Ventiquattro

UN DIPINTO DELL' ARTISTA POLESE ROMEO MARSI?

SACCORGIANA NEL 1926: La proprietaria del quadro, Silvia Salamon, d'origine istriana, ha fatto parte del cast di "Mediterraneo", il film premiato con l'Oscar

La proprietaria dell'opera, in un primo momento non conosceva il nome dell'autore del dipinto. Successivamente, il noto gallerista di Dignano Germano Fioranti ha ipotizzato che potesse trattarsi di Romeo Marsi, artista nato a Pola nel 1909 e morto a Trieste, durante i bombardamenti, nel 1944. * La storia della famiglia Salamon è molto interessante: Inizia a Pola e, passando per Schitazza, Sumber, Gallignana, Seghetto, Trieste, la Lombardia e Liguria, ci conduce fino a Parigi


 
4 min
Silvio Forza
foto: Silvia Salamon

La proprietaria dell'opera, in un primo momento non conosceva il nome dell'autore del dipinto. Successivamente, il noto gallerista di Dignano Germano Fioranti ha ipotizzato che potesse trattarsi di Romeo Marsi, artista nato a Pola nel 1909 e morto a Trieste, durante i bombardamenti, nel 1944. * La storia della famiglia Salamon è molto interessante: Inizia a Pola e, passando per Schitazza, Sumber, Gallignana, Seghetto, Trieste, la Lombardia e Liguria, ci conduce fino a Parigi

Ora conosciamo l’aspetto di Saccorgiana nel 1926. Recentemente nel gruppo Facebook  “Istria di ieri e di oggi” Silvia Salamon ha pubblicato la foto di quadro sul cui retro compare la scritta “Bagno Saccorgiana” a Pola (Veruda) 1926”.

Nel quadro si vede una costruzione che oggi non c’è più, e non abbiamo la certezza che al suo posto nel 1962 sia stata costruita la famosa terrazza nel luogo in cui, prima di essere noto in Croato con il nome di Zlatne Stijene, veniva chiamato Podstinje. Osserrvando la linea del Lungomare, ci sentiamo di escludere che questa costruzione di trovasse nel luogo in cui oggi si sono il bar Tamaris oppure l’Hotel Splendid.

L’autrice del post, Silvia Salamon, in un primo momento non era stata in grado di indicare il nome dell’autore del quadro. Poi, Germano Fioranti, il noto gallerista di Dignano Germano Fioranti, ha ipotizzato che potrebbe trattarsi di Romeo Marsi, un artista nato a Pola nel 1909 e morto a Trieste, sotto i bombardamenti, nel 1994.

Foto: Romeo Marsi, "Giochi nei pressi del Duomo di Pola", fonte: mutualart.com

Di Marsi in rete sono rintracciabili alcune opere. Tra queste Giochi nei pressi del Duomo di Pola (1935), pubblicato dalla casa d’aste Mutuale Art che ha trattato anche “Donne in Toscana (1943)” e altri lavori di Marsi (”Magnolie”, “Madonna del gabbiano”, “Eleganza”, “Fantasia agreste").  Grazie a  Nice Art Gallery di Marsi ci è noto il “Paesaggio con Lago”,  il catalogo di Arsvalue comprende "Sinfonia lunare"  del 1936, “Alberello” in Fiore e “Istria, canale d’Arsa” (1943), mentre in catalogo italiano di Barnebys propone “Castello a Ninfa”, un olio su compensato firmato e datato 1942.

Foto: Romeo Marsi, "Istria, canal d'Arsa" - fonte : arsvalue.com

Lo stesso Fioranti, presso la sua galleria “El Magazein”, è in possesso di un quadro di Marsi in cui sembra apparire in versante occidentale della penisola di Stoja, vista da Valovine.

