La Comunità degli Italiani di Rovigno dedica una serata ad Antonio Borme, storico dirigente della Comunità nazionale italiana di Croazia e Slovenia. E lo fa, giovedì sera, 18 aprile alla vigilia dell’80-esimo anniversario dalla sua nomina a preside del Ginnasio di Rovigno.
Nato a Trieste il 20 gennaio 1921, morto a Rovigno il 6 agosto 1992, Antonio Borme è noto per la sua vicenda politica – paradigmatica di un’epoca storica travagliata – che prima, nel 1974 gli riservò la nota “defenestrazione”, ovvero la destituzione dall’incarico di Presidente dell’Unione degli Italiani dell’Istria e di Fiume (causa la sua difesa dell’autonomia della CNI e la tutela della sua lingua) per poi portarlo a diventare il primo presidente dell’Unione Italiana, nel 1991. La sua riabilitazione avvenne nel 1988, con i primi sussulti di quella trasformazione ideologica e sociale che avrebbe condotto l’ex Jugoslavia all’abbandono del socialismo e all’avvento della democrazia.
Oltre ad essere stato presidente dell’UIIF dal 1953 al 1974, è stato professore di letteratura italiana; nel 1961 contribuì alla fondazione della Sezione di italianistica presso la Facoltà di Pedagogia di Pola. Tra i suoi testi va segnalato il volume “La minoranza italiana in Istria e a Fiume : scritti e interventi dal 1964 al 1990 in difesa della sua identità e della sua dignità civile” pubblicato dall’Unione Italiana e dall’Università Popolare di Trieste nel 1992.
L’incontro di dopodomani, in programma al Centro multimediale di Rovigno, sarà conferenza /tavola rotonda alla quale prenderanno il presidente onorario dell’Unione Italiana, Giovanni Radossi, che per decenni è stato anche direttore del Centro di Ricerche storiche di Rovigno, Ezio Giuricin, giornalista di TV Capodistria e autore di ricerche storiche che riguardano la Comunità nazionale italiana e la presidentessa del Comitato esecutivo Gianfranca Baldini Suran.