Trump i Putin složili se oko "snažnih sigurnosnih jamstava" Ukrajini
Dodao je da je Rusija napravila teritorijalne "ustupke" u vezi s pet ukrajinskih regija, uoči sastanka Volodimira Zelenskija i europskih čelnika u Bijeloj kući u ponedjeljak
Da Settevoci a Canzonissima, da Domenica in a Fantastico, da Novecento al Festival si Sanremo, Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo, detto Pippo, è stato il protagonista assoluto di alcuni tra i programmi d’intrattenimento della TV italiana che rimarranno nella storia * Grazie al segnale TV che raggiungeva le sponde dell’Adriatico orientale era notissimo anche in Istria, e poco è mancato perché aprisse le porte della notorietà al gruppo rovignese "I cannibali"
Da Settevoci a Canzonissima, da Domenica in a Fantastico, da Novecento al Festival si Sanremo, Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo, detto Pippo, è stato il protagonista assoluto di alcuni tra i programmi d’intrattenimento della TV italiana che rimarranno nella storia * Grazie al segnale TV che raggiungeva le sponde dell’Adriatico orientale era notissimo anche in Istria, e poco è mancato perché aprisse le porte della notorietà al gruppo rovignese "I cannibali"
È morto Pippo Baudo, probabilmente il presentatore più noto di sempre della TV italiana, icona leggendario del periodo glorioso in cui la televisione italiana aveva un ruolo fondamentale della vita dei cittadini. In oltre 60 anni di carriera e più di 150 programmi condotti, Baudo è entrato per decenni non soltanto nelle case degli Italiani ma, grazie al segnale TV che raggiungeva le sponde dell’Adriatico orientale anche in quelle degli Istriani, dei Dalmati, degli Albanesi. Negli anni 80, quando nessuno degli studi televisivi dell’ex Jugoslavia poteva neanche minimamente concorrere con il potenziale di “uomini e mezzi” della RAI, le ricche produzioni dei programmi condotti da Pippo Baudo affascinarono tantissima gente anche in Istria. E non soltanto gli appartenenti della Comunità italiana, ma anche chi l’italiano lo masticava appena. Chi scrive queste righe si ricorda ancora dei suoi amici e vicini non italiani che annunciare i loro piani per il sabato sera con l’esclamazione “Idemo na fantastico!” E intendevano dire che in TV avrebbero guardato fantastico, uno degli show televisivi del sabato sera di maggior successo.
“I Cannibali” sono stati un gruppo musicale di Rovigno apparso nel 1965. Si trattava di un gruppetto di amici e compagni di scuola che si erano riuniti per il comune interesse verso quel genere musicale che all’epoca era conosciuto come “musica moderna”. I membri erano Vlado Benussi (voce e chitarra), Alvise Benussi (batteria), Gianpietro Devescovi (fisarmonica), Silvio Dandolo (chitarra ritmica/basso), Bruno Zorzetti (basso/organo), ai quali si unì in seguito Egidio Budicin (sassofono).
Fu proprio Pippo Baudo ad assegnare loro un premio, durante una serata tenutasi a Mantova, e successivamente li invitò ad esibirsi alla RAI. “L’accordo era che Vlado partecipasse come solista” – ci ha raccontato Alvise Benussi – “e noi come sua accompagnamento, nella trasmissione televisiva Sette voci condotta da Baudo, all’epoca probabilmente il volto più noto della televisione italiana. Era un programma televisivo molto famoso che veniva trasmesso la domenica sulla RAI italiana dal 1966 al 1970. Purtroppo, probabilmente a causa della grande emozione, prima di partire per Milano Vlado ebbe un attacco di febbre molto alta e non partecipò al programma che ci avrebbe garantito la visibilità nazionale.”