Romeo Marsi: Stoia vista da Valovine? Foto: Germano Fioranti

Guardando queste opere e confrontandole con “Saccorgiana”, solo l’occhio esperto di un critico d’arte potrebbe confermare se “Saccorgiana” sia o non sia opera di Marsi. Noi questa certezza non ce l’abbiamo, ma nel quadro in questione ritroviamo la descrizione che di Marsi offre Istrapedia: “dipinse tele allegoriche in un modo tra il classico, il romantico e il simbolico. Le sue composizioni sono calme…”. Tuttavia, di Marsi non risulta esserci nessun lavoro in tempera (la tecnica "Saccorgiana"), inoltre  la firma sul quadro è illeggibile, ma la prima lettera potrebbe essere la lettera F. che sembra invalidare l’ipotesi Marsi. La “F” tuttavia non si può attribuire al pittore fiumano Enrico Fonda, che visitò Pola nel 1924 dipingendo il Tempio di Augusto e Brioni. Lo stile è diverso e anche la tecnica è olio su compensato.

Come dicevamo, il quadro è in possesso di Silvia Salamon che lo ha avuto in regalo da suo padre Ennio Salamon. Silvia Salamon attualmente vive a Parigi e ci ha detto di non sapere con certezza se suo padre abbia acquistato il quadro in rete oppure a un mercatino di Sarzana, la cittadina ligure dove si era ritirato dopo la pensione.

Ennio Salamon

“Mio padre era nato a Pola nel 1932”, ci racconta Silvia, “e ha lasciato l’Istria dopo la fine della Seconda guerra mondiale, trasferendosi prima a Trieste, poi a Tradate, in provincia di Varese. Ma Pola l’aveva lasciata già prima perché la sua casa era stata bombardata”.

Silvia Salamon
“Io non parlo l’istroveneto”, ci dice Silvia, “ma lo capisco benissimo. In casa gli adulti parlavano istro veneto e mio padre mi ha raccontato spesso delle estati al mare, proprio anche a Saccorgiana.”

Dal racconto successivo di Silvia, si evince che particolarità della sua famiglia. Infatti, dopo il bombardamento della casa in centro a Pola, vicino all’arsenale , la famiglia di suo padre era stata ospitata a Seghetto, nella Villa De Franceschi, ovvero dallo zio, il noto storico Camillo De Franceschi, figlio dell’ancor più noto Carlo, autore dell’importante opera storiografica. “Istria. Note storiche”. I De Franceschi erano originari di Moncalvo. “Presso la biblioteca De Franceschi di Seghetto, mio padre e altri ragazzi e ragazze studiavano, mia nonna aveva trovato un'insegnante che pagava con un sacco di farina”, narra Silvia.

Una volta in Italia, dopo essere stato allievo nel notissimo statistico triestino Pierpaolo Luzzatto Fegiz,  Ennio Salamon (che era entrato con anno di anticipo all’Università di Trieste)  diventerà presidente e amministratore delegato della Doxa, una delle maggiori agenzie italiane di sondaggi telefonici.

Anche Silvia Salamon ha avuto una vita professionale di rilevo. Ha lavorato a lungo nel cinema, come assistente alle riprese ed ha fatto parte del cast di “Mediterraneo” di Gabriele Salvatores, film il film ha vinto l'Oscar al miglior film in lingua straniera nel 1992.

Oggi i Salamon non hanno proprietà in Istria. “ Un altro zio di mio padre”, ci spiega Silvia, “gli aveva proposto di lasciarli in eredità palazzo Salamon a Gallignana, ma all’epoca non aveva i mezzi per restaurarlo. Inoltre, mia bisnonna Lucija Radović, originaria di Šumber, sposò a Pola Blaž (Biagio) Dobrić, originario di Schitazza, abitavano a Pola, a Monte Paradiso. Ad un certo punto il Comune di Albona mi propose di rilevare le proprietà della famiglia Dobrić a Skitazza, ma abito troppo lontano, quindi non ho laciato stare."


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