In vista delle elezioni del 18 maggio, nel corso delle quali in varie località istriane verranno eletti i vicesindaci in rappresentanza della comunità italiana locale, pubblicheremo le interviste con tutti i candidati in quelle città (Pola, Dignano e Buie) e nel comune di Verteneglio, in cui gli elettori saranno chiamati a scegliere tra più candidati. Il criterio delle pubblicazione delle risposte non dipende da altra scelta redazionale che non sia quella di pubblicare le interviste nell’ordine cronoloogico in cui sono state portate a termine, il che dipende pure dal momento in cui sono giunte le risposte dei candidati.
Iniziamo oggi con Manuela Geissa, candidata a vicesindaca della Città di Dignano. Insegnante e bibliotecaria della Scuola elementare di Dignano, ha conseguito la Laurea Magistrale in Lingua e Letteratura italiana presso L'Università Juraj Dobrila di Pola dopo aver frequentato tutta la verticale scolastica in lingua italiana. Fa parte della Giunta e dell'Assemblea della Comunità degli Italiani Dignano ed è membro del Consiglio della Minoranza Italiana autoctona. Attiva alla CI di Dignano dalla più giovane infanzia, è responsabile del settore Teatro Arte e Spettacolo della sua Comunità, presentatrice e moderatrice di Festival, serate letterarie e culturali e doppiatrice in istrioto dignanese del cartone animato “Bibi”.
Perché, secondo lei, è importante che la Comunità nazionale italiana abbia un vicesindaco/a che li rappresenti e sia eletto/a sesclusivamente dai membri della comunità stessa?
Perché questa figura rappresenta non solo un ruolo amministrativo, ma anche un presidio identitario e culturale. Solo chi appartiene pienamente alla comunità può comprendere a fondo le esigenze specifiche, le tradizioni, la lingua, i valori e le sfide che essa affronta quotidianamente. L’elezione diretta da parte dei membri garantisce che la rappresentanza non sia solo formale, ma autentica, radicata nel vissuto e nella volontà collettiva della minoranza. In un contesto in cui l’identità italiana rischia di essere marginalizzata, questa autonomia nella scelta del proprio rappresentante è fondamentale per tutelare i diritti, promuovere la cultura e assicurare una voce forte e consapevole nelle istituzioni locali.
Se verrà eletta, quali saranno le sue priorità, ovvero cosa sarà la prima cosa che intende intraprendere?
Innanzitutto, elaborare precisi accordi per definire i rapporti fra l’amministrazione cittadina e le Comunità degli Italiani al fine di fissare in maniera circoscritta la tutela della nostra CNI autoctona sul territorio e il rispetto dei diritti acquisiti. Sarà mia priorità rafforzarne la presenza e la visibilità all’interno della vita pubblica e culturale della Città. Intendo avviare un dialogo diretto con le famiglie, le associazioni e le istituzioni scolastiche per comprendere i bisogni più urgenti con particolare attenzione alla lingua e al mantenimento della cultura italiana. Inoltre, voglio istituire un tavolo permanente di confronto tra la Comunità e l’amministrazione cittadina, per garantire che ogni decisione rilevante venga presa in piena trasparenza e in ascolto della nostra voce.
In bilinguismo c’è: tutto bene oppure?
Secondo me nel campo del bilinguismo mrimane ancora molto da fare perché non sempre la CNI, quale minoranza autoctona, viene percepita come un soggetto fondante del nostro territorio e allora il bilinguismo latita mentre dovrebbe essere una cosa naturale. È fondamentale rafforzare l’uso paritario della lingua italiana nei servizi amministrativi, negli uffici pubblici, nelle scuole, nella sanità e nella comunicazione istituzionale.
Serve inoltre investire nella formazione linguistica degli operatori pubblici, promuovere contenuti culturali bilingui e valorizzare il bilinguismo come ricchezza condivisa, non come concessione. Solo così il bilinguismo potrà essere percepito come un diritto concreto e non come una formalità. Viverlo solo come una concessione significa trattarlo come un favore che la maggioranza fa alla minoranza, qualcosa di tollerato o applicato per obbligo, senza reale convinzione. In questo modo si crea una disuguaglianza di fatto, dove l’italiano è visto come “lingua secondaria” o marginale, e non come parte integrante della vita pubblica.
