Abbiamo già presentato due (Valmer Cusma e Vito Paoletić) dei cinque candidati che domenica prossima, 18 maggio, sperano di ricevere il maggior numero di voti degli Italiani di Pola che avranno diritto a scegliere un vicesindaco che li rappresenti. Oggi è la volta del terzo candidato, indipendente come tutti gli altri, Sebastian Stell, nei giorni prossimi pubblicheremo le interviste preelettorali con i restanti due, ovvero Bruno Cergnul e Ardemio Zimolo. Precisiamo che la tempistica di pubblicazione non dipende da altra scelta redazionale che non sia quella di pubblicare le interviste nell’ordine cronologico in cui sono state portate a termine, il che dipende pure dal momento in cui sono giunte le risposte dei candidati.
Vicepresidente dell’Assemblea della Comunità degli Italiani di Pola, membro del Consiglio della minoranza italiana autoctona della Città di Pola e della Giunta esecutiva dell’orchestra di fiati della città di Pola, Sebastian Stell, che ha studiato al conservatorio di Trieste è noto come musicista e dal 16 dicembre del 2022 è pure membro del Consiglio per la cultura della città di Pola per la sezione dedicata alla musica. È un frequentatore costante della Comunità degli Italiani di Pola, anche come protagonista sul palcoscenico, come batterista.
“La Comunità degli Italiani di Pola, il nosto Circolo è il luogo centrale della nostra identità e come tale va rivitalizzato in modo che il maggior numero di Italiani torni a frequentarlo”
Perché, secondo lei, è importante che la Comunità nazionale italiana abbia un vicesindaco/a eletto esclusivamente dai membri della comunità stessa?
Gli Italiani sono una componente storica della città di Pola e il diritto al vicesindaco e ai consiglieri non è un privilegio ma uno strumento non solo della nostra tutela, ma anche del nostro progresso e che, anche se siamo qui da sempre, con il passare degli anni potrebbe venir meno anche a causa dell’inevitabile assimilazione nel corso degli anni.
Se verrà eletto come intende muoversi?
Desidero conoscere quali siano le necessità delle nostre istituzioni, scuole e asili e stabilire una collaborazione costante con la Comunità degli Italiani di Pola perché il Circolo è il luogo centrale della nostra identità. Credo che svolgendo la funzione di vicesindaco potrò dare una mano affinché la nostra gente torni in Comunità, puntando molto sui giovani e sulla cultura. Si deve poi considerare che, oltre ai propri diritti, il vicesindaco può aiutare il sindaco, ma anche i vari assessori, in base alle proprie competenze allo scopo di realizzare qualcosa di nuovo e di importante in primis per la comunità italiana, ma potenzialmente per tutti i cittadini.
Negli ultimi anni sono stati fatti passi avanti positivi nell’attuazione del bilinguismo. C’è altro da fare in quest’ ambito?
Il bilinguismo è importante perché un segno di rispetto sia nei confronti degli Italiani, sia nei confronti della storia della città di Pola. Esso va mantenuto, l’attuale livello è buono ma bisogna individuare il modo di vigilare sulla sua applicazione perché a volte succede che chi dovrebbe si scorda di applicarlo.
“Dobbiamo aprirci di più, comunicando con tutta la cittadinanza, specie in campo culturale, affinché il maggior numero degli attuali cittadini di Pola possa conoscerci e conoscere il valore storico che rappresentiamo in questa città di cui siamo da sempre stati parte integrante e costruttiva”
Cosa risponde a chi dice che gli Italiani sono troppo pochi per godere dei diritti che hanno attualmente, compreso quello al vicesindaco?
Se da una parte è vero che gli Italiani che vanno a votare sono pochi, e dovremmo capirne le ragioni, dall’altra parte il numero complessivo degli Italiani non può rappresentare la base per i nostri diritti, poiché si tratta di una componente che ha fatto la storia della città. Da parte nostra possiamo opporci a queste critiche aprendoci di più, comunicando con tutta la cittadinanza, specie in campo culturale, affinché il maggior numero degli attuali cittadini di Pola possa conoscerci e conoscere il valore storico che rappresentiamo in questa città di cui siamo da sempre stati parte integrante e costruttiva. Chi ci conosce di già e conosce bene la storia, spesso drammatica, della nostra città, è già favorevole ai nostri diritti.
