del Novecento a oggi, a Italo Calvino, Dino Buzzati e a Sandro Veronesi e Paolo Cognetti, è uscito ora il quinto podcast intitolato “Il viaggio e il racconto”: la scrittura di Paolo Rumiz".

Rumiz, Triestino, è un giornalista e uno scrittore noto in Istria, specie in virtù del fatto che per molti anni è stato giornalista de “Il Piccolo”, il quotidiano di Trieste che per decenni in Istria è stato distribuito in coppia con il giornale della CNI "La Voce del Popolo”. Ma, a parte la presenza nelle colonne de “Il Piccolo” e qualche apparizione TV, Rumiz si è poi conquistato i favori del pubblico con una serie di libri che si potrebbero definire unici, in primo luogo per l’area geografica in cui sono ambientati – I Balcani – che, a parte la guerra di dissoluzione dell’ex Jugoslavia, non destava alcun interessi negli editori italiani. Così, negli anni Novanta, Rumiz ha fatto in letteratura quello che Emir Kusturica ha fatto nel cinema e Goran Bregović nella musica: ha aperto all'Occidente una finestra sul Balcani, ma anche sull’Istria alla quale è dedicato il libro Vento di terra. Istria e Fiume, appunti di viaggio tra i Balcani e il Mediterraneo. Tra i su numerosi testi, sono da citare senz’altro  Danubio. Storie di una nuova Europa,  La linea dei mirtilli. Storie dentro la storia di un paese che non c'è più,   Maschere per un massacro. Quello che non abbiamo voluto sapere della guerra in Jugoslavia, il meraviglioso La cotogna di Istanbul. Ballata per tre uomini e una donna e Trans Europa Express, quasi tutti pubblicati dalla prestigiosa casa editrice Feltrinelli di Milano.

Rumiz ha seguito gli eventi politici che a partire dagli anni Ottanta hanno trasformato l’area balcanica, percorrendo itinerari sconosciuti al turismo di massa. Nei suoi libri il viaggio diventa un mezzo per esplorare geografie fisiche e interiori, con un linguaggio colto e al tempo stesso evocativo. Prima inviato speciale de “Il Piccolo" e poi editorialista de "La Repubblica", Rumiz ha vinto il premio Hemingway nel 1993 per i suoi servizi dalla Bosnia e il premio Max David nel 1994 come migliore inviato italiano dell’anno. Nel settembre del 2024 gli è stato conferito il Campiello alla carriera.

Il libro A piedi, viaggio a piedi attraverso l'Istria da Trieste a Capo Promontore testimonia un’ulteriore specificità di Rumiz. Luisa Sorbone evidenzia bene che, da “appassionato viaggiatore di viaggi lenti e consapevoli” (come dice di se stesso), l’autore ha percorso a più riprese a piedi o con mezzi di fortuna itinerari sconosciti al turismo di massa, per lo più nei Balcani. Da questi viaggi e dagli incontri sono nati i suoi libri. “Rumiz”,  spiega Luisa Sorbone “ha la capacità di raccontare gli eventi reali con uno stile originale e suggestivo, intellettuale ma al tempo stesso evocativo con una prosa che arriva nel profondo, che emoziona e fa riflettere”.

Dopo la presentazione dell’autore, il podcast continua con la lettura, sempre di Luisa Sorbone, di un suo breve racconto, scritto appositamente per le pagine culturali de "Il Piccolo" di Trieste e pubblicato il 1 agosto del 2024. Vale la pena evidenziarne un passo sorprendente profondo in un cui la letteratura (e bisognerebbe dire “bellissima scrittura”) si mette al servizio delle inquietudini sociali : uno scrittore, frustrato da quella che lui ritiene l’inutilità della sua scrittura, viene scosso da quanto gli dice una contadina: “abbiamo tutti una missione nella vita, la mia missione è di coltivare patate, la sua è di coltivare parole. Una contadina, nata nei tempi duri della fame e della guerra”, scrive Rumiz, “diceva allo scrittore cresciuto nella bambagia che la sua scrittura nutriva le persone, esattamente come le patate e che il cibo dell’anima era importante come quello del corpo. Nessuno glielo aveva mai detto in modo così chiaro. Da allora riprese a scrivere e lo fece con gioia nuova”

Buon ascolto.


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