ORA I DOCUMENTI SONO ORIGINALI E LE FOTO PIÙ GRANDI: Inaugurato oggi il nuovo allestimento della Sala memoriale di Antonio Smareglia

Documenti originali finora mai esposti, fotografie di dimensioni maggiori, nuovi pannelli informativi e una maggiore ariosità dello spazio; queste le novità del rinnovato allestimento dell'esposizione permanente della Sala memoriale dedicata ad Antonio Smareglia. La maggior parte degli artefatti esposti è stata donata dagli eredi del compositore.

Il grande musicista istriano, noto come compositore dell'opera “Nozze istriane”, considerato uno dei migliori seguaci di Richard Wagner, nacque proprio nella casa situata al numero 3 del Passaggio di Augusto, accanto a Piazza Foro a Pola, dove oggi si trova la sua Sala memoriale.

L'esposizione rinnovata è stata inaugurata oggi, nell'anno in cui ricorrono il 170° anniversario della nascita e il 95° anniversario della morte di Smareglia, oltre al 20° anniversario dell'apertura della Sala stessa e al 75° anniversario della fondazione della Biblioteca universitaria dell'Università Juraj Dobrila di Pola che da oltre un ventennio ha preso in cura la conservazione e lavalorizzazione del lascito di Smareglia.

Un ruolo simile è svolto dall'associazione Smaregliana, che, con il supporto della Città di Pola, della Regione Istriana e della Regione Veneto, in collaborazione con l'ex "biblioteca scientifica", ha promosso il rinnovo dell'esposizione. Gli autori del progetto sono la musicologa Nuša Hauser che ha curato i testi e l’allestimento e il designer Matko Plovanić.

Durante l'inaugurazione odierna, l’Assesore alla cultura della Città di Pola, Emina Popović Sterpin, ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto sottolineando che la Strategia di sviluppo della Città di Pola include anche l'apertura di un futuro Museo dedicato ad Antonio Smareglia, lasciando intendere ai presenti che i cittadini possono aspettarsi l'inaugurazione di un nuovo museo.

Nuša Hauser ha presentato le novità dell’allestimento, sottolineando che i documenti scansionati della vecchia esposizione sono stati sostituiti da vari originali, come lettere, spartiti, libretti, ritagli di stampa e persino telegrammi, tra cui uno di Arturo Toscanini. Al  grande direttore d'orchestra italiano va gran parte del merito per l'esecuzione, nel 1903, dell'opera di Smareglia Oceana nel tempio della musica, il teatro La Scala di Milano.

Proprio a questa opera è stata intitolata la villa di Fasana (oggi demolita) dove Smareglia soggiornò nel 1914, In questo contesto va rilevato che nel 1919, sempre a Fasana, è stata inaugurata una passeggiata dedicata al compositore, punteggiata da otto panchine di fattura artistica e unica, una delle quali dedicata a Smareglia e le altre sette alle sue opere. La seconda fase di questo progetto si è conclusa nel 2021.

La nuova esposizione è stata inaugurata dal direttore della Biblioteca universitaria, Ivan Kraljević, il quale ha annunciato che fino alla fine dell'anno la Sala memoriale sarà aperta ogni giorno dalle 9 alle 12. Inoltre, lunedì 16 dicembre alle 18, Nuša Hauser terrà una conferenza su Smareglia e guiderà il pubblico attraverso il nuovo allestimento.

È importante ricordare che il nome e l'opera di Antonio Smareglia, considerato dalla critica il più grande musicista istriano, sono stati per quasi 60 anni dimenticati dopo la sua morte nel 1929, pur avendo una via intitolata a lui nella città vecchia di Pola. Solo nel 1989, grazie agli sforzi del pubblicista Bruno Flego, è stata finalmente organizzata una grande mostra sulla vita e le opere di Smareglia presso la Comunità degli Italiani di Pola (Circolo).

Nello stesso periodo, Flego si è impegnato per la pubblicazione del libro di Edoardo Perpich Il Teatro musicale di Antonio Smareglia, edito dal Centro di Ricerche Storiche di Rovigno, e ha fatto installare una targa commemorativa sulla casa natale del compositore. Come riportato dallo stesso Flego, tutti i costi per la realizzazione e l’installazione della targa sono stati coperti dalla Biblioteca scientifica di Pola (oggi Biblioteca universitaria), grazie al direttore di allora, il prof. Boro Stipanović.