"Per creare un clima più positivo nei confronti della Comunità nazionale italiana autoctona, è fondamentale partire dalla conoscenza e dal rispetto reciproco. Troppo spesso, i pregiudizi nascono dall’ignoranza o da narrazioni distorte"
A volte ci si imbatte nella domanda “che cosa vogliono ancora questi Italiani?”, e alcuni si oppongono al diritto degli Italiani ad avere vicesindaci/che e consiglieri/e. Dicono che gli Italiani sono numericamente troppo pochi per godere dei diritti che hanno. Come risponde a tale osservazione?
Per creare un clima più positivo nei confronti della Comunità nazionale italiana autoctona, è fondamentale partire dalla conoscenza e dal rispetto reciproco. Troppo spesso, i pregiudizi nascono dall’ignoranza o da narrazioni distorte. Sarebbe importante che la scuola già dalle elementari insegnasse agli alunni la nostra storia e sviluppasse sentimenti postivi di convivenza.
Quanto all’osservazione che gli Italiani sarebbero “troppo pochi” per godere dei diritti che hanno, rispondo con chiarezza che i diritti delle minoranze non si misurano a percentuali. La tutela delle minoranze è un principio di civiltà, garantito dalla Costituzione croata, dagli accordi internazionali e bilaterali tra Croazia e Italia e dallo statuto della Regione Istriana. Non si tratta di “privilegi”, ma di strumenti necessari a garantire la sopravvivenza culturale di una comunità autoctona, presente qui da secoli e tutti dovrebbero aiutarci a tutelare questi nostri tesori inestimabili, per il bene e per il vanto della Croazia stessa.
Costruire un clima di rispetto significa anche che la maggioranza riconosca questi diritti come un valore per tutti. Solo così si può rafforzare la convivenza e il senso di appartenenza comune.
"La mancanza di una verticale scolastica autonoma in lingua italiana nella Città di Dignano, come esiste in altre città dell’Istroquarnerino, rappresenta un limite alla valorizzazione dell’identità culturale e linguistica"
"Quando ci riferiamo ai diritti delle minoranze nazionali, non parliamo di “privilegi”, ma di strumenti necessari a garantire la sopravvivenza culturale di una comunità autoctona, presente qui da secoli e tutti dovrebbero aiutarci a tutelare questi nostri tesori inestimabili, per il bene e per il vanto della Croazia stessa"
Qual è la maggiore critica che rivolge alle autorità locali attuali in merito all'attuazione dei diritti della comunità nazionale italiana?
Pur riconoscendo gli sforzi compiuti finora, è evidente che permangono margini di miglioramento per garantire alla comunità nazionale italiana una piena attuazione del diritto all’istruzione istituzionale autonoma nella propria lingua.
La mancanza di una verticale scolastica autonoma in lingua italiana nella Città di Dignano, come esiste in altre città dell’Istroquarnerino, rappresenta un limite alla valorizzazione dell’identità culturale e linguistica. È auspicabile che, con il dialogo e la collaborazione tra tutti i livelli istituzionali, si possa arrivare a una soluzione concreta e condivisa, nel rispetto della normativa vigente, dei trattati internazionali e delle aspettative della comunità.
Il rapporto dell’amministrazione cittadina con le Comunità degli Italiani, i Consigli per le minoranze, ma anche le scuole e istituzioni, media e teatro della della comunità nazionale italiana è fondamentale per una presenza attiva della comunità italiana. Come valuta questo rapporto ma anche l’attività di questi soggetti, e cosa migliorerebbe, arricchirebbe o implementerebbe?
Il rapporto dell’amministrazione locale con le nostre Istituzioni rappresenta uno dei tasselli più importanti per il mantenimento e lo sviluppo delle nostre Istituzioni. Mi propongo di operare una valutazione e di sentire i diretti interessati per poi proporre delle soluzioni. Comunque, sarebbe necessario definire le necessità delle nostre Istituzioni e di predisporre precise forme di collaborazione fra l’amministrazione cittadina e le Istituzioni di nostro interesse.
Tutte le Istituzioni che fanno capo alla CNI sono le più importanti per il mantenimento della nostra lingua, della nostra cultura e fondamentali per la nostra identità. Senza di esse sarebbe impensabile la nostra presenza sul territorio. Sappiamo che ultimamente alcune non navigano in buone acque e questo dipende sì dalla maggioranza, dai finanziamenti ecc. ma dipende anche da noi. Pertanto, se una di queste è in difficoltà, come ad esempio la redazione italiana di Radio Pola, allora tutti dovremmo far fronte comune per venirle incontro. Concretamente penso di sollecitare tutte le nostre Istituzioni a coordinarsi nel risolvere la questione.