Ha ragione il conduttore, di tutt’altro stile, Fabio Fazio, quando sostiene che Pippo Baudo ha inventato la grammatica della TV italiana. Infatti, se si tiene conto che la RAI nasce nel 1954 e Baudo debutta nei primi anni Sessanta trovandosi dinnanzi una nuova dimensione tutta da inventare. E mentre il già presente Mike Bongiorno proponeva agli spettatori i modelli della TV americana, e mentre tutto il sistema TV, in un periodo in cui 9 italiani su 10 parlavano il dialetto, era impegnato a costruire l’unità linguistica d’Italia, Pippo Baudo ha avuto il merito di italianizzare la RAI, attingendo dalla tradizione italica del varietà, del teatro, dell’intrattenimento fondato sullo stile, il buon gusto, l’eleganza, l’ironia.
Più tardi, quando le TV commerciali o programmi come “Striscia la notizia” e quello dissacratori condotti da Renzo Arbore e, per certi versi anche Fabio Fazio imposero un nuovo stile, ci fu un periodo in cui il “modello Baudo” appariva invecchiato. Ma è bastato poco, di fronte alla superficialità e ai sorrisi meccanici e volgarità camuffata da umorismo di tanti altri conduttore (poche eccezioni a parte), per rendersi conto che quelli che avevano inventato la TV Italiana – primi fra tutti Pippo Baudo, Corrado ed Enzo Tortora – erano stati dei gran signori.
Nato a Militello, in Val di Catania, il 7 giugno 1936, Baudo è noto ai più come conduttore televisivo. In realtà, oltre ad avere un gran fiuto per gli ingredienti base dell’intrattenimento, era una grande conoscitore della musica (spesso la abbiamo visto al pianoforte), tanto che è stato lui a lanciare non soltanto showgirl quali Loretta Goggi, Lorella Cuccarini, Heather Parisi, Alessandra Martines, Michelle Hunziker ma anche alcuni dei grandissimi nomi della musica italiana quali Laura Pausini, Giorgia, Al Bano, Andrea Bocelli, Eros Ramazzotti, Enrico Ruggeri, Gianluca Grignani e tantissimi altri. Infatti, oltre ad aver condotto ben 13 edizioni di Sanremo (detiene il record) è stato anche direttore artistico del festival della canzone italiana noto in tutto il mondo, così com’è stato pure direttore artistico della RAI. E ha fatto in tempo a notare che con l'uso smodato di format stranieri "che ha inaridito gli autori e i cretivi italiani", sta portando un momento di stanchezza nella TV italiana.
Da Settevoci a Canzonissima, da Domenica in a Fantastico, da Novecento al Festival si Sanremo, Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo, detto Pippo, è stato il protagonista assoluto di alcuni tra i programmi d’intrattenimento della TV italiana che rimarranno nella storia. Infatti, con Pippo Baudo se ne va un pezzo di storia italiana, se ne va un personaggio che per decenni, entrando in casa dagli schermi televisivi, era stato percepito come un amico, un vicino di casa, qualcuno che faceva parte dei momenti più spensierati della nostra quotidianità. Quanto sia stato importante il suo ruolo lo confermano le migliaia di messaggi di cordoglio da parte di colleghi, cantanti, musicisti, ma anche dalle massime autorità del paese quali il presidente della Repubblica e la premier.
Forse, rispetto al mondo in cui si sta oggi davanti ad uno schermo, non avvertiremo l’assenza di Pippo Baudo. Ma ci manca già, in un misto di gioia e dolore, quel periodo in cui eravamo felici quando Pippo Baudo, con discrezione ed eleganza, entrava nelle nostre case.
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Putin ne želi zaustaviti ubojstva, ali mora to učiniti. Ustav Ukrajine onemogućuje odustajanje od zemlje ili trgovanje njome. Budući da je teritorijalno pitanje toliko važno, o njemu bi trebali raspravljati samo čelnici Ukrajine i Rusije na trilateralnom sastanku sa SAD-om - napisao je.
Tijekom uspona prema Velikom vrhu pozlilo mu je, nakon čega je sjeo i izgubio svijest. Oživljavanje su započeli prolaznici, nastavio liječnik helikopterske posade GRZS-a, ali je planinar, unatoč dugotrajnoj reanimaciji, nažalost, preminuo na mjestu događaja
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