Cosa non è andato bene tra le autorità locali attuali in merito all'attuazione dei diritti della comunità nazionale italiana?
È fondamentale che ci sia un rapporto saldo e costante tra il municipio e la Comunità degli Italiani di Pola, e questo rapporto deve coinvolgere il vicesindaco, cosa che non sempre è avvenuta negli ultimi anni.. La Città come tale, il vicesindaco stesso e la CI hanno tanti contatti e potrebbero creare una rete dalla quale poi potrebbero nascere tante iniziative, anche internazionali, a beneficio sia degli Italiani che di tutta la cittadinanza. Però il dialogo deve essere costante, come pure la capacità e la voglia di fare.
“I nostri giovani si sentono Europei e non sono legati esclusivamente all’identità nazionale, per cui l’italiano e la Comunità degli Italiani devono farsi anche promotori di iniziative di portata che va oltre la stessa Pola, di portata europea. Io stesso ho una bella rete di contatti internazionali che da vicesindaco tenterei di sfruttare al massimo”
Come valuta la situazione nelle istituzioni della CNI e quale migliorie potrebbe introdurre come vicesindaco?
Come già detto, la prima cosa è rivitalizzare la Comunità degli Italiani, sia al suo interno, sia nella qualità dei rapporti con il municipio. Per quel che riguarda le scuole italiane io ritengo che funzioni bene e dico anche che quelli che non sono italiani e si iscrivono nelle nostre scuole sono benvenuti. Impareranno l’italiano e svilupperanno un atteggiamento positivo nei confronti della presenza italiana a Pola. Ciò che manca è un anello di congiunzione tra la scuola e la Comunità degli Italiani. Bisogna offrire dei contenuti affinché, una volta terminate le superiori o gli studi universitari, chi ha frequentati le nostre scuole trovi validi motivi per frequentare anche la Comunità degli Italiani. Tuttavia non dobbiamo trascurare il fatto che questi giovani si sentono Europei e non sono legati esclusivamente all’identità nazionale, per cui l’italiano e la Comunità degli Italiani devono farsi anche promotori di iniziative di portata che va oltre la stessa Pola, di portata europea. Io stesso ho una bella rete di contatti internazionali che da vicesindaco tenterei di sfruttare al massimo. In questo contesto credo che la cultura e le attività culturali e artistiche siano prioritarie e fondamentali.
“Il vicesindaco può aiutare il sindaco, ma anche i vari assessori, in base alle proprie competenze allo scopo di realizzare qualcosa di nuovo e di importante in primis per la comunità italiana, ma potenzialmente per tutti i cittadini”
Se verrà eletto cosa farebbe, come cittadino/a e non solo come appartenente alla comunità, per il bene della città?
Credo che dalle risposte che ho dato finora sia abbastanza evidente che ci tengo al fatto che le iniziative che intendo realizzare, specie in campo culturale, abbiano una ricaduta non soltanto sulla comunità italiana, bensì su tutta la cittadinanza. Il vicesindaco deve essere attivo e propositivo, a me sta a cuore tutta Pola. Poi dipenderà anche da chi verrà eletto sindaco. Poi, ovviamente, il vicesindaco italiano dovrà collaborare strettamente con chiunque sarà sindaco.
Cosa vuole come agli elettori? Perché dovrebbero votare proprio per lei?
Perché ho già dimostrato di essere molto legato alla Comunità degli Italiani, perché ho giù dimostrato di essere pronto a dare il contributo per tutta la cittadinanza. Provengo da una famiglia polesana, mio nonno era il poeta e membro storico della “Lino Mariani” Stefano Stell e nelle due generazioni che si sono susseguite né mio padre, ne mia sorella ed io abbiamo perso per strada il senso di appartenenza alla comunità italiana, né tantomeno di fare qualcosa di utile per la nostra comunità e la nostra città.