"In collaborazione con l’amministrazione cittadina e gli enti sociali, mi impegnerò per la realizzazione di una struttura con centro semiresidenziale e assistenza domiciliare per anziani e non autosufficienti per evitare l’allontanamento dalla propria lingua e affetti. Mi prodigherò pure a supportare le eccellenze dei nostri connazionali in campo agricolo e imprenditoriale per dare un nuovo impulso all’economia locale"
I punti focali del suo programma?
Mi impegnerò per ripristinare l'autonomia della Sezione italiana della SE Dignano e dei gruppi con lingua d'insegnamento italiana della Scuola dell’infanzia "Petar Pan" affinché possano svilupparsi con l’autonomia didattica che meritano. Voglio che i giovani non siano solo destinatari di attività, ma protagonisti attivi e consapevoli della CNI.
Mi adopererò affinché il bilinguismo sia vissuto come una ricchezza condivisa e un diritto concreto, non una semplice concessione formale, rendendo l’italiano parte integrante della vita pubblica.
Mi impegnerò affinché alle CI di Dignano e Gallesano il sostegno finanziario della Città aumenti, sia stabile e permanente, nel bilancio cittadino.
Mi attiverò per la creazione di una segnaletica che esponga odonimi e toponimi antichi per rendere omaggio alla nostra storia secolare.
Proporrò una commissione cittadina di connazionali esperti per la tutela dei nuclei storici, in collaborazione con la Sovrintendenza delle Belle Arti per garantire un’immagine autentica del patrimonio architettonico.
Intendo promuovere la Città valorizzando le sue figure storiche, restituendo loro visibilità e riconoscimento attraverso varie iniziative che le rendano parte viva della nostra identità collettiva. Ritengo essenziale il recupero e la valorizzazione dei sepolcri degli illustri connazionali, per i quali esistono già progetti mai realizzati.
In collaborazione con l’amministrazione cittadina e gli enti sociali, mi impegnerò per la realizzazione di una struttura con centro semiresidenziale e assistenza domiciliare per anziani e non autosufficienti per evitare l’allontanamento dalla propria lingua e affetti.
Mi prodigherò a supportare le eccellenze dei nostri connazionali in campo agricolo e imprenditoriale per dare un nuovo impulso all’economia locale.
Se verrà eletta, cosa vorrebbe fare, come cittadino a e non solo come vicesindaca appartenente alla comunità, per migliorare la città?
Mi impegnerei per realizzare alcuni progetti concreti d’impatto per tutta la cittadinanza. Il primo riguarda la rivitalizzazione dei centri storici. La Città di Dignano dovrebbe diventare la capitale della tradizione che incontra la tecnologia.
Dobbiamo rivitalizzare i centri delle nostre località, specie Dignano, ma anche Gallesano e Peroi, unendo le loro radici storiche con le potenzialità della tecnologia e dell’innovazione digitale andrebbe inteso un progetto di rigenerazione urbana, culturale e imprenditoriale, che possa diventare esempio per tutta l’Istria.
L’obiettivo sarebbe quello di creare una via tematica esperienziale in cui la memoria e l’artigianato locale si fondano con strumenti digitali, realtà aumentata, applicazioni mobili e creatività smart, audioguide. Un esempio potrebbe essere non solo la narrazione, ma anche la rivitalizzazione dell’artigianato in va Merceria a Dignano. Un altro aspetto interessante potrebbe essere quello di sensibilizzare i partecipanti sulla sostenibilità, la conservazione del patrimonio culturale e la storia locale. Vi aggiungerei anche un evento annuale dal titolo “Tradizione Digitale”: festival con installazioni digitali, arte interattiva, dialoghi tra passato e futuro. Questo è solo un esempio per dimostrare che da vicesindaca non ragionerei solo da italiana, ma anche da cittadina di Dignano tout-court.
Cosa vuole comunicare agli elettori? Perché dovrebbero votare proprio per lei?
Perché Manuela è UNA DI NOI e se sarò eletta saprò mantenere le promesse.